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17 Dicembre 2023
8:00

Come funzionano le piste di pattinaggio? Come un congelatore!

Pattinare su ghiaccio è da ormai diversi anni possibile un po' ovunque grazie alle piste di pattinaggio artificiali: funzionano come un vero e proprio congelatore!

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Come funzionano le piste di pattinaggio? Come un congelatore!
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Le piste di pattinaggio sono una tra tante attrazioni del periodo natalizio. Oramai diffusissime, grazie alle moderne tecnologie legate al trasporto e alla gestione dei liquidi refrigeranti, sono diventate di fatto a tutti gli effetti "portatili" e di facile installazione. Che vuol dire? In sostanza ogni posto può diventare adatto ad ospitare una pista di pattinaggio, l'importante è avere un po' di energia elettrica e acqua per formare la pista e ricambiare lo strato di ghiaccio periodicamente. Nascondono quindi molti punti in comune con un normale congelatore, sebbene siano decisamente più grandi e energivore! Sia se per uso amatoriale che se per uso agonistico, il funzionamento rimane invariato. In questo articolo lo descriviamo brevemente, insieme alla più innovativa alternativa del ghiaccio sintetico.

Il funzionamento delle piste di pattinaggio

Il funzionamento di una pista di pattinaggio è sostanzialmente lo stesso di un grosso congelatore, con l'aggravante però che, essendo sempre esposta alle temperature esterne, ha bisogno di molta più energia per mantenere stabili le temperature raggiunte dal manto ghiacciato. In un congelatore, invece, lo scambio termico con gli ambienti esterni è limitato dalla chiusura del portello.

Dunque, lo strato superficiale che rappresenta la vera e propria pista viene raffreddato tramite apposite tubature posizionate al di sotto dello stesso, praticamente poggiate su un tavolato in legno opportunamente confinato con profili laterali che creano una vera e propria vasca, anche se di ridotta altezza. Queste tubature, collegate ad un circuito idraulico, hanno un liquido refrigerante che circola al loro interno, che è in grado di portare le temperature nell'intorno della tubatura a valori relativamente ridotti, orientativamente 10 °C sotto lo zero. Questo realizza quindi l'ambiente termico ideale per il passaggio di stato dell'acqua dallo stato liquido a quello solido, ovvero il congelamento dello strato di acqua superficiale. Affinché dunque si formi la pista e si possa pattinare, è necessario che sopra alle tubature si disponga uno strato di acqua che, a contatto con queste basse temperature, si ghiacci.

Inoltre, per avere questo liquido refrigerante sempre pronto all'uso, è necessario che ci sia un ricircolo continuo del liquido tramite una alimentazione continua di corrente elettrica che mantenga il circuito attivo secondo un prefissato ciclo termico, proprio come avviene in un normale frigorifero. Come detto, però, la differenza qui è che la temperatura dell'ambiente esterno gioca a sfavore nel meccanismo di raffreddamento: è come se avessimo un congelatore con lo sportello sempre aperto!

Le tubature dove circola il liquido refrigerante, anche chiamate serpentine, vengono avvolte durante il trasporto intorno a delle grosse bobine. Queste sono pronte per essere disposte in pista in modo tale da massimizzare la superficie coperta, assumendo una conformazione a mo' di serpente, da cui appunto deriva il termine serpentina.

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Il montaggio

Ma andiamo più nello specifico e cerchiamo di capire quali sono i pezzi essenziali che compongono la pista. Serve certamente un piano in quota per garantire un appoggio alle tubature dove circolerà il liquido, e – cosa più importante – la vasca di accumulo dell'acqua che dovrà poi ghiacciarsi  durante il processo di raffreddamento. Se da un lato il funzionamento avviene come un vero e proprio frigorifero, dall'altro lato il montaggio avviene proprio come se dovessimo montare un impianto di riscaldamento a pavimento. Solo che qui, piuttosto che riscaldare, raffreddiamo!

Il sistema di tubature che forma la serpentina poggiata sull'area di riferimento della pista viene convogliato in una zona terminale, dove sono presenti delle tubature di dimensioni maggiori chiamate collettori. Questi collettori, rappresentati da due linee distinte e separate, sono collegati direttamente all'impianto di raffreddamento, chiamato chiller, che garantisce il circolo continuo di liquido nel circuito (che in realtà è solitamente un misto di liquido refrigerante ed acqua) tramite l'aiuto di una pompa. Si attua quindi un trasferimento di calore tra l'acqua (a temperature maggiori) e il liquido stesso (a temperature minori), raggiungendo un equilibrio termico favorevole alla formazione del ghiaccio. Risulta essenziale che tutto il sistema lavori senza che ci sia la minima perdita nel circuito. In caso contrario, il sistema perde efficienza e progressivamente si danneggia, il liquido refrigerante si disperde nell'ambiente e può causare serie problematiche di inquinamento.

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La manutenzione

Lo spessore della lastra finale, a regime, raggiunge mediamente i 5-6 cm. Arrivati a questo valore, la pista è pronta per essere utilizzata. Tramite il pattinaggio, dopo un certo lasso di tempo si assiste ad una progressiva usura di questo manto superficiale, per effetto dei solchi generati dai pattini durante il moto: è per questa ragione che la pista deve essere manutenuta, anche più di una volta durante l'arco della giornata. La manutenzione consta nell'eliminazione dello strato superficiale degradato e della compensazione con nuova acqua che diventerà poi ghiaccio e riformerà lo strato superficiale iniziale, nuovamente pronto all'uso. Affinché questo avvenga è necessario che passi un certo lasso di tempo che, con temperature esterne (ambientali) favorevoli, può oscillare intorno ai 30 minuti.

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L'alternativa del ghiaccio sintetico

Di recente sono emerse delle soluzioni tecnologiche alternative all'utilizzo delle piste di pattinaggio con ghiaccio vero. Il materiale principale che caratterizza la pista viene dunque sostituito con il più ecologico ghiaccio sintetico, impropriamente chiamato così in quanto in realtà di ghiaccio – così come siamo solitamente abituati a vedere – non ne troveremo più. Infatti, i materiali che compongono la pista con ghiaccio sintetico sono sostanzialmente dei prodotti polimerici che non richiedono un raffreddamento, ma allo stesso tempo riescono a trasmettere lo stesso feeling di scivolamento prodotto durante il movimento su ghiaccio. Devono tuttavia essere costantemente e/o preventivamente lubrificati con appositi prodotti.

L'alternativa è valida perché abbatte totalmente il dispendio energetico di mantenimento della pista, inquinando di meno e costando di meno in termini energetici. Vero anche che, forse, la presenza di questa tipologia di prodotto fa perdere un po' la magia del pattinaggio, che in parte preponderante è data proprio dal ghiaccio presente e dalle basse temperature che si avvertono in prossimità della pista. Sensazioni, queste, che ricordando il Natale e rappresentano forse il motivo vero per cui pattinare sul ghiaccio diventa una vera e propria attività ludica cosi gettonata.

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