Come mai la Mongolia è in larga parte disabitata?

La Mongolia è una delle nazioni più estese al mondo, con una superficie oltre 5 volte quella dell'Italia, ma allo stesso tempo è anche uno dei Paesi con la minore densità abitativa del Pianeta, essendo abitata da poco più di 3 milioni di abitanti. Come è possibile tutto ciò?

La distribuzione della popolazione in Mongolia

Con un area di 1.564.116km² il paese risulta 18^o al mondo in termini di superficie ed il più grande senza sbocco sul mare. Può sembrare piuttosto piccola se confrontata ai due giganti confinanti, Cina e Russia, che risultano essere anche due delle tre nazioni più vaste al mondo.

Nonostante la vastità di terreno a disposizione la popolazione totale al 2021 supera di poco i 3 milioni di abitanti, ossia simile alla popolazione residente nella provincia di Milano. È come se la popolazione del capoluogo lombardo fosse sparsa su un'area 1.000 volte più grande. Per capire come sia possibile dobbiamo guardare innanzitutto un dato rilevante: quasi la metà degli abitanti vive nella capitale. Nella mappa sottostante vi abbiamo riportato la distribuzione di residenti per 100m². I valori sono bassissimi, quasi ovunque siamo a meno di una persona per km² e di fatto la mappa assume una tonalità dominante, l'azzurro chiaro tendente al bianco.

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I valori aumentano repentinamente in prossimità della capitale, Ulan Bator, con punte di 6.000 abitanti per km² . Lì infatti vivono oltre 1,4 milioni di persone ossia il 42% della popolazione nazionale. Questo significa che quasi metà dei Mongoli vive in meno dello 0,5% dell'intero territorio nazionale.

Perché la popolazione vive nella capitale?

Se consideriamo la topografia della Mongolia, ossia la forma della superficie del terreno, una buona porzione del territorio risulta montuosa, soprattutto nella zona occidentale mentre il resto della nazione risulta coperta dal deserto dei Gobi a sud, uno dei deserti più vasti al mondo mentre nella zona orientale prevale un altipiano di oltre 1.500 di elevazione difficile da coltivare.

A queste condizioni già inospitali quali la mancanza di vaste zone pianeggianti e coltivabili, si aggiunge un'altra condizione sfavorevole per lo sviluppo di grandi insediamenti: il clima.

A causa della sua eccessiva elevazione rispetto al livello del mare (il punto più basso della nazione si trova ad oltre 500 m) e la sua notevole distanza da qualsiasi bacino salato (il Mar Giallo dista almeno 600km), il clima della Mongolia è un esempio perfetto di clima continentale. È in media molto freddo (<2ºC), rispetto ad esempio alla confinante Cina (10ºC) ma può toccare punte di 30ºC nei mesi estivi. La presenza di inverni molto freddi limita notevolmente la capacità produttiva dei terreni agricoli.

A questo si aggiunge anche la bassa piovosità con le precipitazioni medie annue che si aggirano intorno ai 250 mm per anno ossia tre volte meno della media italiana.

Per concludere, vogliamo sottolineare come nonostante ci troviamo nel XXI secolo e abbiamo a disposizione tecnologie in grado di mitigare l'effetto di climi estremi, la povertà della nazione ad oggi risulta un fattore limitante per combattere l'inospitalità della territorio. Il PIL pro-capite è otto volte inferiore all'Italia. Basti pensare che gli Emirati Arabi Uniti nonostante sorgano in un'area desertica hanno a disposizione risorse economiche tali da produrre tecnologie (condizionatori per esempio) e costruire strutture in grado di rendere più confortevole la vita quotidiana. La Mongolia purtroppo rimane disabitata perché risulta essere un paese elevato, freddo, arido ed allo  stesso tempo, povero.