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1 Ottobre 2023
17:00

Cosa si intende per famiglia nelle scienze sociali e come sono cambiate le famiglie italiane?

Il concetto di "famiglia" non è statico: cambia nel tempo e nello spazio. Le scienze sociali studiano le famiglie in modo approfondito, catalogandone le tipologie e approfondendone struttura e funzionamento.

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Cosa si intende per famiglia nelle scienze sociali e come sono cambiate le famiglie italiane?
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Quasi tutti noi facciamo esperienza di cosa significa essere parte di una famiglia e pensiamo che, tutto sommato, le famiglie siano uguali e che nel mondo e nella storia “si faccia famiglia” nello stesso modo. In realtà, oltre a essere un organismo giuridico, la famiglia è un microsistema sociale che cambia nel tempo e nello spazio. Ciò che si intende per "famiglia", cioè, è diverso se si cambia cultura, periodo storico e contesto di riferimento. Approfondiamo la questione.

Una definizione di famiglia

Per i demografi, antropologi e sociologi la famiglia è un nucleo sociale costituito da più persone che si trovano legate tra di loro da rapporti di parentela o di affinità. Sebbene in numerose società la famiglia sia basata sul rapporto coniugale (il rapporto di coppia), questo non è l’unico criterio esistente.

La famiglia, infatti, oltre a permettere la riproduzione della specie in senso biologico, ne permette la riproduzione anche in senso socio-culturale: è in famiglia che vengono tramandate norme e consuetudini della società, i valori, la moralità, la cultura, ed è qui che si intessono le prime relazioni sociali con l’esterno.

definizione di famiglia

Diversi tipi di famiglia

Per le ragioni appena citate, in realtà, famiglia e società si influenzano vicendevolmente. È per questo che la storia umana è piena di varietà, così come sono varie le formazioni familiari che possiamo trovare spostandoci geograficamente sul globo.

Non ci sono solo delle differenze, infatti, nelle “regole di formazione” delle famiglie (cioè da chi è composto il nucleo familiare e da come vengono chiamati i suoi componenti) ma anche del loro funzionamento: la condivisione delle responsabilità, l’amore, l’espressione dell’affettività verso i figli variano molto da un nucleo familiare all'altro. Possiamo trovare quindi famiglie identiche nella forma, non esattamente sovrapponibili in termini di funzionamento e viceversa.

In sostanza, la famiglia non va considerata come universale e naturale: come tutte le istituzioni umane è un’istituzione storica fondata più sulle norme e regole sociali e giuridiche che sulla “natura” dell’uomo (che interessa invece la necessità di riproduzione, di alleanza e così via).

famiglia masai

I cambiamenti recenti nella famiglia occidentale

Osservando le formazioni familiari del XXI secolo, sono molti i mutamenti sia di forma che di contenuto che troviamo. Chiara Saraceno, una delle sociologhe italiane più esperte sul tema parla di:

  • Mutamenti nella sequenza di formazione: un tempo ci si sposava e solo dopo si generava un figlio. Ora questo ordine non è più rispettato: così come la convivenza avviene più spesso prima del matrimonio, anche i figli fuori dal matrimonio sono aumentati. Il matrimonio, quando c’è, più che un rito di passaggio (come in passato) diventa quasi un rito di conferma e non sempre è collegato all’esistenza di una prole.
  • Mutamento nella fragilità dei rapporti: in passato la fragilità e la rottura di un rapporto era data dal decesso del coniuge, ora questo avviene principalmente perché a rompersi è la coppia.
  • Invecchiamento: oggigiorno, al contrario che in passato, si diventa genitori essendo spesso ancora nipoti (è più facile che siano ancora in vita i bisnonni, insomma). Quindi è cambiato anche il mondo relazionale in cui i nuovi bambini crescono: troviamo sempre più spesso famiglie verticali (con più generazioni) e meno orizzontali (si hanno meno fratelli).
  • Aspettative rispetto alla famiglia e divisione dei ruoli di genere tra uomini e donne, sia nell’ambito di cura che di indipendenza economica: esiste il principio e l’aspettativa dell’uguaglianza. Molti più padri oggi si occupano dei figli (prima erano considerati inadatti) e, allo stesso modo, molte donne oggi sono madri e lavoratrici.

Altre due grandi trasformazioni che registriamo oggi, nel mondo occidentale, è la rottura del principio della coppia eterosessuale e la rottura del principio di consanguineità (con il ricorso alla riproduzione assistita e la gestazione per altri. Diverso è il discorso per l’adozione, già presente nella storia delle nostre società da secoli.

invecchiamento popolazione nipoti e bisnonni

Le famiglie italiane negli ultimi anni

Anche nel nostro Paese la famiglia è cambiata in relazione a fattori come l’organizzazione sociale, economica e culturale del momento storico. Pensiamo al secondo dopoguerra, per esempio, quando l'organizzazione del lavoro ha spinto molte persone a lavorare nei poli industriali, lontano dalle aziende agricole a conduzione familiare. Lì hanno iniziato a formarsi nuovi nuclei familiari di dimensioni più ridotte.

Il cambiamento non si è arrestato e oggi, accanto al “tradizionale” modello di famiglia, emergono nuovi nuclei familiari.

L’Osservatorio Eurispes, in particolare, ci parla di famiglia pluri-forme, in cui troviamo:

  • Famiglie monogenitoriali (madre sola, o padre solo, con uno o più figli), in crescita numerica soprattutto a seguito di separazioni e divorzi.
  • Famiglie ricostituite, ossia quelle famiglie che si formano quando nuovi nuclei familiari si costituiscono da genitori separati (in forte aumento).
  • Famiglie unipersonali, cioè le famiglie costituite da single.
nuove famiglie italiane

Secondo i dati di Eurispes, sono diminuite le coppie sposate con figli sul totale delle coppie. Come spesso ci capita di leggere sui quotidiani, l’Italia è scesa al di sotto del tasso di fecondità che garantisce il ricambio generazionale (ossia del numero di nascite sufficienti per garantire il ricambio con le generazioni precedenti) e questo sta determinando un progressivo invecchiamento medio della nostra popolazione.

Questa tendenza è un fenomeno complesso, dove interagiscono diversi fattori. Per citarne alcuni: innalzamento dell’età per le prime nozze, aumento delle separazioni, lo spostamento dell’età per il primo figlio. Non si tratta solo di una diminuzione del desiderio di avere figli o di mutamenti prettamente culturali: ricordiamo anche gli ostacoli di carattere economico ed occupazionale, che preclude o rende più difficile la genitorialità.

In ultimo, la “famiglia italiana” riveste un ruolo ancora molto agganciato alla dimensione assistenziale: la famiglia rappresenta il principale fornitore di welfare del Paese. Le generazioni “di mezzo” si trovano in molti casi a sostenere da un lato genitori anziani e/o non autosufficienti, dall’altro i figli, che sempre più tardi raggiungono l’indipendenza economica.

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