Quando si parla di escursioni in montagna, uno tra gli aspetti chiave è avere una carta escursionistica che ci indichi il sentiero da percorrere. Leggerla in modo corretto non è una cosa scontata ma è importante per effettuare escursioni sicure, e senza l'opportuna preparazione ci si potrebbe trovare ad affrontare sentieri impervi senza volerlo. Vediamo quindi quali sono i principali elementi di una carta topografica per escursioni e come leggerli per godersi al meglio i propri trekking.
La scala della carta e il suo orientamento
La prima cosa da guardare quando ci troviamo di fronte ad una carta topografica per escursioni è guardare la scala (cioè quanto le distanze in carte corrispondono in distanze reali) e il suo orientamento, quindi da che parte si trova il nord rispetto a noi.
Per quanto riguarda la scala, solitamente esistono dei valori "standard", come ad esempio la carta 1:25.000 dove 1 centimetro del foglio corrisponde a 250 metri nella realtà. Questo è fondamentale per avere un'idea della lunghezza del percorso.
Per quanto riguarda l'orientamento, in moltissimi casi il nord è verso l'alto ma, per sicurezza, è sempre meglio verificare. Ricordate che per orientare la carta in modo corretto e capire quindi da che parte andare è sempre possibile utilizzare una bussola: è sufficiente allineare il nord della bussola (che è un punto fisso) con quello della carta che avete in mano.
Le tipologie di sentiero
L'elemento chiave delle carte escursionistiche sono le linee che rappresentano i sentieri, solitamente colorate di rosso o nero. Di queste ne esistono varie tipologie:
Anche se l'esatta definizione di ogni simbolo può leggermente variare da carta a carta (vedere sempre la legenda), in linea di massima la linea continua rappresenta sentieri larghi e piuttosto semplici da percorrere (indicati anche con una lettera "T", turistici).
La linea tratteggiata ("E", escursionistico) indica invece sentieri più stretti e che richiedono più esperienza per essere affrontati.
Stesso ragionamento anche per la linea puntinata ("EE", per escursionisti esperti), che indica percorsi ancora più impegnativi, e per le croci ("EEA", per escursionisti esperti con attrezzatura) che invece appresentano vie ferrate o percorsi attrezzati.
Attenzione, nulla vieta che lungo un singolo sentiero si alternino diverse tipologie di simbolo: per questo motivo se vogliamo fare escursioni sicure è importante guardare tutto il percorso prima di partire. Inoltre tenete a mente che, soprattutto per i sentieri più semplici, sono quasi sempre presenti le bandiere bianche e rosse del Club Alpino Italiano (CAI) che indicano la corretta strada da percorrere.
Le curve di livello delle carte
Un altro elemento fondamentale per comprendere la difficoltà di un sentiero è anche la corretta lettura delle curve di livello, o isoipse. Si tratta di linee che collegano punti situati alla stessa quota. Ma a cosa ci serve questa informazione?
Innanzitutto ci permettono di comprendere quali sono le forme del paesaggio: dall'immagine soprastante vediamo come le varie linee siano la rappresentazione dall'alto di una montagna, e quindi possiamo sapere in anticipo dove saranno i punti in salita e quelli in discesa.
Inoltre sappiate che tanto più queste linee sono vicine tra di loro, quanto più la pendenza del sentiero in quel punto sarà alta. Perciò, sempre riprendendo l'immagine sopra, per arrivare alla cima del monte sarà meno ripido un sentiero che prevede di salire dal lato destro piuttosto che da quello sinistro.
I colori sulla carta escursionistica
Infine, per indicare le principali tipologie di terreno presenti lungo il percorso, in molte carte topografiche vengono utilizzati dei colori pensati per essere immediatamente riconoscibili anche per chi non è abituato a leggere questo tipo di mappe:
- verde per le aree boschive e con vegetazione;
- grigio per zone con rocce e detriti;
- azzurro per laghi, fiumi o ruscelli.