
Il maltempo ha colpito nuovamente l'Emilia-Romagna e tutto il fronte Adriatico. La causa non è l'arrivo della Tempesta Amy – che si è abbattuta sul Nord Europa – ma di una depressione prodotta da una saccatura atlantica associata alla tempesta. Quest'area di bassa pressione si è formata sul Mar Ligure e poi si è spostata sul versante adriatico.
I maggiori danni sono stati registrati soprattutto nel litorale romagnolo, dove all'arrivo del maltempo si sono aggiunte forti raffiche di bora fino a 93 km/h che hanno contribuito alla formazione di mareggiate con allagamenti diffusi a Ravenna, Rimini e Milano Marittima: a Cesenatico una donna disabile è stata soccorsa dai Vigili del Fuoco dopo essere rimasta bloccata a causa dell'innalzamento del livello del mare. Nel frattempo, nella provincia di Gorizia sono state registrate precipitazioni con picchi di 108 mm, mentre sulle Alpi la neve è scesa fino a 1.200 metri. Per la giornata di oggi, 6 ottobre, la Protezione Civile ha diramato un'allerta gialla per Puglia e settori della Sicilia per temporali e rischio idrogeologico.
In ogni caso, tra martedì 7 e mercoledì 8, la depressione si sposterà verso i Balcani, portando un miglioramento generale in tutta la Penisola: per la giornata di oggi, tuttavia, è stata emessa un'allerta gialla per temporali e rischio idrogeologico in Puglia e su alcuni settori della Sicilia.
Cosa ha causato il maltempo in Emilia-Romagna: il collegamento con la Tempesta Amy
Come accennato, il maltempo che ha colpito soprattutto il fronte Adriatico non è stato causato direttamente dalla Tempesta Amy, che ha provocato numerosi danni in Regno Unito e Irlanda, dove oltre 90.000 abitazioni sono rimaste senza elettricità e almeno 3 persone hanno perso la vita. Per quanto riguarda l'Italia, infatti, le precipitazioni sono state causate dall'arrivo sul Mediterraneo di una depressione prodotta da una saccatura atlantica associata ad Amy, che ha portato alla formazione di una depressione secondaria creatasi prima sul Mar Ligure e poi spostatasi sul versante Adriatico.
A registrare i maggiori danni è stata soprattutto la riviera romagnola, con mareggiate e allagamenti che hanno interessato soprattutto le località balneari di Ravenna, Milano Marittima, Cervia, Cesenatico e Rimini. Secondo quanto riportato dal Centro Meteo Emilia-Romagna, le raffiche di bora hanno raggiunto i 93 km/h (registrati a Porto Corsini, in provincia di Ravenna), sollevando onde che hanno raggiunto quasi i 3 metri. In alcuni casi, infatti, il mare si è spinto oltre alla battigia invadendo la strada del lungomare, un fenomeno conosciuto come onde di tempesta, ossia un sollevamento del mare dovuto all'azione meccanica del vento e alla bassa pressione associati alle perturbazioni. Le onde di tempesta in Romagna hanno provato gravi danni anche nell'entroterra.
Nella provincia di Gorizia, invece, le precipitazioni hanno registrato picchi di 108 mm nel corso della notte, mentre i forti venti di bora hanno raggiunto i 120 km/h, con i Vigili del Fuoco che hanno realizzato almeno 20 interventi locali. Sempre in Friuli-Venezia-Giulia, è stata segnalata la presenza di neve fino ai 1.200 metri. Nel frattempo a Venezia è stato attivato il MOSE per la prima acqua alta dell'autunno.

Credit: ECMWF
Le previsioni per i prossimi giorni: forti venti e maltempo in Puglia e Sicilia
Nelle prossime ore, la depressione scenderà verso Sud: la Protezione Civile ha evidenziato un peggioramento delle condizioni meteorologiche, con fenomeni temporaleschi al Sud e venti più forti sui settori adriatici, in estensione a quelli ionici. Per la giornata di oggi, lunedì 6 ottobre, è stata infatti emanata un'allerta gialla per la Puglia e alcuni settori della Sicilia per rischio di temporali e rischio idrogeologico.
Tra martedì e mercoledì la depressione si sposterà definitivamente verso i Balcani, portando a un temporaneo miglioramento sulla Penisola: sul Nord Italia prevarrà la stabilità, con temperature in linea con il periodo, mentre entro mercoledì il bel tempo tornerà sia al Centro che al Sud, dove le temperature massime saranno in aumento.