Negli ultimi giorni sui media si sta discutendo molto in merito a uno studio presentato dal professor Carlo Ratti (fondatore e attuale direttore del MIT Senseable city lab) nel quale viene riportato che l'introduzione del limite a 30 km/h in tutto il Comune di Milano potrebbe causare un aumento dell'inquinamento (per esempio monossido di carbonio, anidride carbonica, ossidi di azoto e particolato), dovuto sostanzialmente all'aumento dei tempi di percorrenza e al fatto che i motori sono più efficienti a velocità più elevate (70-80 km/h). Il risultato è stato presentato nel corso del terzo forum di TheUrban Mobility Council, ed è interessante perché va in controtendenza rispetto alle misurazioni condotte nelle città in cui il limite a 30 km/h è stato già adottato, come Parigi, Bruxelles e Zurigo: qui si nota infatti una diminuzione netta delle emissioni inquinanti. Uno dei limiti dello studio MIT è infatti il fatto che non tiene conto della riorganizzazione del parco auto che seguirebbe all'introduzione del limite. Lo studio è comunque degno di nota, quindi cerchiamo di fare chiarezza analizzando più nel dettaglio il suo contenuto.
I risultati dello studio sul limite a 30 km/h a Milano
Lo studio oggetto della presentazione si chiama Applicazione dei dati della telematica per la definizione dei limiti di velocità urbana. Milano un case-study ed è stato condotto da Umberto Fugiglando, Research Manager e Partnership Lead del MIT. I dati utilizzati in questo studio sono stati raccolti in forma anonima attraverso scatole telematiche fornite ai propri clienti dall'agenzia assicurativa che ha condotto la ricerca. Tramite l'analisi dei dati si è andati a valutare l'impatto delle aree a 30 km/h sui tempi di percorrenza e quindi, indirettamente, sul traffico cittadino di Milano.
Nello specifico sono stati definiti 9 scenari, all’interno dei quali Milano è stata suddivisa in 4 anelli concentrici, dove la limitazione di velocità è stata selettivamente applicata in funzione della loro tipologia (a esclusione delle strade primarie, primarie e secondarie ecc.).
Prendendo come riferimento un viaggio urbano della durata di circa 16 minuti e 40 secondi, nel peggiore dei casi (ovvero applicazione del limite a tutte le strade nell’intero perimetro comunale) si stima un aumento di 89 secondi, portando il viaggio a 18 minuti e 9 secondi.
Come sottolineato dal sindaco di Milano Beppe Sala, per un’applicazione ragionevole di questa limitazione si arriverebbe a un impatto sui tempi di percorrenza tra i 15 e i 40 secondi. Inoltre, lo studio denota come il 66% dei viaggi nel comune di Milano abbiano una velocità media inferiore ai 30 km/h, infatti la velocità media nei viaggi urbani risulta essere di circa 28 km/h.
L'impatto ambientale del limite a 30 km/h
Al termine della presentazione citata in apertura, la moderatrice dell'evento Lavinia Spingardi ha osservato come lo studio evidenzi una correlazione tra il comportamento del guidatore e le emissioni di CO2. In risposta Fugiglando è intervenuto evidenziando che la riduzione della velocità media abbia effettivamente un impatto sulla quantità di emissioni di gas climalteranti (CO2) ed emissioni inquinanti (come SOx, NOx e particolato), in particolare si avrebbe un aumento di CO2 dell'1,5% e un aumento di particolati (PM) del 2,7%.
Va però tenuto a mente che questi studi sono stati eseguiti considerando l’attuale parco macchine circolante: questo significa che non è ancora stato tenuto in conto di quelli che saranno gli effetti sulla micromobilità e su quante automobili in meno saranno necessarie a seguito di una riprogettazione delle strade, che indirettamente impattano sul risultato complessivo delle emissioni. Lo studio del Senseable city lab infatti proseguirà valutando l’impatto positivo sulla mobilità urbana. Va inoltre notato come la quantità di veicoli a zero emissioni abbia un impatto maggiormente significativo, perciò anche gli incentivi alla sostituzione dei veicoli più impattanti possono fornire ulteriori vantaggi in termini di emissioni.
Ovviamente, oltre al discorso delle emissioni, teniamo a mente che questo limite è stato scelto principalmente per un discorso di sicurezza stradale.Come riportato in modo dettagliato all'interno dello studio Review of City-Wide 30 km/h Speed Limit Benefits in Europe, l’applicazione della limitazione di velocità a 30 km/h in 40 città europee ha ridotto significativamente il rumore per le strade, assieme alla riduzione del 23% del numero di incidenti e, conseguentemente, una diminuzione del 38% in meno di feriti e del del 37% dei morti.