In Turchia si è aperta un'enorme voragine circolare nella terra profonda 12 metri e larga 37. Dal punto di vista geologico si tratta di un sinkhole, cioè un'enorme depressione causata dal collasso degli strati più superficiali del terreno legata sia a cause naturali che antropiche. A differenza delle fratture nel suolo provocate dalle faglie del sisma in Turchia e Siria, in questo caso non sono ancora chiare né le cause della sua formazione né se ci sia un legame tra questa voragine e i recenti terremoti nell'area. Nel video che segue si vedono le immagini dell'enorme voragine che ha colpito l'Anatolia centrale ripresa dall'alto grazie a un drone.
Come si formano i sinkhole?
In linea generale possiamo dire che i sinkhole (o doline) sono degli sprofondamenti improvvisi del suolo che possono causare gravi danni sia alle persone che alle infrastrutture poste sopra all'area della voragine. Queste strutture circolari si formano in seguito al crollo di cavità carsiche o di aree con caratteristiche simili. Il collasso può essere innescato da varie sollecitazioni come l'erosione da parte di acqua nel sottosuolo, le violente vibrazioni associate a un terremoto o da attività antropiche – come l'estrazione mineraria.
Nella storia recente, un caso molto noto è quello del sinkhole che si è formato nell'estate 2022 in Cile, la cui origine pare fosse collegata all'attività mineraria presente nell'area.
Le possibili cause della voragine in Turchia
A questo punto viene da chiedersi quale sia la causa che si cela dietro alla formazione del sinkhole turco: al momento ci sono principalmente due ipotesi.
La prima vede come responsabile il sisma di magnitudo 4.3 che ha colpito l'area poco prima della formazione del cratere; la seconda riguarda invece la scarsità di acqua presente nel sottosuolo che causerebbe un indebolimento del terreno.
Questa seconda ipotesi in realtà è già la responsabile di numerose doline in tutta l'area negli ultimi anni. Stando ai dati del Sinkhole Research and Application Center turco, nel 2022 sono stati osservati nel Paese circa 2500 crateri, 700 dei quali abbastanza profondi da diventare potenzialmente pericolosi.
Al momento quindi resta da capire quale di queste due ipotesi sia corretta, anche se non è da escludere che lo siano entrambe: solo ulteriori analisi sapranno fare chiarezza sulla faccenda.