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12 Novembre 2022
18:30

Cos’è il PIL e come si misura il benessere di uno Stato?

Il PIL è uno degli indicatori più conosciuti quando parliamo dell'economia di un Paese. Ma è proprio vero che più è alto il suo valore, maggiore è il benessere per i cittadini?

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Cos’è il PIL e come si misura il benessere di uno Stato?
pil prodotto interno lordo

Nel 2022 il PIL mondiale raggiungerà 94.940 miliardi di dollari. La cifra è impressionante, ma che cos'è esattamente il PIL? Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale a oggi il PIL, acronimo di Prodotto Interno Lordo (in inglese GDP, cioè Gross Domestic Product) è stato usato come unità di misura della ricchezza prodotta in un Paese e il suo valore è gradualmente diventato sinonimo del livello di benessere della popolazione di uno Stato. Ma è proprio così? Vediamo di cosa è costituito il PIL e quali alternative esistono per valutare la ricchezza di un Paese.

Cosa misura il PIL e perché è usato?

Il PIL in economia è l'indicatore dei redditi di uno Stato: esso calcola il valore di tutti i beni di consumo o investimento (veicoli, macchinari, calzature, software, mobili…) e i servizi finali (trasporto pubblico, erogazione di energia, servizi professionali…) prodotti sul territorio di un Paese in un determinato periodo di tempo, espressi in moneta.

Il PIL è definito “interno”, perché comprende tutte le attività economiche svolte all’interno di un Paese, e “lordo” perché il suo valore è al lordo degli ammortamenti, cioè quel fenomeno per cui, con il passare del tempo, i beni materiali e immateriali che fanno aumentare il valore del PIL (macchinari, edifici, software, brevetti…) vanno incontro a obsolescenza (invecchiano e si rovinano) e necessitano di essere continuamente aggiornati consumando proprio lo stesso PIL.

cosa è il pil

Per uno Stato, avere un PIL elevato significa avere maggiori possibilità di spesa e quindi disporre di più risorse. Per questo motivo il suo valore è costantemente monitorato dagli uffici statistici. In Italia è l'Istat a occuparsene.

Il Prodotto Interno Lordo venne introdotto come indicatore negli Stati Uniti d'America durante gli anni della Grande Depressione (anni '30) dall'economista Simon Kuznets, con lo scopo di valutare le scelte di politica economica dei vari Stati. Fino a quel momento infatti, non si avevano gli strumenti adeguati per giudicare se l’economia si stesse contraendo o espandendo e non esisteva ancora un modo per individuare la minaccia di una grave recessione o dell'inflazione.

definizione pil

Cosa si intende per PIL pro-capite e per PPA

Quando parliamo di PIL pro capite, in riferimento a uno Stato, ci riferiamo al livello medio di ricchezza ipoteticamente prodotto dal singolo abitante di quello Stato in un determinato periodo. Questo valore è ottenuto dividendo il valore del PIL di un Paese per il numero di abitanti ed è molto utile per fare confronti tra aree con una popolazione diversa.

Quando vogliamo comparare gli Stati sulla base del PIL spesso è bene, però, tenere conto del differente costo della vita esistente nei diversi Paesi. Perché? È semplice: se uno Stato produce moltissima ricchezza, ma al suo interno il costo della vita è elevato, i cittadini di questo Paese, in proporzione, saranno meno "ricchi" di quelli di uno Stato che produce una ricchezza media, ma in cui il costo della vita è basso. A questo scopo esistono anche gli indicatori del PIL a PPA (cioè a Parità di Potere di Acquisto) e il PIL pro capite a PPA.

PIL pro capite

Il PIL nel mondo

Il Fondo Monetario Internazionale ha calcolato che il PIL mondiale nel 2022 raggiungerà la cifra di 94.940 miliardi di dollari, in crescita del 5,9% rispetto al 2021. Il PIL italiano nel 2022 sarà pari a circa 1.725 miliardi di euro, rappresentando una dell’economie più sviluppate al mondo.

Sempre secondo il Fondo Monetario Internazionale, le prime 10 economie mondiali per PIL valgono circa il 68% del PIL globale, motivo per cui il Prodotto Interno Lordo è l’indicatore che più di altri rende evidente la disuguaglianza presente nell’economia mondiale. In particolare, le economie degli USA e dell’Unione Europa compongono insieme circa il 42,5% del PIL mondiale, mentre la Cina è la 1° economia al mondo per PIL a parità di potere di acquisto.

pil nel mondo

IL PIL misura davvero il benessere di uno Stato?

Fin dalla sua ideazione, ogni Paese ha usato il PIL come unità di misura dei propri successi, utilizzandolo non solo come indicatore economico, ma anche di benessere. Le critiche a questa visione sono molte, infatti:

  • ll PIL tiene conto solamente delle transazioni in denaro e trascura tutte quelle gratuite: esclude quindi le prestazioni familiari o il volontariato che invece dicono molto della qualità della vita in uno Stato.
  • Il PIL non ci dice quanto è distribuito il reddito all’interno della società, quindi, non ci dice nulla sul livello di equità all’interno di un Paese (che potrebbe essere ricchissimo, ma con degli abitanti molto poveri).
inquinamento pil
  • Il PIL tratta tutte le transazioni come positive e non fa distinzione tra le attività che contribuiscono al benessere e quelle che lo diminuiscono: aumentano il valore del PIL, ad esempio, anche il numero di prestazioni sanitarie erogate, la spesa per ricostruire le città dopo un terremoto, la vendita di modelli di automobili inquinanti, la costruzione indiscriminata di edifici che consumano suolo, la produzione e la vendita di armi. Qualsiasi transazione che produce e/o genera un effettivo guadagno a qualcuno aiuta la crescita del Prodotto Interno Lordo. Addirittura anche morire fa crescere il PIL, visti i costi dei servizi connessi ai funerali.

Le alternative possibili

Nel corso degli anni sono stati proposti numerosi indici di benessere o di crescita alternativi al PIL:

  • l’Indice di Sviluppo Umano (HDI – Human Development Index) utilizzato dall’ Organizzazione delle Nazioni Unite e che tiene conto, oltre che del PIL pro-capite, anche di altri fattori come la speranza di vita alla nascita, il quantitativo di calorie alimentari disponibili pro-capite, la disponibilità di acqua potabile, il tasso di alfabetizzazione e di scolarizzazione della popolazione, l’accesso ai servizi sanitari e il grado di libertà politica;
  • l’Indice di Sostenibilità Economica (Index of Sustainable Economic Welfare); che tiene in considerazione il deperimento delle risorse naturali e le perdite economiche dovute al degradamento dell'ambiente; le spese per la ricerca e lo sviluppo, per l'istruzione e per la sanità;
benessere stato
  • L’indicatore di Progresso Reale (GPI – Genuine Progress Indicator), che misura l’aumento della qualità della vita tenendo in considerazione anche costi nascosti come danni ambientali, criminalità o peggioramento della salute della popolazione.
  • il Subjective Well Being (SWB), vale a dire la percezione che gli individui hanno della propria vita e del grado di soddisfazione che provano per essa.
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