
Alcune ossa umane risalenti a 15.000-18.000 anni fa ritrovate nella caverna Maszycka, in Polonia, fornirebbero le prove del consumo di carne umana, cioè che nell'Europa preistorica si praticasse cannibalismo. A confermarlo uno studio pubblicato sulla rivista Nature svolto da un gruppo di ricerca dell'IPHES, l'Istituto Catalano di Paleoecologia Umana ed Evoluzione Sociale di Tarragona, che dall'analisi delle ossa ha individuato la presenza di tracce di macellazione e consumo alimentare.
I resti studiati (diverse ossa appartenenti a 10 individui diversi, 6 adulti e 4 subadulti), hanno presentato numerose tracce di manipolazione intenzionale, come tagli e abrasioni, ma anche macellazione funzionale al consumo delle carni, con tanto di esposizione al fuoco (cottura). Nel caso delle ossa lunghe, queste sono state intenzionalmente spezzate per raggiungere il midollo. Inoltre, a differenza degli altri contesti coevi, nei quali le ossa sottoposte a manipolazioni venivano trattate con rispetto, nella grotta di Maszycka i resti umani studiati dai ricercatori catalani sono stati rinvenuti assieme ad altre ossa di animali macellati e consumati.

Considerando l'età dei 10 individui a cui appartenevano le ossa studiate, gli studiosi hanno perfino proposto che si potesse trattare di un unico gruppo familiare, con adulti e bambini, sterminato e cannibalizzato nel contesto delle tensioni fra gruppi diversi di cacciatori-raccoglitori dell'Europa Centrale nel Paleolitico Superiore, piuttosto comuni. Questo caso di studio costituisce uno stimolo a rivedere sotto una chiave diversa le ossa manipolate post-mortem in altri contesti paleolitici europei, ad oggi considerati esempi unicamente di pratiche funerarie.
Presso le società di cacciatori-raccoglitori del periodo magdaleniano (così gli archeologi chiamano le culture umane dell'ultima parte del Paleolitico Superiore in Europa Occidentale, vissute tra i 18.000 e i 10.000 anni fa) la manipolazione post-mortem dei cadaveri era piuttosto comune, probabilmente per via di determinate pratiche religiose e funerarie. In particolare, visto che queste pratiche risultano essere attestate con grande frequenza sulle ossa craniali, si pensa che fossero legate al culto degli antenati. Spesso le ossa dei defunti venivano impiegate per la realizzazione di utensili di varia natura, ma proprio il loro studio ha permesso di individuare le prove anche del consumo di carne umana in alcuni casi.