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17 Dicembre 2024
17:15

Si dice che a Venezia c’è una “nuova” isola, quella di Bacan: in realtà è una barena

Bacan, emersa nella laguna di Venezia nelle ultime due estati e nascosta durante l'inverno dalle mareggiate, ora è permanente e ha una vegetazione. Contrariamente a quanto riportato dai media, però, non è un'isola, ma una barena, ecco perché sarebbe più corretto chiamarla "barena di Bacan".

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Si dice che a Venezia c’è una “nuova” isola, quella di Bacan: in realtà è una barena
isola bacan venezia
Credit: Google Earth

Si dice che c'è una “nuova isola” a Venezia, ossia l'isola di Bacan, un lembo di terra lungo 260 metri e largo 10 nella laguna della famosissima città sospesa sull'acqua. In realtà, non è corretto dire che Bacan sia una "nuova" isola, sicché in realtà è una barena, ossia un'area di terreno fangoso e sabbioso che si può trovare all'interno delle lagune, e che viene periodicamente sommerso dalle maree. Col tempo, le barene possono anche evolversi in isole stabili a causa di fenomeni di sedimentazione che permettono struttura di superare permanentemente il livello del mare e alla vegetazione – come la canna di palude, l'erba marina e altre piante tipicamente lagunari – di stabilirsi con continuità.

Negli ultimi giorni la notizia ha fatto il giro del web perché varie fonti hanno affermato che Bacan si sarebbe formata grazie alla presenza del MOSE, il sistema di paratie mobili che protegge il capoluogo lagunare dall'acqua alta, ma l'affermazione è scorretta, visto che il MOSE è attivo dall'ottobre del 2020 e la sottile striscia di sabbia è stata segnalata e osservata già molto tempo prima rispetto all'indimenticabile anno della pandemia.

Chi pensa che il MOSE avrebbe favorito le barene sostiene che le barriere del sistema ridurrebbero il movimento delle acque e la capacità di diluizione, causando un deposito maggiore di sedimenti sul fondale lagunare e portando alla formazione di nuove aree che emergono gradualmente sopra il livello dell'acqua. Ma c'è anche ci afferma il contrario, e cioè che il MOSE non sarebbe il responsabile della nascita e della stabilità delle barene, osservando che il sistema – bloccando il flusso naturale delle acque e regolando l'ingresso dell'acqua salata dalla laguna – semmai ostacolerebbe l'accumulo di sedimenti e la formazione di barene.

La verità è però che la barena in questione di cui si sta tanto parlando, come abbiamo già accennato in introduzione esisteva già prima del 2020, anno in cui il MOSE è entrato in funzione. Proprio per questa ragione non si può attribuire la responsabilità al sistema.

Rimane però la domanda: il MOSE favorisce o no la dinamica e lo sviluppo delle barene? Ebbene, la risposta è negativa, come ha affermato il professore del gruppo di ricerca dell'Università di Padova Andrea D’Alpaos, che da molti anni osserva con attenzione gli effetti degli interventi antropici sulla laguna veneziana: secondo vari studi (dati telerilevati, esperimenti sul campo, analisi di laboratorio, ecc.) le barene si accrescono durante le mareggiate, responsabili per più del 70% del loro accrescimento.

Certo è che la riduzione del flusso di sedimenti durante il sollevamento delle barriere del MOSE può alterare significativamente gli equilibri naturali, e questo è un aspetto da tenere in considerazione e sotto costante osservazione per valutare gli effetti a lungo termine del sistema sulla sedimentazione e l'ecosistema circostante.

Fonti
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Veronica Miglio
Storyteller
Innamorata delle parole sin da bambina, ho scelto il corso di lingue straniere per poter parlare quante più lingue possibili, e ho dato sfogo alla mia vena loquace grazie alla radio universitaria. Amo raccontare curiosità randomiche, la storia, l’entomologia e la musica, soprattutto grunge e anni ‘60. Vivo di corsa ma trovo sempre il tempo per scattare una fotografia!
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