
Un terribile incidente ha colpito la funivia del Monte Faito che collega Castellammare di Stabia (NA) con il Monte Faito, giovedì 17 aprile 2025, causando la morte di quattro persone, tre turisti stranieri e l’operatore dell’impianto. A seguito della rottura della fune traente e del mancato funzionamento del freno d'emergenza, una delle due cabine della funivia, è precipitata al suolo dopo l'impatto con un pilone. QU Per capire cosa potrebbe essere successo, analizziamo il funzionamento di una funivia "va e vieni", come quella del Monte Faito, basandoci sulle informazioni disponibili.
La possibile dinamica dell'incidente al Monte Faito: cos'è successo
L'incidente avvenuto il 15 aprile 2025 è stato causato dal cavo traente, quello che fa muovere le cabine, che si è spezzato. Il sistema di freni di emergenza, un sistema meccanico grazie al quale la cabina si ancora alla fune portante tramite delle ganasce, ha funzionato per la cabina che era a valle, infatti questa è rimasta bloccata con all'interno i passeggeri che sono stati portati in salvo dai soccorsi. La cabina che era a monte, invece, per qualche motivo che oggi ancora non si conosce non si è bloccata; i freni di emergenza non hanno funzionato e la cabina ha cominciato a scendere verso valle lungo i cavi portanti.

Le cabine hanno le ruote dei carrelli che girano sui cavi portanti, ma queste, in assenza della fune traente e dei freni, scendono senza alcun controllo. È presumibile che la cabina sia andata giù a un velocità molto alta e per qualche motivo, probabilmente dopo l’urto contro uno dei piloni, sia deragliata dai cavi portanti, precipitando poi giù tra gli alberi e schiantandosi al suolo.

Qualcosa di analogo avvenne con la funivia Stresa – Mottarone, il 23 maggio 2021 dove, a seguito della rottura della fune traente, la cabina scese rapidamente lungo i cavi. Anche in quel caso il freno d'emergenza non si attivò, causando lo schianto contro un pilone, il deragliamento dalla fune portante e una caduta di oltre 20 metri.
E’ probabile che per la funivia del Monte Faito, che era stata riaperta il 10 aprile 2025 dopo che era stata sottoposta a controlli, la dinamica possa essere stata molto simile. Dal punto di vista tecnico questa è la spiegazione più logica, chiaramente ci sono le indagini faranno il loro corso e definiranno con precisione i motivi per cui la fune traente si è spezzata e perché l’impianto frenate di emergenza non ha funzionato.
Questo disastro ha un precedente importante, il primo incidente in questo impianto avvenne il 15 agosto 1960, quando la cabina in discesa arrivò a valle troppo velocemente precipitando sui binari della Circumvesuviana, provocando 4 morti e 30 feriti.
Come funziona la Funivia del Monte Faito
La funivia del Monte Faito ha due stazioni, quella a valle posta a 68 metri sul livello del mare e quella a monte invece a 1 131 metri sul livello del mare. Il dislivello del tragitto è di circa 1 060 metri e la lunghezza inclinata è di 2 945 metri. Le cabine raggiungono la velocità di circa 7,5 m al secondo e il viaggio dura circa 8 minuti , con una pendenza massima è del 60%.
Le due cabine seguono il principio di funzionamento del "va e vieni", quando una cabina sale, l’altra scende, sorrette e trainate dagli elementi fondamentali dell'impianto:
- Le funi portanti: sono due cavi d’acciaio spessi, tesi tra la stazione a valle e quella a monte. Si tratta di cavi fissi che non si muovono durante l'esercizio. Servono a sorreggere il peso delle cabine che ci scorrono sopra tramite carrelli dotati di ruote.
- La fune traente: un cavo chiuso ad anello che si muove grazie al motore installato in una delle due stazioni (di solito a valle). La fune è collegata rigidamente alle cabine; quando una sale, l’altra scende.
- Sistemi di freni di emergenza: in caso di rottura della fune traente, quella che fa muovere le cabine, si attivano dei freni di emergenza che ancorano la cabina alle funi portanti. Per cui, generalmente, in caso di rottura di questa fune, la cabina si blocca e rimane appesa, in attesa dei soccorsi.