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28 Agosto 2023
16:12

Il New York Times dice NO a ChatGPT sull’utilizzo del proprio archivio giornalistico

Il NYT blocca l'accesso al proprio archivio digitale a ChatGPT. Il quotidiano statunitense starebbe pensando ad una manovra legale nei confronti di OpenAI per violazione dei diritti d'autore.

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Il New York Times dice NO a ChatGPT sull’utilizzo del proprio archivio giornalistico
ny times chatgpt

Il noto quotidiano statunitense The New York Times avrebbe bloccato il web crawler di OpenAI, società produttrice del software ChatGPT, per ciò che riguarda i contenuti del proprio archivio giornalistico. Ogni software di intelligenza artificiale generativa, come ChatGPT, necessita di "apprendere" da un ampio set di dati, per addestrare questi algoritmi vengono utilizzati dei programmi automatizzati detti web crawler (detti anche spider o spiderbot) che scandagliano il World Wide Web alla ricerca di informazioni da inserire nel database utilizzato per addestrare il modello di IA, tutto ciò viene fatto in maniera automatizzata senza richiedere consenso esplicito da parte dei proprietari dei siti scandagliati.

Che il NYT fosse restio a concedere agli algoritmi di intelligenza artificiale materiale dai propri archivi sia era capito già qualche settimana fa: ad inizio agosto, infatti, il NYT aveva aggiornato i suoi termini di servizio introducendo il divieto di utilizzo dei suoi contenuti per addestrare modelli di intelligenza artificiale.

Il NYT sarebbe infatti preoccupato delle violazioni di copyright e proprietà intellettuale scaturite dalle risposte, basate su contenuti scandagliati all'interno del proprio archivio, che ChatGPT potrebbe dare agli utenti. Come afferma l'NPR (National Public Radio) infatti:

Una delle principali preoccupazioni del Times è che ChatGPT stia, in un certo senso, diventando un concorrente diretto del giornale creando un testo che risponda alle domande sulla base dei resoconti e degli scritti originali dello staff del giornale.
[…]
Se, quando qualcuno effettua una ricerca online, riceve una risposta lunga un paragrafo da uno strumento di intelligenza artificiale che rimodella i resoconti del Times , la necessità di visitare il sito web dell'editore diminuisce notevolmente, ha affermato una persona coinvolta nei colloqui.

Il quotidiano statunitense sta valutando un'eventuale disputa legale proprio nei confronti di OpenAI per violazione del diritto di autore.
L'amministratore delegato del Times Meredith Kopit Levien ha infatti dichiarato che:

Deve esserci uno scambio di valore equo per il contenuto che è già stato utilizzato e il contenuto che continuerà ad essere utilizzato per addestrare i modelli.

Tuttavia il Times non sarebbe l'unica a guardare con sospetto il meccanismo di crawling dei modelli di intelligenza artificiale, un'inchiesta del quotidiano britannico "The Guardian" ha infatti stilato una lista di testate giornalistiche in procinto di cambiare le proprie policy sul trattamento dei dati allineandole a quelle del Times, nella lista rientrano:

  1. CNN
  2. Australian Broadcasting Corporation – ABC
  3. Chicago Tribune
  4. Canberra Times
  5. Newcastle Herald
  6. Reuters

In merito a ciò un portavoce di Reuters ha affermato:

Poiché la proprietà intellettuale è la linfa vitale della nostra attività, è fondamentale proteggere il copyright dei nostri contenuti

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