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6 Novembre 2024
16:06

Ultimi giorni di anticiclone in Italia, piogge al Sud e “maltempo anticiclonico” al Nord: cosa succede

L'anticiclone che da giorni staziona su Italia ed Europa centrale sta cedendo: il meteo precede per i prossimi giorni l'arrivo del freddo nei prossimi giorni di novembre. Piogge e rovesci al Sud, mentre al Nord il “bel tempo” è in realtà maltempo anticiclonico, stabilità atmosferica accompagnata da nebbie e aumento di smog.

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Ultimi giorni di anticiclone in Italia, piogge al Sud e “maltempo anticiclonico” al Nord: cosa succede
maltempo italia

Maltempo sulle isole maggiori e nebbie in Pianura Padana, con un calo delle temperature previsto per il fine settimana tra il 9 e il 10 novembre: secondo le previsioni, l'anticilone che sta dominando da diversi giorni l'Italia e l'Europa centrale portando con sé giornate serene e temperature abbondantemente sopra la media del periodo (anche sopra i 20 °C nel Nord Italia) sta cominciando a mostrare i primi segni di cedimento. La Sicilia orientale ha già ricevuto piogge abbondanti fino a 60 millimetri nella zona dell'Etna, risultato dell'incontro tra correnti provenienti da est e un'infiltrazione di aria fredda e umida di origine atlantica, trasportata dallo stesso sistema di bassa pressione prodotto dal DANA che ha provocato le recenti alluvioni in Spagna. Nel frattempo il tempo rimane stabile nel resto della Penisola, ma al Nord il “bel tempo” è soltanto apparente: nebbie e assenza di neve in quota sono infatti i sintomi del cosiddetto “maltempo anticiclonico” che in questi giorni sta interessando le Regioni settentrionali.

Maltempo al Sud Italia: dove potrebbe colpire il maltempo e cosa c'entra il DANA spagnolo

L'instabilità in Sicilia potrebbe estendersi già a partire da oggi mercoledì 6 novembre su Calabria e Campania meridionale, dove è previsto tempo variabile, e sulla Sardegna meridionale. Nelle isole maggiori rovesci anche a carattere temporalesco sono previsti per giovedì e venerdì, oltre a nuvole in Calabria. Stano ai modelli, per il fine settimana è possibile un peggioramento a seguito dell'arrivo di una sacca di aria fredda e a bassa pressione proveniente dai Balcani. Questo potrebbe portare instabilità in Puglia e nel basso Adriatico, con possibile nuvolosità anche nel Centro Italia (dove la variabilità è prevista già a partire da venerdì).

La dinamica del maltempo previsto in Sud Italia è diversa da quella delle precipitazioni provocate dal DANA in Spagna, anche se tra i due eventi c'è un legame indiretto. Nel caso di Valencia a generare i temporali è stato l'incontro del DANA (quindi un sistema a bassa pressione e freddo) con un'aria al suolo calda e un mare caldo. Questo sistema a bassa pressione, spostandosi progressivamente verso est attraverso le Baleari e il Mediterraneo, di fatto ora costituisce un “lembo di confine” per l'anticiclone europeo, quindi una zona di potenziale instabilità che può produrre temporali.

Cos'è il “maltempo anticiclonico” che sta colpendo il Nord Italia

Mentre la bassa pressione andrà a disturbare l'anticiclone europeo nelle Regioni meridionali, il tempo al Nord rimarrà stabile e caratterizzato da nebbie anche fitte in pianura, soprattutto nella Pianura Padana. Il cielo sereno e le temperature miti non significano però necessariamente “bel tempo”, e questo è uno di quei casi. Si parla infatti di maltempo anticiclonico quando la stabilità atmosferica è accompagnata da un aumento degli smog e degli inquinanti nell'aria.

In questi giorni, l'alta pressione che porta cieli sereni e temperature confortevoli ha anche l'effetto di premere maggiormente l'aria al suolo, favorendone il ristagno soprattutto in pianura e nelle vallate. Senza un adeguato ricircolo dell'aria, nei bassi strati atmosferici si accumulano così particolati e polveri sottili come i PM10 e i PM2.5, con conseguenze negative sia a livello ambientale sia sulla salute umana. Se a questo aggiungiamo un terreno già molto umido per via delle abbondantissime precipitazioni di ottobre, ecco che il vapore acqueo condensa attorno alle particelle in sospensione andando così a creare nebbie anche fitte.

Una situazione analoga si è verificata lo scorso autunno, quando a ottobre l'anticiclone africano ha portato temperature record e una crisi di smog nella Pianura Padana.

Tutto ciò peggiora in presenza del fenomeno dell'inversione termica, che è tipico dei periodi di alta pressione nei mesi autunnali e invernali in pianura. In una situazione di inversione, l'aria vicina al suolo è più fredda di quella in quota, al contrario di quanto avviene normalmente. Questo favorisce la formazione di nebbie e gli accumuli di particolato in pianura, mentre in montagna non c'è neve per via dell'alta pressione e delle alte temperature.

In effetti in questi giorni gli accumuli nevosi sulle Alpi e sugli Appennini sono praticamente assenti se non alle quote più alte. Se la situazione dovesse persistere, si creerebbe il rischio di siccità invernale nel bacino padano, come è avvenuto nel 2022 con una crisi idrica che è perdurata anche in estate.

Ora, molti potrebbero chiedersi «Ma come, non è positivo il bel tempo dopo tutte le alluvioni a settembre e a ottobre?». La risposta è semplice: il maltempo anticilonico mascherato da “bel tempo” non è mai positivo. Come non è positiva l'alternanza così frenetica tra record di piogge e record di caldo a cui stiamo assistendo in Italia, dal momento che è uno dei chiari sintomi della crisi climatica causata dal riscaldamento globale antropico.

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Filippo Bonaventura
Content editor coordinator
Ho una laurea in Astrofisica e un Master in Comunicazione della Scienza alla SISSA di Trieste. La prima mi è servita per imparare come funziona ciò che ci circonda, la seconda per saperlo raccontare. Che poi sono due cose delle tre che amo di più al mondo. Del resto, a cosa serve sapere qualcosa se non la condividi con qualcuno? La divulgazione per me è questo: guidare nel viaggio della curiosità e del mistero. Ah, la terza cosa è il pianoforte e la musica in ogni sua forma.
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