Secondo la tradizione contadina, dal 29 al 31 gennaio cadono i Giorni della Merla, considerati nell'immaginario comune come i più freddi dell’anno. In questo articolo vogliamo approfondire la veridicità scientifica di questa credenza dal punto di vista climatologico.
L’idea che siano dicembre o l’inizio di gennaio il periodo più freddo dell’inverno, solo per via delle giornate più corte dell’anno, è un’impressione sbagliata. Se da un lato questo è il periodo dell'anno in cui l’emisfero settentrionale – e dunque anche l’Italia – ricevono la minor radiazione solare, è altrettanto vero che la Terra ha bisogno di un tempo aggiuntivo per raffreddarsi completamente attraverso l’irraggiamento. Un ritardo dovuto all’inerzia della Terra nel cedere il calore accumulato fino a quel momento.
Quando si raggiunge il picco del freddo
Ecco che allora, mediamente, il periodo statisticamente più freddo dell’anno in Italia è quello compreso tra il 15 gennaio e il 15 febbraio.
A confermarlo è la climatologia italiana, la quale ci dice che esiste una sostanziale diversificazione dei periodi più freddi dell’anno tra Nord, Centro e Sud Italia e dell’entità stessa del freddo. Il motivo è da ricercarsi fondamentalmente nella conformazione estremamente eterogenea del territorio e il suo ampio sviluppo nel senso latitudinale.
Le regioni settentrionali sono “attaccate” all’Europa centrale e sviluppano dunque un clima più continentale, che favorisce un maggior raffreddamento nel corso della stagione invernale, specie le aree di pianura collocate all’interno della valle padana e quelle ai piedi della fascia prealpina. Le regioni centro-meridionali, invece, risentono maggiormente dell’influenza del vicino mar Mediterraneo, con un clima tendenzialmente più marittimo e con un raffreddamento posticipato nel tempo, oltre che più contenuto.
Di conseguenza la decade più fredda dell’anno varia a seconda della regione, con la tendenza a ritardare man mano che ci si sposta verso il Mezzogiorno.
L'influenza del Mar Mediterraneo sulle temperature
Un mare freddo, infatti, aumenta la possibilità di condizioni climatiche fredde nelle regioni affacciate ad esso: ed è proprio a febbraio e marzo che la temperatura superficiale dei mari intorno all’Italia raggiunge i valori più bassi dell’anno.
Questo accade perché il mare ha una capacità termica maggiore rispetto alla terraferma. In altre parole, il calore immagazzinato nei mesi estivi viene liberato molto lentamente e solo alla fine dell’inverno ne ha perso abbastanza da far registrare il suo massimo raffreddamento.
Al contrario, nel mese di dicembre e nella prima parte di gennaio, il mare conserva ancora parte del calore accumulato durante il semestre caldo. Di conseguenza la sua azione mitigatrice risulta ancora significativa, soprattutto per le zone costiere.
Tra la fine di febbraio e l’inizio del mese di marzo, tutto il calore risulta ormai disperso e la temperatura dell’acqua raggiunge il minimo stagionale. A questo punto, però, la crescente insolazione diurna inizia a fare il suo lavoro e a contenere il raffreddamento indotto dalla fredda superficie marina.
Quali sono i giorni più freddi dell'anno
Prendiamo i dati riferiti al trentennio 1991-2020 per scoprire i valori medi più bassi di temperatura (minima e massima decadale) attesi nelle diverse macroaree italiane e il periodo durante il quale dovremmo osservarli (fonte dati MeteoExpert):
- al Nord-Ovest: seconda decade / terza decade di gennaio, con una temperatura minima media di 1,2 °C e una temperatura massima media di 8,3 °C;
- al Nord-Est: seconda decade / terza decade di gennaio, con una temperatura minima media di 0,9 °C e una temperatura massima media di 8 °C;
- al Centro: terza decade di gennaio / prima di febbraio, con una temperatura minima media di 3 °C e una temperatura massima media di 11,5 °C;
- al Sud: prima decade / seconda decade di febbraio, con una temperatura minima media di 6 °C e una temperatura massima media di 13,2 °C;
- sulla Sardegna: prima decade / seconda decade di febbraio, con una temperatura minima media di 7,7 °C e una temperatura massima media di 14 °C;
- sulla Sicilia: prima decade / seconda decade di febbraio, con una temperatura minima media di 8.9 °C e una temperatura massima media di 14,8 °C.
Il cambiamento climatico rischia di cancellare i Giorni di Merla
Dunque, i Giorni della Merla non saranno i più freddi dell’anno, statisticamente parlando, me certamente la fine di gennaio dovrebbe avere caratteristiche invernali sul nostro territorio. Eppure il “nuovo clima”, causato dal Global Warming, ci sta abituando a condizioni climatiche ben diverse: sempre più spesso ormai, il 29, 30 e 31 gennaio non solo non risultano freddi, ma si vestono di un tepore fuori stagione, simil primaverile, con valori termici ben al di sopra della norma.
Se andiamo ad analizzare il clima osservato sull’Italia in questi tre giorni, a partire dal 2000, noteremo che circa il 50% dei casi hanno fatto registrare temperature tipiche del periodo o al di sotto. Il restante 50 % è stato caratterizzato da un clima più mite del normale.
Una tendenza che si sta consolidando a partire dal 2020 e che verrà confermata anche in questo 2024, a causa di un potente anticiclone di matrice sub-tropicale, dunque associato ad aria insolitamente mite, che manterrà le temperature superiori alla media stagionale in tutto il Paese, non solo fino al 31 di gennaio, ma anche ai primi di febbraio.