
La Gioconda, nota anche come "Monna Lisa", è una celebre opera di Leonardo da Vinci, databile tra il 1503 e il 1507. Con ogni probabilità è il dipinto più famoso dell'artista italiano, ma anche uno dei ritratti più conosciuti al mondo. Il sorriso enigmatico, il soggetto a lungo ignoto e poi attribuito, secondo la teoria più accreditata, a Lisa Gherardini e i continui rimaneggiamenti hanno ispirato ammiratori e detrattori, suggellando la sua fama. I retroscena e le curiosità che si nascondo dietro questa opera d'arte sono innumerevoli, tra cui il furto nel 1911 da parte dell'italiano Vincenzo Peruggia: scopriamo qualcosa in più sulla sua collocazione, sui materiali con i quali è stata realizzata e la tecnica pittorica.
Il sorriso enigmatico della Gioconda
Per anni gli storici dell'arte si sono scervellati sull'espressione della Gioconda, definendola spesso "enigmatica". Ebbene, il lunghissimo mistero del sorriso della Monna Lisa è stato risolto qualche anno fa, quando un esperimento condotto dalla ricercatrice italiana Emanuela Liaci nell'università tedesca di Friburgo, e pubblicato su Scientific Reports, ha riscontrato che la donna ritratta è effettivamente "contenta". I ricercatori hanno mostrato a dei volontari il dipinto, insieme ad altre otto versioni modificate in modo da avere gli angoli della bocca curvati leggermente verso l'alto o verso il basso: la versione originale e le quattro con l'espressione più positiva sono state percepite come "felici" quasi nel 100% dei casi.
La collocazione della Gioconda al Museo del Louvre in Francia
Nonostante si attribuisca alla Francia il furto della Gioconda, includendola nei bottini napoleonici, la verità non potrebbe essere più diversa: è stato lo stesso Leonardo nel 1516 a portare il dipinto in Francia dove, secondo alcuni storici, venne poi acquistato dal re Francesco I. Ci sono studiosi che ritengono che il dipinto sia stato addirittura ceduto dall'artista, che era stato invitato alla corte del re. Per molti anni l'opera, che secondo la teoria più accreditata sembrerebbe ritrarre Lisa Gherardini (moglie del mercante Francesco del Giocondo), è stata conservata ed esposta al Castello di Fontainebleau, finché Luigi XIV non la fece trasferire a Versailles. Infine, dopo la Rivoluzione francese del 1789, il dipinto è stato spostato al Musée du Louvre di Parigi, dove è rimasto da allora. Con alcune notevoli eccezioni: quando Napoleone Bonaparte lo fece mettere nella sua camera da letto; durante la Guerra Franco-Prussiana e la Seconda Guerra Mondiale; e infine quando venne rubata da Vincenzo Peruggia nel 1911.
Lo sguardo di Monna Lisa
Uno dei molti fattori che hanno contributo a far diventare la Monna Lisa di Leonardo da Vinci il dipinto più famoso del mondo è il suo sguardo, che pare segua l'osservatore mentre si sposta. Proprio da questa sensazione nasce il nome di un fenomeno scientifico, l'effetto Monna Lisa, cioè la percezione che il soggetto di un'immagine ti stia sempre guardando direttamente, indipendentemente da dove ti trovi. Secondo una ricerca condotta da scienziati dell'università tedesca di Bielefeld pubblicata sulla rivista i-Perception, però, sono molti i dipinti che possono dire di generare questo effetto, ma non la Gioconda. Pare, infatti, che il celebre soggetto guardi fissamente circa 15 gradi alla destra di chi la osserva.
Le sperimentazioni di Leonardo con l'ossido del piombo
Secondo uno studio pubblicato nel 2023, la Gioconda ha una "firma" chimica particolare che deriva da un composto del piombo. Osservando un granello dello strato superiore ai raggi X con un sincrotrone (un tipo di acceleratore di particelle) gli studiosi hanno dedotto che sia stata utilizzato, al posto del comune gesso in uso al tempo, un composto insolito: la plumbonacrite, un sottoprodotto dell'ossido di piombo di color arancio pensato per addensare e asciugare la pittura. Un elemento che secondo gli studiosi testimonia lo spirito di sperimentazione di Leonardo come pittore.
Lo spostamento della tela
Ebbene sì, la Gioconda sarà veramente trasferita in un nuovo spazio espositivo, anche se sempre interno al Louvre. Lo spostamento avverrà nei prossimi anni (entro il 2031) nell'ambito di un piano di ristrutturazione del museo più visitato al mondo. La nuova sala, che avrà un ingresso e un biglietto separati, sarà uno spazio sotterraneo sotto la Cour Carré, connesso con l'area sotto la piramide, e l'opera dovrebbe essere più visibile di quanto sia oggi.