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21 Dicembre 2022
9:55

Scoperte 168 nuove linee di Nazca in Perù: cosa sono i più famosi geoglifi del mondo

Pochi giorni fa è stata annunciata la scoperta di 168 nuove linee di Nazca, i celebri e giganteschi geoglifi "disegnati" nel terreno circa 2000 anni fa dalle popolazioni indigene del Perù. Come furono realizzate e qual è il loro possibile significato?

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Scoperte 168 nuove linee di Nazca in Perù: cosa sono i più famosi geoglifi del mondo
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L’annuncio della scoperta di ben 168 nuovi geoglifi nella pianura di Nazca, nel sud del Perù, ha fatto rapidamente il giro del mondo. Lo studio effettuato da un team congiunto di archeologi peruviani e giapponesi è stato pubblicato nel mese di dicembre e raccoglie i dati ottenuti negli ultimi tre anni dall’analisi di foto aeree, foto satellitari e rilievi realizzati tramite l’ausilio di droni. I 168 giganteschi disegni tracciati sul terreno vanno ad aggiungersi ai quasi 200 già noti al grande pubblico come "linee di Nazca". Ma cosa sono le linee di Nazca? Quando furono realizzate e da chi? E cosa significano?

Linee di Nazca: trovati 168 nuovi geoglifi

Siamo nella Pampa di Jumana, l’altopiano arido che sovrasta il Rio Nazca nel Perù meridionale. In un territorio esteso per quasi 500 km2 tra le moderne città di Nazca e Palpa è possibile osservare le famose linee di Nazca. Sorvolando questa regione si apprezzano giganteschi disegni tracciati sul terreo che riproducono forme geometriche e stilizzazioni di figure umane o animali. I disegni sono stati riprodotti in scala monumentale con dimensioni che raggiungono anche i 300 m.

linee di nazca uccello

Nell’ambito di un recente progetto di ricerca, il Nazca Lines, coordinato dall’archeologo giapponese Masato Sakai dell’Università Yamagata e dal ricercatore peruviano Jorge Olano, sono stati individuati 168 nuovi geoglifi che riproducono figure umane e animali (orche assassine, serpenti, uccelli, felini).

Il progetto di ricerca nell’ambito del quale è stata effettuata la scoperta si propone l’obiettivo di stabilire una quanto più possibile dettagliata mappatura dei geoglifi attraverso l’utilizzo di moderne tecniche di fotogrammetria che prevedono l’impiego congiunto di foto aeree, rilievi ottenuti usando droni e foto satellitari. Scopo ultimo di questa intensa attività di mappatura è consentire la preservazione e valorizzazione di questo importante tassello della storia dell’umanità. Le linee di Nazca, infatti, sono dal 1994 incluse nella Lista dei patrimoni dell’umanità UNESCO.

Cosa rappresentano le Linee di Nazca

È ormai riconosciuto che i geoglifi del Perù meridionale sono stati realizzati dalle popolazioni indigene della civiltà Nazca che vissero e prosperarono in queste aree tra il III secolo a.C. e il VI secolo d.C. A conferma di questa interpretazione è la presenza di grandi quantità di vasellame decorato con gli stessi motivi che si ritrovano nei geoglifi rinvenuto in tutta l’area del Rio Nazca e la scoperta della città cerimoniale dei Nazca, Cahuachi, da cui si ritiene provenissero gli artefici delle linee.

linee di nazca spirale

Insieme ai 168 geoglifi di recente scoperta, si conoscono circa 100 geoglifi geometrici e circa 70 figure di uomini e animali. I numerosi studi fatti per comprendere la stratificazione e sovrapposizione dei disegni hanno dimostrato l’esistenza di diverse fasi di realizzazione: nella fase più antica il motivo più rappresentato è quello a spirale; la seconda fase è caratterizzata da motivi antropomorfi e zoomorfi che si ritrovano anche sulla ceramica e sui tessuti coevi; nella terza fase furono introdotti i motivi ornitomorfi (condor, aironi, colibrì); nell’ultima fase furono tracciati soprattutto motivi geometrici (trapezi, triangoli).

linee di nazca geometria

Le tecniche con cui sono state realizzate le linee

Per la realizzazione dei disegni i Nazca sfruttarono la particolare geologia del territorio, caratterizzato da un terreno sabbioso coperto da un sottile strato di materiale detritico alluvionale: le linee sono state tracciate rimuovendo le pietre superficiali più scure ed esponendo il sottostante strato sabbioso più chiaro. La conservazione delle linee fino ai nostri giorni è stata favorita dal fatto che la Pianura di Nazca è uno dei luoghi più aridi e meno ventosi al mondo: il clima particolarmente stabile ha consentito ai disegni di rimanere intatti per oltre due millenni.

Numerose ipotesi sono state avanzate in merito alle tecniche usate dai Nazca per la realizzazione delle linee, alcune realistiche altre decisamente più fantasiose: non sono mancate ad esempio teorie secondo le quali i Nazca avrebbero usato primitivi palloni aerostatici per aiutarsi nell’osservazione dei disegni dall’alto.

linee di nazca

Attualmente una delle teorie più accreditate è stata avanzata da Josué Lancio Rocas (1977), secondo il quale i Nazca avrebbero usato il pantografo, o sistema della griglia, con pali di legno e corde come unici utensili, realizzando dapprima i disegni su scala ridotta (probabilmente proprio sui frammenti di vasellame rinvenuti in prossimità delle linee) per poi riportarli ingranditi sul terreno con l’aiuto di un opportuno reticolato di corde (la stessa tecnica utilizzata per scolpire i volti dei presidenti statunitensi sul Monte Rushmore dall’artista Gutzon Borglum).

Di certo le linee di Nazca testimoniano la notevole conoscenza della geometria da parte degli antichi abitanti di questa zona, che avrebbero potuto tracciare le linee rette tirando una corda tra due bastoni, i cerchi muovendo una corda fissata a una estremità a un palo o una pietra infissa nel terreno, le forme più complesse usando archi opportuni. Il rinvenimento da parte dell'archeologa Maria Reiche di frammenti ceramici con disegni riprodotti in scala ridotta (forse usati come modellini) e di pietre o buchi nel terreno disposti al centro di archi confermerebbero questa ipotesi.

linee di nazca uomo

Il significato delle linee di Nazca

È probabile che il vero significato delle linee di Nazca non sarà mai del tutto svelato e questo alone di mistero ha in qualche modo incentivato il diffondersi di teorie azzardate come quella secondo la quale le linee di Nazca sarebbero piste di atterraggio per consentire l’arrivo (o meglio il ritorno) di astronavi extraterrestri. In realtà, studi ed esperimenti hanno svelato l’origine tutta “umana” dei geoglifi di Nazca, che non sono nemmeno gli unici esempi di questa espressione artistica, sebbene di sicuro quelli di Nazca siano tra i più spettacolari.

L’ipotesi che le linee fossero un gigantesco osservatorio astronomico, avanzata dai primi scopritori e studiosi dei geoglifi, non è oggi la più condivisa, dal momento che è stato notato che la maggior parte delle linee non è in connessione con nessuno degli eventi astronomici verificatisi negli ultimi 5000 anni. Sembra invece più verosimile che le linee abbiano un significato religioso collegato ai culti dell’acqua e della fertilità. A sostegno di questa ipotesi sono sia la struttura fisica che l’iconografia dei geoglifi.

linee di nazca balena

Molte linee sono infatti fisicamente connesse alle montagne che circondano la piana, dove sgorgano sorgenti di acqua dolce; altre ancora segnalano i canali di acqua sotterranei che dalla cordigliera scendono verso la costa. Le figure tracciate dalle linee, in particolare quelle zoomorfe, sono tutte presenti in leggende e rituali legati alla fertilità e al mondo acquatico.

Una leggenda aymara (popolazione stanziata sulla costa meridionale del Perù), ad esempio, racconta che il dio dell’acqua, partendo dalla cima delle Ande, arrivava fin sulla costa volando e portando con sé l’acqua fonte di vita: secondo questa leggenda le linee sarebbero state propiziatorie al viaggio del dio che poteva vederle dall’alto.

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