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4 Agosto 2024
17:00

La parola “OK” da dove arriva e cosa significa? Le teorie da “oll korrect” a “zero killed”

La parola "OK", utilizzata per indicare assenso, è uno dei termini più usati al mondo ma la sua origine non è certa: si va da "Zero Killed" a "oll korrect", all'OK Club di Martin Van Buren a tante altre teorie e ipotesi.

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La parola “OK” da dove arriva e cosa significa? Le teorie da “oll korrect” a “zero killed”
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"OK" è una parola che usiamo ogni giorno per segnalare accordo e assenso, ma le sue origini sono tutt'altro che chiare: esistono diverse teorie, alcune ben documentate e altre piuttosto curiose, che cercano di spiegare come "OK" sia nata e si sia diffusa in tutto il mondo. A partire dall'abbreviazione scherzosa di oll korrect, utilizzata dai giornalisti di Boston negli anni '30 del 1800, fino al suo legame con la campagna presidenziale di Martin Van Buren. E poi c'è anche la tesi che probabilmente almeno una volta abbiamo sentito tutti: l'idea che "OK" derivi dall'espressione militare "Zero Killed", utilizzata per indicare che non ci sono state vittime durante una missione militare. Ci sono inoltre ipotesi meno note, come il collegamento con l'espressione greca ola kala o con il termine Choctaw okeh Ogni teoria aggiunge un pezzo al puzzle di come "OK" sia diventata una delle parole più usate e riconosciute al mondo.

L'origine e la diffusione di OK

Come accennato, le teorie sulla nascita e diffusione di "OK" sono diverse, ma ce ne sono due in particolare più accreditate.

"Oll Korrect": la teoria più accreditata sostiene che "OK" derivi da oll korrect, una storpiatura volutamente errata di all correct. Questo gioco linguistico faceva parte di una moda diffusa tra i giornalisti di Boston negli anni '30 del 1800, che amavano creare abbreviazioni umoristiche per divertimento e per strizzare l'occhio ai lettori. In quel periodo, era comune per i giornali giocare con l'ortografia delle parole, e oll korrect era una delle tante espressioni utilizzate in modo ironico e scherzoso. Da lì, l'abbreviazione "OK" avrebbe iniziato a prendere piede, diventando sempre più popolare.

L'influenza di Martin Van Buren: un'altra teoria importante riguarda la campagna presidenziale di Martin Van Buren nel 1840. Van Buren era conosciuto con il soprannome "Old Kinderhook", dal nome della sua città natale Kinderhook, New York. Durante la campagna, i suoi sostenitori formarono l'OK Club, usando questo slogan per promuovere la sua candidatura. Questa strategia pubblicitaria contribuì significativamente alla diffusione dell'abbreviazione "OK" a livello nazionale. Anche se Van Buren non vinse le elezioni, l'abbreviazione "OK" sarebbe riuscita comunque a lasciare un segno duraturo nella lingua e nella cultura americana.

Altre teorie curiose sull'origine di OK

Oltre alle teorie più accreditate, esistono altre ipotesi che cercano di spiegare l'origine di "OK", anche se sono meno documentabili.

  1. Greco "ola kala": una delle teorie alternative suggerisce che "OK" possa derivare dal greco ola kala, che significa "tutto bene". Secondo questa ipotesi, si racconta che gli antichi insegnanti greci usassero "OK" come acronimo per segnare il lavoro degli studenti che avevano svolto un buon compito.
  2. Lingua Choctaw: un'altra ipotesi propone che "OK" derivi dalla parola Choctaw okeh, che significa "è così". La lingua Choctaw era parlata dalla tribù dei Choctaw, una popolazione indigena del sud-est degli Stati Uniti, in particolare in Mississippi, Louisiana e Alabama. Alcuni studiosi ritengono che i primi coloni americani abbiano adottato questa espressione e l'abbiano trasformata in "OK", integrandola nel linguaggio comune.
  3. Lingua africana: C'è anche una teoria meno conosciuta e meno accreditata che collega "OK" all'espressione africana waw-kay. Si racconta che questa fosse usata dai portatori d'acqua nelle colonie americane per indicare che un compito era stato completato correttamente. Secondo questa ipotesi, i coloni americani avrebbero adottato e modificato questa espressione, trasformandola in "OK".
  4. Zero Killed: Probabilmente, la teoria che molti di noi hanno sentito almeno una volta è quella che collega "OK" al mondo militare. Si dice che "OK" fosse usato come abbreviazione di Zero Killed (nessuno ucciso) nei rapporti di battaglia per indicare che non ci erano state vittime. Questo significato positivo avrebbe poi trovato spazio in altri contesti, diventando un modo per indicare che tutto era andato per il meglio.

Curiosità su "OK"

"OK" è stata una delle prime parole ad essere trasmesse in codice Morse, segno della sua importanza nella comunicazione anche in ambiti tecnici e militari. Inoltre, "OK" è oggi una delle parole più digitate su Internet, diventando un vero e proprio simbolo di accordo e comprensione globale. Esiste anche un villaggio in Norvegia chiamato proprio "OK".

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