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12 Novembre 2024
16:59

Il primo attacco hacker della storia è stato quello contro il telegrafo senza fili di Marconi nel 1903

Nel 1903, Nevil Maskelyne sabotò una dimostrazione di Marconi per screditare la sicurezza della sua telegrafia senza fili, perpetrando quello che è considerato come il primo attacco hacker documentato e che sollevò il primo dibattito sulla cybersecurity.

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Il primo attacco hacker della storia è stato quello contro il telegrafo senza fili di Marconi nel 1903
primo attacco hacker

Il 4 giugno 1903, nel teatro della Royal Institution di Londra, si svolse un evento che oggi riconosciamo come il primo attacco hacker documentato della storia, attuato da Nevil Maskelyne ai danni del telegrafo senza fili di Guglielmo Marconi. L'inventore italiano stava per dimostrare la capacità del suo sistema di trasmettere messaggi in modo sicuro a lunga distanza. Marconi era convinto che la sintonizzazione dei segnali avrebbe reso impossibile ogni interferenza esterna; un’affermazione audace per l'epoca, visto che la trasmissione senza fili era una tecnologia nuova e misteriosa per molti. Tuttavia, la dimostrazione subì un’interferenza inaspettata, che mise a dura prova la sicurezza vantata dal sistema di Marconi. La trasmissione prevista venne sovrastata da un messaggio imprevisto e ripetitivo, seguito da un'offensiva poesia in inglese, tutto trasmesso in codice Morse.

Maskelyne era un inventore e illusionista britannico, nonché acerrimo rivale di Marconi. Attraverso questa dimostrazione, Maskelyne intendeva screditare pubblicamente Marconi, dimostrando che il sistema wireless poteva essere facilmente infiltrato. L'episodio scatenò un acceso dibattito sulle vulnerabilità dei sistemi di telecomunicazione senza fili, aprendo un capitolo fondamentale nella storia della sicurezza informatica. Questo evento, avvenuto molto prima dell'era digitale, contribuì a definire le prime riflessioni sulla sicurezza delle comunicazioni, anticipando le problematiche della privacy e dell'integrità dei dati che oggi sono al centro delle moderne tecnologie.

I dettagli del primo attacco hacker della storia

Il 4 giugno 1903, un pubblico entusiasta si riunì nel celebre teatro della Royal Institution per assistere a una dimostrazione storica. Mentre John Ambrose Fleming, uno stretto collaboratore di Guglielmo Marconi, spiegava i principi della trasmissione senza fili, a circa 300 miglia di distanza Marconi si preparava a inviare un segnale da una stazione in Cornovaglia. Tutto era predisposto per dimostrare il funzionamento della tecnologia, quando all’improvviso il ricevitore nella sala cominciò a stampare un messaggio misterioso: una singola parola in codice Morse: «rats» (ovvero “ratti”), ripetuta più volte, seguita da un limerick offensivo, che recitava «C'era un giovane italiano che imbrogliava il pubblico in modo molto carino. A teatro regnava la sorpresa». Il messaggio era chiaramente indirizzato a Marconi, insinuando che il suo sistema non fosse così sicuro come affermava.

biografia guglielmo marconi inventore radio
Guglielmo Marconi

Nevil Maskelyne, l’autore dell’attacco, lavorava per una compagnia rivale che contestava i brevetti detenuti da Marconi sulla telegrafia senza fili. Le affermazioni di Marconi sull'inviolabilità del suo sistema wireless erano per Maskelyne un pretesto perfetto per una dimostrazione pubblica e, sotto certi aspetti, ironica. Maskelyne, convinto che il sistema non fosse realmente protetto, decise di installare un trasmettitore non lontano dal luogo in cui si stava tenendo la conferenza (presumibilmente nel teatro di proprietà di suo padre). Avvalendosi di questo dispositivo, trasmise un segnale abbastanza potente da interferire con il ricevitore usato da Fleming. L'idea di Maskelyne non era semplicemente disturbare la dimostrazione, ma anche (e soprattutto) trasmettere messaggi che mettessero in dubbio la serietà e la validità delle affermazioni di Marconi.

Immagine
Nevil Maskelyne. Credit: Royal Institution.

L’incidente sollevò molte polemiche. Fleming, indignato, definì l’attacco un esempio di «teppismo scientifico» e sul The Times di Londra chiese aiuto ai lettori del giornale di stanare il responsabile dell'attacco. Pochi giorni dopo, Maskelyne confessò con orgoglio il suo gesto, giustificandolo come un’azione necessaria per svelare i limiti di una tecnologia che Marconi presentava come infallibile.

L’episodio ebbe una rilevanza storica notevole, non tanto per la reputazione di Marconi, che continuò a riscuotere successi e ricevette il premio Nobel per la fisica nel 1909, quanto per il concetto di sicurezza nelle comunicazioni. L’incidente fece emergere la possibilità che i segnali wireless potessero essere intercettati e manipolati da terze parti, cosa che allarmò governi e ricercatori dell'epoca. Iniziò così una nuova fase di studi per rendere le comunicazioni senza fili più sicure. L'esperienza di Maskelyne ispirò lo sviluppo di tecniche di crittografia, che avrebbero reso le comunicazioni militari più sicure durante le guerre mondiali e oltre.

Cosa abbiamo imparato dal primo attacco hacker della storia

L'attacco del 1903 rimane un simbolo del fatto che ogni innovazione tecnologica porta con sé sfide e vulnerabilità. Il genio e l’irriverenza di Maskelyne servirono a porre una questione fondamentale che ancora oggi rimane attuale: la sicurezza delle comunicazioni. Sebbene le tecnologie siano cambiate radicalmente, l’episodio ci ricorda che non esistono tecnologie inattaccabili e, per questo motivo, faremmo bene a prendere tutte le precauzioni possibili per proteggere smartphone, computer e domotica.

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