Oggi, lunedì 11 luglio 2022, la Russia ridurrà di circa un terzo le forniture di gas naturale dirette verso l'Italia. A confermarlo è una nota della compagnia italiana Eni nella quale si afferma un taglio dai 32 milioni di metri cubi medi degli scorsi giorni ai circa 21 milioni previsti per la giornata odierna. Per monitorare in tempo reale le variazioni dell'import di gas in Italia, è possibile consultare l'apposita pagina sul sito SNAM.
La notizia non fa altro che aumentare la tensione per una possibile crisi energetica e, proprio per far fronte a questa eventualità, l'Italia sta cercando di aumentare le proprie riserve di gas, puntando a riempirle per il 90% prima dell'inizio dell'autunno. Come affermato dal ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani:
Ogni anno dobbiamo accumulare più di 10 miliardi di metri cubi gas per l'inverno, quando ci sono i picchi di consumo. […] È una corsa, perché con la guerra in Ucraina il grande fornitore dell'Europa, la Russia, ha chiuso i rubinetti.
La notizia del taglio alle forniture nel Bel Paese in realtà arriva in concomitanza con un'altra grande news nel mondo energetico, cioè lo stop per 10 giorni ai flussi di gas attraverso il Nord Stream 1 per "lavori di manutenzione ordinaria". Proprio per questo motivo anche in Germania sale la tensione, dal momento che si teme una mancata riapertura del gasdotto anche oltre il 21 luglio – considerando che già nelle scorse settimane la quantità di gas trasportata da questa infrastruttura era stata ridotta del 40%. Queste le parole del vice-cancelliere tedesco Robert Habeck durante un'intervista all'emittente tedesca Deutschlandfunk:
Tutto è possibile, tutto può succedere. È possibile che fluisca di nuovo più gas, anche più di prima. Ma può anche succedere che non arrivi proprio niente. […] Sinceramente, dobbiamo sempre prepararci al peggio e lavorare un po' per il meglio.