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21 Febbraio 2023
15:17

Iniziano gli studi sui frammenti di meteorite ritrovati a Matera: cosa potrebbero rivelare le ricerche

Ritrovati 70 grammi di frammenti di meteorite a Matera grazie alle camere della rete di sorveglianza Prisma: partite le ricerche scientifiche per studiare l'origine dei pianeti.

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Iniziano gli studi sui frammenti di meteorite ritrovati a Matera: cosa potrebbero rivelare le ricerche
meteora condrule

La notte di San Valentino 2023 è stato avvistato un oggetto infuocato nei cieli tra il centro e il sud Italia. Grazie alle previsioni e ai calcoli degli esperti della rete di sorveglianza Prisma, il 17 febbraio 2023 sono stati ritrovati 70 grammi di frammenti del bolide a nord di Matera, in Basilicata. Il meteorite ha colpito il balcone e il tetto di una casa, producendo un rumoroso botto.  Dopo il riconoscimento ufficiale verrà quindi ribattezzata "Matera", come il luogo del ritrovamento. Lo studio di questi rari frammenti rocciosi tramite diverse analisi (tra le quali anche petrografiche e radiogeniche) permetterà di avere informazioni in più in merito alla formazione dei pianeti del Sistema Solare, inclusa la Terra.

L'avvistamento del meteorite di San Valentino

Grazie alle camere di Castellana Grotte, Tricase e Vasto della rete Prisma (Prima Rete Italiana per la Sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfera), il 14 febbraio 2023 ore 18:58 è stata avvistata la meteora di San Valentino. Prisma è un progetto di citizen science coordinato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e prevede circa 70 "occhi" elettronici sparsi su tutto il territorio nazionale e permettono di avvistare bolidi e meteore nei cieli italiani.

camere PRISMA
Le 70 camere installate da Prisma nel territorio italiano. In rosso quelle operative, in arancione quelle in fase di installazione e in giallo quelle in fase di acquisto.

Gli esperti del Prisma, dopo l'avvistamento, hanno calcolato e previsto l'eventuale zona in cui sarebbe stato possibile ritrovare frammenti ma, soprattutto, l'origine di provenienza del meteorite. I primi risultati hanno fanno propendere per una traiettoria che va da Matera verso Bari: le ricerche dei frammenti, infatti, sono cominciate a Nord di Matera. Il meteorite, secondo i calcoli di Prisma, è caduto verticalmente al suolo con una velocità di circa 300 km/h.

traiettoria meteora di San Valentino
Traiettoria calcolata. Credit: PRISMA/INAF

Il ritrovamento dei frammenti su un balcone a Matera

Dopo un rumoroso botto proveniente dall'esterno della casa, due fratelli della periferia nord di Matera hanno notato che una piastrella sul balcone di casa era scheggiata. Un frammento del bolide, però, avrebbe anche rotto il vetro del pannello fotovoltaico sul tetto: si tratterebbe del primo caso al mondo. Il giorno successivo hanno ritrovato 70 grammi tra 12 frammenti principali e decine con dimensioni inferiori.

frammenti meteora
I frammenti di meteorite. Credit: Prisma/Inaf

Qualcuno di voi potrebbe chiedersi: "Come facciamo ad essere sicuri che sia un meteorite?".  Secondo Albino Carbognani, astronomo dell'Istituto nazionale di astrofisica, si tratterebbe di meteorite guardando il colore dei frammenti: la matrice interna risulta essere molto più chiara rispetto alla parte scura esterna. Questa è una caratteristica tipica dei meteoriti, in quanto l'elevatissima temperatura raggiunta durante la caduta innesca reazioni di ossidazione sulla superficie esterna.

Ad ogni modo, è necessario il riconoscimento ufficiale. Infatti, ogni meteorite ritrovato, deve essere sottoposto ad uno screening che ne determina la storia e le principali caratteristiche (circostanze di ritrovamento, aspetto esterno, tessitura, composizione dei principali minerali etc.). Sarà quindi richiesto di redigere un report da consegnare alla commissione della Meteoritical Society, la quale dovrà proporne l'approvazione.

Analisi dei frammenti e possibili risultati

Tra le varie tecniche possibili per analizzare i frammenti di meteorite, l'osservazione petrografica è la principale. Ma di che si tratta esattamente?
Questa tecnica che prevede di osservare al microscopio ottico una sezione sottile del campione per individuare – se presenti – le condrule, cioè dei piccoli corpi tondeggianti che rappresentano ciò che resta del Sistema Solare primordiale. Nell'immagine sottostante, ciascuno di questi cerchi colorati è una condrula.

condrule
Credit: INAF.

Le analisi successive richiedono l'uso di strumenti più complessi come il microscopio elettronico a scansione e la microsonda elettronica. Questi strumenti consentono di ottenere informazioni sulla quantità degli elementi chimici presenti all'interno dei frammenti, in modo tale da attribuire una classificazione ad uno specifico gruppo di meteoriti. Inoltre, la debole radioattività indotta dalla radiazione cosmica quando il meteorite orbitava vicino al sole verrà analizzata attraverso analisi radiogeniche. Solitamente, questi test vengono effettuati subito dopo il ritrovamento prima dell'osservazione petrografica, poiché i radionuclidi decadono rapidamente e si potrebbero avere perdite di informazioni importanti.

In generale, le ricerche e analisi sui frammenti di meteorite potrebbero essere utili per avere importanti informazione sull'evoluzione e formazione dei pianeti del sistema solare.

Sono un appassionato del mondo microscopico, a partire dalle molecole fino agli artropodi. La laurea magistrale in chimica mi ha permesso di avere gli strumenti necessari per comprendere il funzionamento del mondo, ma soprattutto ha saziato la mia fame di risposte. Curioso, creativo e con idee folli: date una videocamera, un drone o una chitarra al DeNa e lo renderete felice.
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