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È sbocciato un raro esemplare di "fiore cadavere" (pianta Amorphophallus titanum) tra le serre del Giardino Botanico di Varsavia: si tratta di una delle infiorescenze più spettacolari del regno vegetale che deve il suo nome all’odore nauseabondo che ricorda quello della carne marcia. Questa sua caratteristica è comune anche alla Rafflesia arnoldii, un altro corpse flower dall'odore sgradevole che ha ispirato il design del mostruoso Demogorgone di "Stranger Things". Non proprio un profumo da giardino, ma per lei è una strategia vincente. Originaria di certe zone remote dell’Indonesia, è una specie che unisce dimensioni fuori scala e meccanismi evolutivi straordinari. L’esemplare di "pianta cadavere" fiorito in Polonia ha fatto notizia non solo per la rarità dell’evento, che avviene in natura circa ogni 7–10 anni, ma anche perché ci riporta a riflettere su quanto poco conosciamo — e proteggiamo — queste meraviglie vegetali.
Cos’è il "fiore cadavere", la più grande infiorescenza del regno vegetale
Quello che vediamo durante la rara “fioritura” della pianta erbacea perenne (in natura può avvenire solo ogni 7–10 anni) non è un fiore singolo, ma una spettacolare infiorescenza. Non ramificata, può superare i 2,5 metri in altezza e arrivare a un diametro di 1,5 metri. Al centro c'è uno spadice (un asse fiorale carnoso e spesso) gigantesco, avvolto da una brattea detta spata, che ha funzione protettiva o attrattiva. Alla base dello spadice si trovano fiori femminili e maschili, separati tra loro e attivi in momenti diversi, così da evitare l'autoimpollinazione. La parte superiore è sterile, ma fondamentale: da lì partono calore e odore. L’interno della spata è porpora intenso, ricco di antociani, pigmenti che hanno un ruolo anche nell’attrazione visiva degli insetti.
Al microscopio, la spata mostra una base robusta, con tessuti che danno supporto, mentre verso l’alto si assottiglia. Sono presenti cristalli di ossalato di calcio, probabilmente per scoraggiare gli erbivori. L’appendice sterile dello spadice è fatta di tessuti spugnosi, pieni di aerenchima: una struttura che aiuta la diffusione dell’odore.
Perché il "fiore cadavere" puzza di carne marcia
L’odore nauseante è un capolavoro di imitazione. Si sprigiona soprattutto durante la fase femminile della fioritura, ed è composto da una miscela di oltre 20 composti volatili. I principali sono:
- Dimetil-disolfuro (DMDS) e dimetil-trisolfuro (DMTS), responsabili del sentore di decomposizione;
- Acidi come butirrico e isovalerico, che ricordano formaggio rancido e sudore;
- Trimetilammina, la stessa che si avverte nel pesce andato a male;
- Alcune aldeidi e chetoni con note dolci o fruttate.
Il tutto è amplificato da un trucco ingegnoso: il fiore produce calore (fino a 36-38 °C), così i composti volatili si diffondono meglio. Un sistema efficace per simulare una carcassa con un obiettivo preciso: attirare impollinatori specializzati, come mosche e coleotteri che normalmente depongono le uova su carne morta. Una volta entrati, possono restare intrappolati nella camera floreale fino a quando i fiori maschili maturano. A quel punto, raccolgono il polline e, usciti, lo portano con sé.
Habitat e minacce della "pianta cadavere"
L’Amorphophallus titanum è una pianta che si trova solo a Sumatra, dove cresce in alcune fasce montuose ricoperte di foresta tropicale. Le zone in cui prospera non sono casuali: spesso si tratta di pendii umidi, ben ventilati e con suoli che non trattengono l’acqua troppo a lungo. Pare che la vicinanza a fiumi e ruscelli giochi un ruolo chiave, probabilmente per via del microclima più stabile.
Oggi, però, il suo habitat si sta restringendo. Secondo la Lista Rossa della IUCN, è considerata “in pericolo”, e i motivi non sono difficili da immaginare: deforestazione, incendi, raccolte non regolamentate e — su tutto — il cambiamento climatico. Le proiezioni più pessimiste lasciano intendere che entro qualche decennio gran parte delle aree adatte a questa specie potrebbero scomparire, rendendo ancora più rari gli incontri con questo gigante esotico.