La Somalia sperimenta un sistema di allerta precoce per affrontare “El Niño”

In Somalia per aumentare le possibilità di sopravvivenza ad eventi estremi – come quelli causati da El Niño – si stanno introducendo dei sistemi di "early warning" per informare la popolazione su possibili eventi naturali avversi. Solo pochi mesi fa infatti l'alluvione causata dal fiume Shabelle, in Somalia, ha costretto circa 245.000 persone ad abbandonare le proprie abitazioni.
Questo è solo uno degli eventi climatici estremi che ha colpito recentemente il Paese: ogni anno piogge torrenziali e fiumi in piena causano la distruzione di raccolti, case e mezzi di sussistenza costringendo molti abitanti somali ad abbandonare le proprie case.

Per cercare di limitare l'impatto di questi fenomeni, l'idea è quella di sfruttare i mezzi di comunicazione più diffusi nel paese per diffondere informazioni sull'esposizione a possibili rischi (come alluvioni o inondazioni di fiumi) da parte della comunità, come ad esempio stringendo accordi con le emittenti radio che trasmettono bollettini meteorologici più volte al giorno. In seguito si cercherà anche di raggiungere un accordo con alcuni operatori telefonici per implementare un sistema di allerta tramite notifica/SMS sugli smartphone, analogamente a quanto succede da noi mediante il IT-ALERT.

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IT-ALERT, il sistema di allarme pubblico in caso di gravi emergenze o catastrofi

Le notifiche di alert saranno inviate sulla base dei dati raccolti da SWALIM (Somalia Water and Land Information Management) che monitora giornalmente il livello dei fiumi del Paese, il livello di umidità del suolo e le precipitazioni attese. La Somalia è una regione dove a tutt'oggi la consapevolezza del cambiamento climatico è ancora insufficiente così come, di conseguenza, i mezzi di prevenzione e preparazione comunitari per le emergenze.