0 risultati
video suggerito
video suggerito
2 Aprile 2024
14:42

I polpi sono davvero animali intelligenti?

I polpi sono cefalopodi invertebrati dotati di abilità cognitive inaspettate: possono utilizzare strumenti e risolvere problemi non banali. Si tratta di animali marini capaci di giocare, mimetizzarsi e sfruttare la memoria per risolvere problemi complessi. Scopriamo quanto sono intelligenti questi animali marini.

A cura di Arianna Izzi
24 condivisioni
I polpi sono davvero animali intelligenti?
polpi intelligenza

I polpi – come altri cefalopodi quali seppie, calamari e – sono animali marini che dimostrano una grande complessità cognitiva: si tratta di uno degli invertebrati più “intelligenti”. Dei polpi sappiamo che hanno evoluto grandi cervelli, i più grandi tra gli invertebrati, e che sono in grado di imparare velocemente a nascondersi e mimetizzarsi per sfuggire ai predatori. Si tratta di animali capaci di giocare, di utilizzare strumenti per compiere delle azioni specifiche e risolvere problemi. I ricercatori hanno scoperto, inoltre, che le seppie sono capaci di ricordare esperienze passate e di farne tesoro per pianificare comportamenti successivi.

Alcune capacità intelligenti dei polpi (e di altri cefalopodi)

Le prime due capacità distintive, che i polpi e altre specie di cefalopodi hanno dimostrato di possedere in varie occasioni, riguardano l’utilizzo di strumenti e il problem solving. Per esempio, in caso di predazione su organismi bivalvi (si tratta di molluschi come le vongole o le cozze) i polpi utilizzano le proprie braccia per aprire la conchiglia, tenuta chiusa da forti muscoli adduttori. In uno studio molto interessante, riguardante il ruolo che l’apprendimento gioca sul problem solving nella specie Octopus vulgaris, i ricercatori hanno mostrato che il polpo è in grado di aprire un barattolo di vetro, chiuso con un tappo di plastica, per accaparrarsi il contenuto (un granchio della specie Carcinus mediterraneus). Non solo. Si è anche visto che la performance migliora di tentativo in tentativo.

Per quanto riguarda l’utilizzo di strumenti, il polpo Amphioctopus marginatus è conosciuto per portare con sé oggetti di riparo, come i gusci delle noci di cocco, nei quali ripararsi in caso di pericolo. Per questo motivo è anche conosciuto come il polpo del cocco.

Infine, un caso molto interessante riguarda la seppia comune (Sepia officinalis). Questo animale riesce a tenere traccia di ciò che ha mangiato, dove e quanto tempo prima. In tal modo può organizzare tempi e comportamenti relativi al nuovo foraggiamento. In pratica, l’atto del cibarsi per le seppie comuni risponde ai criteri del “come”, “dove” e “quando”, relativi a eventi puntuali, ed evidenzia una sorta di memoria episodica (cioè la capacità di ricordare uno specifico avvenimento), piuttosto rara negli invertebrati.

Immagine
Seppia comune (Sepia officinalis). Credits: Diego Delso, CC BY–SA 4.0, via Wikimedia Commons.

Quanto sono intelligenti i polpi e perché i cefalopodi lo sono diventati

Nel caso dei cefalopodi, sappiamo che varie specie hanno evoluto grandi cervelli e sono capaci di mostrare un ampio repertorio di comportamenti, molto diversi tra loro e flessibili a seconda delle situazioni. Non essendo qualcosa di direttamente misurabile, risulta piuttosto difficile stabilire un esatto grado di intelligenza per i cefalopodi e dobbiamo tener conto del fatto che l’utilizzo del termine intelligenza va sempre interpretato con cautela. Esistono varie definizioni di intelligenza, anche a seconda degli ambiti di riferimento, ma in questo caso potremmo descriverla come un insieme di capacità cognitive avanzate, come possono essere il problem solving, la cognizione animale (quindi il modo in cui le specie percepiscono ed elaborano le informazioni provenienti dall’ambiente circostante) o la programmazione di azioni prossime.

Quello che si evince dalle ricerche, tuttavia, è che esiste una convergenza comportamentale tra i cefalopodi e i vertebrati che consideriamo intelligenti e, dunque, utilizziamo il termine per descrivere tutti quei comportamenti che richiedono meccanismi cognitivi complessi. Secondo un recente studio, l’evoluzione dell’intelligenza (per come l’abbiamo appena intesa) per questa classe di animali marini potrebbe essere avvenuta in risposta a una pressione predatoria molto alta, che avrebbe interessato alcune specie in seguito alla perdita del guscio esterno (struttura molto utile per la protezione individuale).

Fonti
Godfrey-Smith, Peter. “THE MIND OF AN OCTOPUS.” Scientific American Mind, vol. 28, no. 1, 2017, pp. 62–69. JSTOR,
Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views