La bussola è per definizione lo strumento principe per orientarsi e trovare il nord magnetico ed è usata soprattutto per la navigazione marittima e aerea. Senza di essa non sarebbero stati possibili i viaggi transoceanici (e quindi le scoperte geografiche), né l’aviazione avrebbe potuto svilupparsi fino al livello attuale.
La creazione della bussola si deve ai cinesi, che la inventarono tra il II secolo a.C. e il I secolo d. C. e iniziarono a usarla per la navigazione in un periodo compreso tra il IX e l’XI secolo d. C. Poco tempo dopo arrivò in Europa. Scopriamo la sua storia.
Cos’è la bussola
La bussola è uno strumento per l’orientamento basato sul campo magnetico terrestre. Per visualizzare il concetto, possiamo immaginare che il nostro Pianeta sia come una grande calamita, con un polo nord e un polo sud magnetici (vicini, ma non equivalenti, ai poli geografici). Va ricordato che alcuni metalli sono magnetici: oltre ad attrarre verso di sé altri metalli, hanno la proprietà di allinearsi lungo l’asse magnetico terrestre, cioè la linea immaginaria che congiunge polo nord e polo sud magnetico. Un pezzo di metallo magnetico a forma di freccia si allinea quindi in modo che una delle due estremità “guardi” il polo nord e l’altra il polo sud.
La bussola sfrutta proprio questo principio: è formata da un piccolo ago magnetico che in genere è fissato su un perno, così che possa ruotare liberamente. La punta è attratta dal polo nord magnetico e lo indica. Al di sotto o alle spalle dell’ago è spesso posta una rosa dei venti, con l’indicazione dei punti cardinali. Inoltre, l’ago viene “isolato” (in genere posto sotto un vetro o altro materiale trasparente), in modo che il suo movimento non sia influenzato dall’aria.
La bussola è fondamentale per orientarsi in tutti gli ambienti nei quali mancano punti di riferimento: anzitutto per la navigazione in mare aperto, ma anche in un bosco, su una montagna, nei deserti, ecc.
L’orientamento prima della bussola
Prima dell’invenzione della bussola gli uomini si orientavano seguendo punti di riferimento naturali (montagne, insenature, isole, ecc.) e osservando la posizione dei corpi celesti. Sin dai primi secoli d.C. (e forse anche prima) era stato inventato l’astrolabio, che consentiva di calcolare la posizione del Sole e di altri corpi celesti a seconda del giorno e dell’ora e, in tal modo, aiutava i marinai a individuare la rotta. Altre tecniche per determinare le rotte includevano l’osservazione del volo degli uccelli e delle correnti marine. Si trattava, però, di sistemi poco precisi.
L’invenzione della bussola
La bussola è considerata una delle quattro grandi invenzioni cinesi che hanno cambiato il corso della civiltà (le altre sono la carta, la polvere da sparo e la stampa) ed ebbe origine in Cina al tempo della dinastia Han (II secolo a.C. – I secolo d. C.). I cinesi, accortisi che alcuni metalli si “muovono” verso determinate direzioni, iniziarono a usarli per individuare i punti cardinali.
Per molti secoli, tuttavia, queste “bussole” primitive non furono usate per la navigazione, ma per allineare gli edifici in base ai principi del feng shui, una forma di architettura e di divinazione, facente parte della filosofia taoista, secondo la quale esistono direzioni e orientamenti particolarmente propizi per ciascuna azione da compiere. Le prime “bussole” erano composte da una sorta di cucchiaio collocato su un piastra quadrata. L’uso della bussola per la navigazione, invece, si sviluppò solo tra il IX e l’XI secolo d. C. (non è nota la data precisa).
La diffusione della bussola
Quando e come la bussola è arrivata in Europa? La storia non è chiara. Una teoria vuole che abbia “viaggiato” lungo la via della seta e sia stata introdotta in Occidente dagli arabi. Secondo altri studiosi, invece, gli europei la inventarono autonomamente, senza essere a conoscenza delle scoperte avvenute in Estremo Oriente.
Sicuramente, però, non è stata creata da "Flavio Gioia", un fantomatico navigatore di Amalfi a cui tradizionalmente è stata attribuita l'invenzione, ma che non è mai esistito. La sua storia, come dimostrato da numerosi studiosi, è nata infatti dall’errore di interpretazione di un testo.
Quel che è certo è che l'uso della bussola è attestato per la prima volta nella zona del Canale della Manica tra la fine del X e l’inizio dell’XI secolo. Nel mondo islamico, invece, la prima attestazione risale al 1232 in Persia, ma non è noto da quanto tempo fosse usata prima di questa data.
Le conseguenze dell’invenzione
L’introduzione della bussola ebbe un impatto enorme sul progresso della civiltà perché consentì la navigazione oceanica. Prima della bussola le navi erano capaci di navigare in alto mare solo nel Mediterraneo e nessuno si era mai spinto in profondità negli oceani (o quantomeno non ci sono prove inconfutabili e definitive che ciò sia avvenuto).
Insieme ai miglioramenti nella costruzione delle navi, la bussola fu indispensabile per le scoperte geografiche dei secoli XV-XVI: raggiungimento del Capo di Buona Speranza (1488), "scoperta" dell’America (1492), circumnavigazione del globo (1522), ecc.
Grazie alla bussola e agli altri progressi tecnici (ingegneria navale, armi da fuoco, ecc.), i Paesi del Vecchio continente poterono prima scoprire e poi conquistare vasti territori in tutto il Pianeta, dando avvio a una supremazia economica e geopolitica che sarebbe durata fino al Novecento. In sostanza, la bussola fu inventata dai cinesi, ma furono gli europei a sfruttarla nel modo migliore.
Dall’inizio del Novecento, inoltre, la bussola è stata di capitale importanza per la navigazione aerea.
I suoi limiti e i nuovi strumenti per l'orientamento
Con il passare degli anni la costruzione delle bussole è migliorata notevolmente, consentendo di ridurre l’impatto dei fattori esterni che possono influenzare il movimento dell’ago magnetico.
La bussola, tuttavia, non è uno strumento perfetto. Anzitutto, è pressoché inutile in prossimità dei poli magnetici. Inoltre, l’ago può essere soggetto a forze (per esempio l’accelerazione o decelerazione, se usata in aereo) che ne influenzano il movimento o può essere attratto da altri campi magnetici, come quelli originati dalla presenza di una calamita.
Nel corso del tempo perciò sono stati introdotti nuovi strumenti per l’orientamento. Il più importante tra quelli in uso attualmente è il GPS (Global Positioning System, cioè "sistema di posizionamento globale"), introdotto negli anni ’70, che è in grado di dirci non solo la posizione dei punti cardinali, ma anche dove ci troviamo esattamente sulla superficie terrestre.