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30 Gennaio 2024
10:00

È corretto dar da mangiare agli uccelli in inverno? Sì, ecco come farlo al meglio

Nei giorni più freddi dell’anno è utile supportare l’alimentazione degli uccelli specialmente in parchi e giardini. Gli alimenti più adatti sono grassi e miscele che contengono semi di girasole, panico, canapa, miglio e lino.

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È corretto dar da mangiare agli uccelli in inverno? Sì, ecco come farlo al meglio
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Credits: Tim Felce (Airwolfhound), CC BY–SA 2.0, via Wikimedia Commons.

In generale gli animali selvatici non vanno assolutamente alimentati dall'uomo, neanche in inverno, ma gli uccelli che popolano le nostre città rappresentano un po' un'eccezione, perché le risorse a disposizione sono davvero limitate e la mortalità in inverno è più alta rispetto al resto dell'anno. Pertanto, specialmente in parchi e giardini di aree antropizzate, è utile aiutare gli uccelli selvatici con una corretta alimentazione di supporto. Ecco quindi alcuni consigli utili per nutrire gli uccelli selvatici senza commettere errori e ottenendo anche qualche soddisfazione .

Quando alimentare gli uccelli selvatici

Il periodo più adatto è quello che va da metà novembre fino a fine febbraio, anche se con il cambiamento climatico il periodo di freddo intenso e di scarsità di cibo oramai si concentra fra gennaio e febbraio. Le risorse in natura si riducono e il fabbisogno calorico aumenta. L'alimentazione di supporto va, invece, assolutamente interrotta in primavera quando comincia la nidificazione e le abitudini alimentari degli uccelli cambiano.

Cosa dar da mangiare agli uccelli in inverno

In campagna, così come in parchi e giardini, convivono specie granivore (mangiatrici di semi) come cardellini e verdoni,  insettivore (che si nutrono di larve e insetti) come la cincia e il picchio rosso maggiore, e frugivore (che si cibano di frutti e bacche) come lo storno e il pettirosso che alterna bacche e insetti.

Per questo motivo l'alimento da fornire deve essere variato, composto da semi di girasole, semi di miglio, noci tritate, arachidi non salate, pezzetti di mela, lardo, burro o margarina vegetale. Alcuni alimenti vanno invece assolutamente evitati perché hanno effetti decisamente negativi nell'immediato o nel tempo riducendo lo sviluppo e il successo riproduttivo degli esemplari.

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Prima di tutto va assolutamente evitato il pane, così come alimenti salati e piccanti e scarti di cibo umano. Non va dato cibo contenuto in retine elastiche di nylon o in contenitori dove gli uccelli possono restare incastrati. Insieme al cibo sarebbe bene mettere a disposizione ciotole con acqua per bere e pulire il piumaggio.

In commercio è possibile trovare mix di grasso e semi combinati appositamente per gli uccelli selvatici in forma di tortine, cilindri o palle, ma si può anche preparare in casa pastoni o polpette di margarina, farina di mais o avena e semi.

Dove e come nutrire gli uccelli

I punti di alimentazione devono essere collocati in un luogo asciutto, riparato e lontano da pericoli. La soluzione più adatta è una mangiatoia in legno con un piano d'appoggio per l'alimento, un tettuccio per riparare il cibo dalla pioggia, aperta ai quattro lati e sostenuta da un palo che la sollevi almeno un metro da terra. Piccole mangiatoie possono essere appese anche a rami e supporti. L'importante è che siano sempre riparate, magari in prossimità di siepi e cespugli dove gli uccelli trovano rifugio, lontane dalla presenza di gatti che rappresentano i peggiori nemici degli uccelli in queste situazioni.

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Un'occasione per il birdwatching

Punti di alimentazione e mangiatoie rappresentano una buona occasione per osservare gli uccelli da vicino senza disturbarli e per iniziare a riconoscerli. Anche una piccola mangiatoia in giardino permette tante osservazioni emozionanti e tutti ben presto diventano appassionati birdwatcher dilettanti.

In molte città europee si sta diffondendo il garden birdwatching, quindi l'attività di osservazione degli uccelli selvatici in parchi e giardini. A poco a poco si distingueranno le diverse specie, se ne conosceranno l'alimentazione, il canto e le abitudini.

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