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27 Ottobre 2023
15:02

Meta ha acquisito l’immagine di alcune celebrità per utilizzarle su assistenti AI

Meta, l'azienda di Mark Zuckerberg, ha acquistato i diritti di immagine di alcune celebrità per creare dei chatbot con fattezze umane che implementino interessi e passioni personali.

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Meta ha acquisito l’immagine di alcune celebrità per utilizzarle su assistenti AI
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Durante l'evento Meta Connect di fine settembre l'azienda Meta, di Mark Zuckerberg, ha presentato Meta AI, un assistente basato su intelligenza artificiale in grado di generare contenuti a partire da brevi descrizioni fornite dall'utente, fornire strumenti di editing per immagini oltre alle ormai classiche interazioni testuali. Meta AI si inserisce nella competizione in corso sulla realizzazione di chatbot in grado di conversare e generare immagini.

Per favorire una maggiore interazione tra utente e chatbot Meta ha pensato di acquistare l'immagine di alcune celebrità, tra cui Kendall Jenner, Snoop Dogg, Tom Brady, Chris Paul, Paris Hilton e altri. L'intenzione di Meta è chiara ed è possibile ritrovarla nelle parole di Mark Zuckerberg:

Non si tratta solo di rispondere alle domande degli utenti, si tratta di intrattenerli.

L'idea di Meta per la diffusione dell'intelligenza artificiale

Il prodotto di Meta potrebbe essere, a una prima occhiata, considerato simile alle altre già viste in passato, pensiamo alla ormai famosissima ChatGPT di OpenAI o a Google Bard prodotto dal colosso di Mountain View eppure introduce delle novità che potrebbero rivelarsi decisive per l'adozione di questi strumenti da parte degli utenti.

Meta ha infatti dalla sua una miliardi di utenti che già oggi utilizzano le sue applicazioni: Facebook, Instagram e Whatsapp e l'integrazione dei chatbot all'interno di queste applicazioni potrebbe favorirne l'utilizzo anche da parte di chi, ad oggi, non ha ancora mai sperimentato l'utilizzo di un chatbot basato su intelligenza artificiale.

Vi è poi la scelta di introdurre una variabile caratteriale al chatbot. Le 28 celebrità che hanno concesso i propri diritti di immagine, infatti, consentiranno a Meta di creare altrettante sfaccettature caratteriali da associare a ogni chatbot.

A ogni celebrità verrà infatti associato un chatbot denominato con un alias che consentirà agli utenti di approfondire tematiche diverse, tra cui:

  • Dwyane Wade, ex giocatore di basket, sarà "Victor", un chatbot specializzato ad aiutare gli utenti negli allenamenti;
  • Roy Choi sarà "Max", uno chef che aiuterà gli utenti a perfezionare o inventare nuove ricette;
  • Chris Paul, nel ruolo di "Perry", sarà un golfista professionista che potrà fornire informazioni inerenti tale sport;
  • Charli D'Amelio, con oltre 150 milioni di follower su TikTok, sarà "Coco", un'assistente appassionata di danza.

Meta sta quindi cercando di introdurre una personificazione dei propri assistenti al fine di stabilire una maggior empatia tra utente e assistente. Quest'ultimo non sarà infatti un asettico operatore onnisciente con cui interagire, bensì possiederà passioni e interessi proprio come gli utenti che lo interrogheranno.

Ognuno di questi assistenti avrà poi un profilo dedicato sui social network di Meta così e risponderanno tramite testo ai messaggi degli utenti.

Cosa è Meta AI

Meta AI è basato su LLaMA2 (Large Language Model Meta AI) ovvero un large language model (LLM) sviluppato da Meta stessa. Implementa sia modelli ottimizzati per il dialogo testuale che modelli per generare immagini o audio partendo da descrizioni testuali.

Il chatbot è attualmente disponibile per un ristretto numero di utenti su Whatsapp, Messenger e Instagram ed è stato addestrato anche utilizzando i dati dei post pubblici dei social network, di proprietà di Meta stessa, degli utenti.

Meta ha dichiarato che attualmente questi assistenti non saranno in grado di accedere a dati recenti e aggiornati, esattamente come successe a ChatGPT al lancio, pertanto è possibile che fornisca risposte errate, tuttavia la stessa azienda statunitense ha dichiarato di essere già al lavoro per aggiungere la possibilità dei chatbot di ricercare informazioni in rete.

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