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23 Dicembre 2022
12:30

Il Sydney Opera House: storia, struttura e costruzione del teatro australiano a forma di veliero

Il Sydeny Opera House è l'iconico teatro a forma di veliero simbolo della città che lo ospita e dell'intera Australia.

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Il Sydney Opera House: storia, struttura e costruzione del teatro australiano a forma di veliero
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Credit: Bernard Spragg. NZ from Christchurch, New Zealand.

Il teatro dell'opera di Syndey, conosciuto internazionalmente come Sydney Opera House, è uno dei simboli dell'intero continente australiano ed è situato in una piccola penisola al centro della baia.
La sua storia inizia nel 1954 quando il premier Joseph Cahill annunciò la necessità di costruire adeguate strutture che permettessero una corretta espressione del talento artistico, diventando motivo di orgoglio per il paese. Con questo intento nel 1956 venne indetto un concorso internazionale per proclamare il progetto che avrebbe dato vita al nuovo teatro nella città di Sydney.

La storia del progetto

Il concorso indetto dal premier australiano riscontrò molto successo: parteciparono circa 230 architetti da tutto il mondo. Tra questi vi era anche lo sconosciuto architetto danese Jørn Utzon, il suo progetto era il numero 218 ovvero uno degli ultimi ad essere presentati. La giuria, presidiata da noti architetti dell'epoca, scartò inizialmente la sua idea che però venne successivamente ripescata dall’architetto Eero Saarinen. Quest'ultimo – a differenza degli altri – esaminò i progetti con alcuni giorni di ritardo partendo proprio da quelli respinti, riuscendo a convincere tutti della grandezza del progetto di Utzon.
Il progetto dell'architetto danese era solo uno schizzo, realizzato da un uomo che non aveva neanche mai visitato Sydney o l’Australia e la sua vittoria provocò una fredda accoglienza. Il quotidiano australiano Sydney Morning Herald, il 30 gennaio 1957, recitò:

Il controverso progetto di un danese vince il concorso del teatro dell’opera.

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Credit: Lenny K Photography from Sydney, Australia, CC BY 2.0.

Utzon, dopo aver studiato la mappa della baia, aveva ideato una struttura composta da gusci disposti in maniera tale da ricordare un grande veliero prossimo a entrare nel porto della città e capace di risultare gradevole ed equilibrato architettonicamente da ogni prospettiva. Il nuovo teatro non si sarebbe dovuto disperdere nel panorama, ma sarebbe dovuto diventare il panorama stesso della baia, integrandosi perfettamente nel paesaggio circostante.

La costruzione del teatro dell'opera

Il budget originale del progetto era di 7 milioni di dollari australiani, per un cantiere che sarebbe dovuto durare solo 4 anni. Niente di tutto ciò venne rispettato.
I politici australiani, in vista delle elezioni dell'anno successivo, imposero l'inizio del cantiere in breve tempo, nonostante l'opposizione di Utzon: il concorso prevedeva infatti un progetto architettonico e non uno esecutivo. Il cantiere iniziò ugualmente nel 1958, quando ancora gran parte del progetto non esisteva. Vi riportiamo un esempio delle difficoltà che questa scelta comportò: le colonne di supporto per il tetto dell’edificio furono installate prima della progettazione del tetto stesso e poi, a progettazione ultimata, si rivelarono troppo deboli per sostenerlo. Il risultato? Furono tutte rimosse o sostituite.

Un altro grande problema era quello di realizzare la copertura con queste forme particolari. Per risolvere questo problema venne istituito un gruppo di ingegneri e architetti che utilizzò uno dei primi computer mai esistiti per effettuare i calcoli necessari. Nel tentativo di trovare una soluzione economica il tetto venne ridisegnato almeno 12 volte.
La storia narra che a trovare la soluzione fu Utzon stesso: mentre sbucciava un’arancia capì che avrebbe potuto ricavare i gusci intagliandoli da una sfera. Questo permise agli architetti di procedere con la costruzione dell’opera, realizzando i circa 4000 pannelli del tetto in una fabbrica adiacente ed evitando così la necessità di gettare enormi blocchi di calcestruzzo, ricoperti poi da piastrelle riducendone i costi.

piastrelle sydney opera house
Copertura del Sydney Opera House

Nel 1965, il nuovo governo guidato dal premier conservatore Robert Askin, nominò come ministro delle infrastrutture Davis Hughes il quale moltiplicò i controlli e le restrizioni sul progetto. Questi controlli portarono a una sospensione dei lavori che provocarono le dimissioni di Utzon nel 1966.
Dopo 8 anni dall’avvio dei lavori la struttura esterna dell’edificio – composta da 14 gusci – era completa, mentre l’interno era ancora in gran parte da definire.

Nonostante l’indignazione pubblica e le proteste a Sydney che chiedevano di reintegrarlo come capo architetto, Utzon lasciò l’Australia e non tornò mai a vedere il progetto completo. Il teatro venne ultimato da un altro team di architetti e poiché l'ideatore iniziale aveva abbandonato il progetto prima dell’inizio dell’allestimento interno, furono apportate diverse modifiche ai progetti iniziali tra cui l’aggiunta delle tre sale minori. Purtroppo alcuni di questi cambiamenti causarono diversi problemi all’acustica di alcune sale.
Solo nel 1999 Utzon, ormai famoso a livello internazionale, accettò di essere coinvolto in una riqualificazione di uno spazio interno, per poi ottenere nel 2003 il riconoscimento del suo lavoro con il Premio Pritzker (la più grande onorificenza per un architetto).

teatro del Sydney Opera House
Concert Hall del Sydney Opera House

La struttura del Sydney Opera House

Il Teatro dell’Opera di Sydney poggia su una piattaforma in granito lunga 185 metri e larga 120 metri, ispirata ai templi Maya. L'intero edificio ha un peso di 161 mila tonnellate e si erge su 580 pile abbassate a 25 metri di profondità nell'acqua. Le sezioni di calcestruzzo che costituiscono il telaio sono incastrate tra di loro ed unite per mezzo di cavi in acciaio che una volta tirati ne consentono il collegamento. L'intero tetto è rivestito da oltre 1 milione di piastrelle beige e bianca auto-pulenti, importate dalla Svezia. L’edificio non ha grondaie, le piastrelle raccolgono tutta l’acqua e la riversano nuovamente nell’oceano. Il lato frontale delle vele più grandi è costituito da enormi vetrate, mentre il resto della facciata è ricoperto da pannelli di granito rosa. La sezione più alta misura 67 metri. La temperatura all’interno dell’Opera House è regolata dall’acqua della baia, pompata attraverso 35 chilometri di tubature.

L'interno del teatro

Al suo interno il teatro dell'opera di Sydney dispone di 5 sale principali:

  • l’Auditorium o Concert Hall è la più grande con 2679 posti;
  • l’Opera Theatre ospita circa 1547 spettatori;
  • la Play House, utilizzata per le proiezioni cinematografiche;
  • il Drama Theatre;
  • lo Studio Theatre.

La particolarità della sala principale, la Concert Hall, sono gli interni in legno e la forma ispirata a una cattedrale gotica per consentire al suono di amplificarsi in modo naturale. Nell'auditorium è custodito, dal 1979, uno degli organi più antichi e più grandi del mondo, costato 1,2 milioni di dollari, è composto da più di 1000 canne.
Il complesso del teatro, inoltre, contiene numerose altre sale per eventi, ognuna con una peculiarità e pensata in base allo scopo finale: uno studio di registrazione, quattro negozi di souvenir e cinque ristoranti.

Dopo circa 15 anni dall’inizio del cantiere e un costo di 102 milioni di dollari il Sydney Opera House venne inaugurato ufficialmente dalla Regina Elisabetta II d’Inghilterra nell’ottobre del 1973, con l’esecuzione della Nona sinfonia di Beethoven e fuochi d’artificio. Nel 2004 fu inaugurata la Sala Utzon, unico spazio all’interno dell’Opera House realizzato secondo il progetto del primo architetto del teatro. Utzon non fu presente durante l’inaugurazione, né venne menzionato durante la cerimonia e fu solo negli anni ‘90 che Sydney House Trust lo nominò consulente di design per futuri lavori sull’edificio.
Nel giugno 2007 il teatro viene proclamato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. L’Opera House rivoluziona il concetto tradizionale di teatro: è infatti un centro polivalente per la cultura e il tempo libero, ospita più di 3.000 eventi all’anno per un’audience di oltre 2 milioni di spettatori e realizza un totale di oltre 8 milioni di visitatori annuali. È aperto ogni giorno a eccezione del Natale e del venerdì di Pasqua.
Il profilo fantasioso e particolare dell’edificio segna l’architettura del XX secolo diventando una vera e propria icona.

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