![clorofilla microalghe napoli](https://staticgeopop.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/32/2023/07/clorofilla-microalghe-napoli.jpg?im=AspectCrop=(16,9);Resize,width=638;)
Dopo la comparsa della colorazione verde anomala lungo la costa del Golfo di Napoli, in particolare dal molo Beverello fino a Mergellina, i tecnici dell'ARPAC hanno effettuato le analisi dell'acqua, sia dal punto di vista biologico che quello chimico.
Le analisi effettuate in laboratorio hanno dimostrato la presenza di un particolare tipo di microalga non tossica appartenente alla classe delle prasinofite. Di conseguenza, il colore verde del mare di Napoli è riconducibile alla fioritura fitoplanctonica di questa tipologia di microalga.
![microalghe acqua mare napoli](https://staticgeopop.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/32/2023/07/microalghe-acqua-mare-napoli.jpg?im=Resize,width=638;)
Questa fioritura è stata causata da diversi fattori: sicuramente la presenza di nutrienti (come azoto e fosforo) ha contribuito alla proliferazione del fitoplancton responsabile della colorazione anomala. In aggiunta abbiamo la temperatura elevata causata dall'alta pressione di origine africana, lo scarso ricircolo dell'acqua (quindi il "ristagno") e infine l'intensità della radiazione solare. Tutti questi costituiscono i cosiddetti fattori di crescita che velocizzano, appunto, la normale crescita delle microalghe.
Sono state effettuate anche le analisi chimiche dell'acqua del mare di Napoli. I risultati riportano una concentrazione elevata di clorofilla, la sostanza presente nelle microalghe che conferisce colore e permette la fotosintesi. In particolare si sono riscontrati livelli di clorofilla di diversi milligrammi su metro cubo sulla superficie dell'acqua. Questo andrebbe a confermare la presenza di fitoplancton.
Ad ogni modo, verranno analizzate le acque per capirne la balneabilità, ovvero verranno determinati i parametri microbiologici per capire se sarà possibile farsi il bagno in tranquillità. Nello specifico i tecnici dell'ARPAC andranno a valutare la presenza di Escherichia coli ed Enterococchi intestinali. I risultati verranno pubblicati a breve nel sito dell'ARPAC.