0 risultati
video suggerito
video suggerito
8 Agosto 2023
18:30

L’eruzione Minoica di Santorini è stata tra le più catastrofiche nella storia dell’umanità

L’eruzione di Santorini, conosciuta anche come “eruzione Minoica”, fu uno dei più grandi eventi vulcanici accaduti sulla Terra nel 1646 a.C. Devastò in parte l'isola, un tempo chiamata Thera, e spazzò via intere aree comunitarie e agricole sulle isole vicine e sulle coste di Creta.

1.359 condivisioni
L’eruzione Minoica di Santorini è stata tra le più catastrofiche nella storia dell’umanità
santorini

Nel 1646 a.C. ci fu una potentissima eruzione vulcanica all'Isola di Santorini: fu così violenta che si ritiene sia una delle più grandi nella storia dell'umanità. Basti pensare che alcuni ricercatori la paragonano alla detonazione di migliaia di bombe atomiche di tipo Hiroshima o circa 100 volte più potente dell'eruzione del Vesuvio del 79 d.C che distrusse Pompei.

Caratteristiche di Santorini

Santorini è un’isola greca di origine vulcanica situata nel Mar Egeo, fa parte dell’arcipelago delle Cicladi e ha una superficie di 79 km circa. L'isola in origine era di forma circolare con il cratere vulcanico centrale, ma fu devastata e sventrata in parte da un'enorme eruzione avvenuta tra il 1627 a.C. e il 1600 a.C. (periodo che è stato individuato grazie a studi di datazione del carbonio 14 proveniente del legno bruciato recuperato dalle rovine) che fece collassare il cratere centrale. Questo poi fu successivamente invaso quasi del tutto dal mare, lasciando emerse le parti esterne, creando l'attuale forma dell'isola, simile ad un anello, con resti della caldera centrale.

Immagine

L'origine vulcanica di Santorini

Il vulcano di Santorini si trova lungo la zona di collisione della placca afro-mediterranea a sud e della placca dell'Egeo a nord. Parti della crosta oceanica del Mar Mediterraneo sono spinte sotto la crosta continentale della placca egea. La crosta che subduce è sottoposta ad altissime temperature e pressioni e dunque in parte fonde, formando un grande serbatoio di magma situato dai 10 ai 20 km sotto una serie di isole vulcaniche che punteggiano il mar Egeo. Col passare del tempo grandi porzioni di magma sono risalite lungo la crosta, ricaricando la camera magmatica e provocando, dunque, l’eruzione.

Immagine
Immagine satellitare di Santorini

L’intera isola di Santorini non è altro che un enorme vulcano che dà vita ad eruzioni di tipo pliniane, il cui magma particolarmente viscoso (acido) tende a trattenere i gas per periodi molto lunghi e genera quindi enormi pressioni nel sottosuolo; le eruzioni di questo tipo sono molto rare e distanziate nel tempo, ma proprio per questo riescono a raggiungere una potenza distruttiva che va ben oltre la semplice fuoriuscita di lava.

La storica eruzione del 1646 a.C.

L'eruzione più forte di Santorini ha preso vita nel 1646 a.C. quando l'acqua marina entrò in contatto con il magma rovente, generando un’esplosione estremamente violenta – il cui boato fu tanto forte da raggiungere persino l’Egitto. Questa ha spaccato l’isola in più punti e ha portato alla formazione di un'enorme caldera centrale che fa assumere all'isola la fisionomia attuale.

Il cono vulcanico quindi va in frantumi e un immenso flusso piroclastico si riversa fuori dalla crosta terrestre con una temperatura che oscilla tra i 500 e i 1200° C e che scorre a una velocità di circa 300 km/h. Questa nube ardente ricopre tutto con uno strato di fango e lava spesso parecchi metri, cancellando ogni cosa sull’isola.

Nella fase finale il vulcano ha perso gran parte della sua forza, soltanto piccole eruzioni ed emissioni di materiale piroclastico si alterneranno nei giorni successivi, ed in seguito entrerà in un lungo periodo di "quiescenza" che dura tutt'oggi. Si stima che la colossale eruzione di Santorini, classificata come un 7 (su 8) sull'indice di esplosività vulcanica (VEI), sia stata una delle eruzioni più distruttive della storia dell'umanità.

Immagine
Raffigurazione della storica eruzione –  Credit: UNIVERSAL HISTORY ARCHIVE/UIG/BRIDGEMAN IMAGES

Il vulcano di Santorini è ancora attivo, dopo il crollo del cono vulcanico si formarono due nuove cime più piccole all'interno della caldera, chiamate oggi Palea Kameni e Nea Kameni, che significa "l'isola bruciata vecchia e nuova".

Immagine
Nea Kameni

Lo Tsunami che devastò un’intera civiltà

Durante la fase finale dell'eruzione si generarono una serie di grandi tsunami alti fino a 20 metri che in breve tempo spazzarono via ogni cosa sul loro cammino, lasciandosi dietro decine di migliaia di morti e le rovine di intere città distrutte dalla loro violenza. Tracce di quest’ultimo cataclisma sono state trovate fino in Tracia (a Nord), a Creta (a Sud), sulle coste della Turchia e della Palestina (ad Est) e persino sulle coste orientali della Sicilia (a Ovest), segno inequivocabile di una potenza distruttiva che non verrà mai più incontrata dai popoli del Mediterraneo.

Possiamo supporre che l'eruzione di Santorini e i seguenti effetti abbiano avuto un grave impatto sulla civiltà Minoica. Molti siti archeologici scoperti a Creta sono sepolti sotto sedimenti composti da rocce, manufatti umani (come la ceramica) e persino fossili marini. Si stima che Il cataclisma è durato solo quattro giorni. Alcuni studiosi hanno suggerito che questa distruzione causata dall'eruzione abbia ispirato anche il mito di Atlantide e le famose 10 piaghe d’Egitto.

Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views