
Una violenta esplosione ha colpito sabato mattina il porto di Shahid Rajaee, il principale snodo commerciale dell’Iran, provocando almeno 40 vittime e più di 1000 feriti. L’incidente ha innescato incendi di vaste proporzioni, che a distanza di un giorno continuano a divampare all'interno dell'area portuale, mentre una densa nube di sostanze potenzialmente tossiche grava sulle zone circostanti. Le prime ricostruzioni suggeriscono che l’esplosione sia stata causata dalla presenza di materiali immagazzinati nei depositi, tra cui perclorato di sodio (NaClO₄), una sostanza utilizzata per la produzione di perclorato d'ammonio, un propellente per razzi e missili.
Non sono ancora note le cause dell'incidente: tra le ipotesi spicca un errore nel trasporto o nello stoccaggio di materiali infiammabili. Il presunto legame dell'esplosione con il percolato di sodio è legato al fatto che il porto avrebbe ricevuto il mese scorso un carico di questa sostanza.
Caratteristiche fisiche del perclorato di sodio
Il perclorato di sodio (NaClO₄) si presenta come un solido cristallino bianco, stabile a temperatura ambiente. Il perclorato di sodio, però, può diventare estremamente pericoloso se sottoposto a fonti di calore o se mescolato con materiali organici combustibili.
Infatti, quando viene riscaldato a circa 400 °C, il perclorato di sodio può andare incontro a rapida decomposizione esplosiva, liberando ossigeno molecolare (O₂) e formando cloruro di sodio (NaCl). Il principio fisico dell'esplosione è molto simile a quello del nitrato d'ammonio, sostanza responsabile dell'esplosione di Beirut. Questo rilascio di ossigeno molecolare inoltre rende la sostanza estremamente pericolosa, perché potrebbe alimentare reazioni di combustione , specialmente in presenza di materiali infiammabili.
La reazione chimica bilanciata della decomposizione è la seguente:
NaClO4 (s)→ NaCl (s)+ 2 O2 (g)
Gli usi principali del perclorato di sodio
Il perclorato di sodio è un prodotto chimico industriale di grande importanza, usato principalmente come materia prima per la produzione di altri perclorati e di acido perclorico (HClO₄). I dati indicano che il consumo annuo di acido perclorico al 70% è di circa 450 tonnellate, destinato soprattutto alla sintesi di altri perclorati (Greenwood & Earnshaw – “Chemistry of the Elements”, 2ª edizione, 1997).
Gran parte del perclorato di sodio prodotto industrialmente viene utilizzato per la sintesi del perclorato di ammonio (NH₄ClO₄), un componente chiave nei propellenti per razzi e missili. Il perclorato di ammonio, grazie alla sua elevata capacità ossidante, è fondamentale nei carburanti solidi per applicazioni spaziali e militari.
Tuttavia, una quantità significativa, pari a circa 725 tonnellate all'anno, viene impiegata direttamente nella produzione di esplosivi. In particolare, il perclorato di sodio trova applicazione nelle formulazioni di sospensioni esplosive, una tecnica utilizzata in ambito minerario e nelle demolizioni controllate. Qui, la sua capacità di ossidare materale organico favorisce reazioni rapide e violente necessarie per la frantumazione delle rocce o di altre strutture solide.