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9 Novembre 2025
7:00

I muri e le barriere per impedire il passaggio delle persone: quali e dove sono in tutto il mondo

Conosciamo tutti il Muro di Berlino, esistito dal 1961 al 1989. Non è stato, però, l’unico muro eretto per bloccare la circolazione delle persone: oggi nel mondo esistono decine di barriere, come quelle tra Stati Uniti e Messico o tra India e Pakistan, costruite sia lungo i confini tra gli Stati, sia all’interno del territorio di singoli Paesi.

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I muri e le barriere per impedire il passaggio delle persone: quali e dove sono in tutto il mondo
Muri che dividono il mondo copertina

Nel mondo sono presenti decine di barriere, costituite da muri di cemento o da recinzioni. In genere servono per fermare l’immigrazione o per impedire il passaggio di persone potenzialmente ostili e merci illegali, come la droga. Alcuni muri, tra i quali quello tra Stati Uniti e Messico, sono eretti lungo i confini tra gli Stati; altri sono presenti nel territorio di Paesi per separare specifiche comunità, come in Irlanda del Nord; altri muri ancora sono stati edificati in territori contesi o occupati illegalmente, come il Kashmir e la Cisgiordania. Un muro è esistito, fino a pochi anni fa, anche in Italia: la barriera di via Anelli a Padova.

La barriera israeliana di separazione in Cisgiordania

La barriera di separazione israeliana divide lo Stato di Israele dalla Cisgiordania (o West Bank), uno dei territori palestinesi (l’altro è la Striscia di Gaza), che a sua volta è occupata dall’esercito di Israele. La barriera è stata edificata a partire dal 2002, durante la seconda Intifada, su una lunghezza di 730 chilometri. In parte è costituita da un muro di cemento, in parte da una recinzione, ed è dotata di sensori e sistemi tecnologici per impedire l’attraversamento. Non è collocata lungo confini riconosciuti dal diritto internazionale né lungo la linea verde (il “confine” tra Israele e Giordania scaturito dalla guerra del 1948), ma è stata eretta su un tracciato stabilito unilateralmente dalle autorità israeliane per includere una parte deli insediamenti ebraici in Cisgiordania.

La barriera israeliana (Wikimedia Commons)
Mappa del tracciato della barriera israeliana. Credit: via Wikimedia Commons

Il muro ha provocato molti danni ai palestinesi: per esempio, ha separato alcune comunità dai campi che coltivano e dai luoghi di lavoro; ha completamente circondato una città, Qalqilya; ha avuto effetti economici disastrosi. Israele afferma che la barriera sia necessaria per fermare gli attacchi dei miliziani; i palestinesi sostengono che sia un abuso e la definiscono muro dell’apartheid o muro della vergogna. Anche l’Onu ha messo in evidenza i danni provocati dalla sua presenza.

Ciò nonostante, la barriera in Cisgiordania non è l’unico muro eretto da Israele. Sin dagli anni ’90, lo Stato ebraico ha circondato con una barriera la Striscia di Gaza. Nel 2013, inoltre, ha eretto una barriera lungo i 240 km di confine con l’Egitto, allo scopo di bloccare l’immigrazione clandestina.

La barriera al confine tra Stati Uniti e Messico

Il confine tra il Messico e gli Stati Uniti è la frontiera più attraversata del mondo, in particolare nel punto che separa San Diego, in California, da Tijuana. In parte, il confine coincide con il corso del Rio Bravo. La barriera di separazione, composta da lamiere e recinzioni di vario genere, si estende solo su una parte del confine.

Barriera tra Usa e Messico (Wikimedia Commons)
Mappa del tracciato della barriera tra Stati Uniti e Messico. Credit: via Wikimedia Commons

La costruzione della barriera è iniziata nel 1993 allo scopo di fermare l’immigrazione illegale dei messicani e dei cittadini di altri Paesi latinoamericani, nonché per impedire il traffico di droga. La costruzione è proseguita durante tutti i mandati presidenziali successivi. Solo Joe Biden ha dichiarato di voler sospendere la costruzione, ma nel corso del suo mandato ha ugualmente colmato le lacune esistenti in alcuni punti.

Donald Trump, al contrario, ha fatto del muro una bandiera della sua campagna elettorale sin dal primo mandato, promettendo agli elettori di completarla. In realtà, dal 2017 al 2021 ha esteso il muro solo per alcune centinaia di chilometri, meno di quanto abbiano fatto gli altri presidenti. All’inizio del secondo mandato ha annunciato nuovamente di voler completare la barriera e ha stanziato a tal proposito ingenti fondi. Non è noto, però, se il progetto sarà portato a temine

Un muro tra India e Pakistan: la Linea di controllo in Kashmir

India e Pakistan sono in conflitto per la questione del Kashmir, un territorio himalayano rivendicato da entrambi i Paesi. Il territorio è oggi occupato in parte dall’India e in parte dal Pakistan (senza contare un settore controllato dalla Cina); le due aree sono separate dalla Linea di controllo, stabilita nel 1971 al termine di una guerra.

Il Kashmir diviso (Wikimedia Commons)
La mappa della divisione del Kashmir tra India e Pakistan. Credit: via Wikimedia Commons

Nel 1990, il governo indiano ha deciso di costruire una barriera, completata nel 2004, su 550 dei 740 chilometri della Linea. La barriera è composta da due recinzioni parallele, tra le quali è presente una striscia di territorio minato. Il Pakistan considera illegale la barriera e ne ha denunciato in più occasioni la costruzione, ma le autorità indiane non hanno intenzione di rimuoverla.

Le Peace Lines in Irlanda del Nord

L’Irlanda del Nord – appartenente al Regno Unito sul piano politico, ma geograficamente facente parte dell’Iiola dell’Irlanda – è un Paese abitato da gruppi politico-religiosi rivali tra loro: i cattolici nazionalisti, che si considerano irlandesi e vorrebbero l’annessione alla Repubblica di Irlanda, e i protestanti “unionisti”, sostenitori della permanenza nel Regno Unito. In passato, le due comunità si sono scontrate più volte. Per prevenire i conflitti, in alcune località sono state costruite barriere, note come Peace Lines (linee della pace) che separano i quartieri abitati da cattolici da quelli dei protestanti.

Una Peace Line a Belfast
Una Peace Line a Belfast. Credit: via Wikimedia Commons

Le prime barriere furono costruite dopo gli scontri che interessarono il Paese nel 1969. Oggi esistono complessivamente 59 Peace Lines. La loro lunghezza è varia: da poche decine di metri a 5 chilometri; nel complesso, le Lines coprono 34 chilometri. La maggior parte delle barriere si trova a Belfast, ma alcune sono state erette in altre località. Grazie all’attenuazione del conflitto, dagli anni 2010 le autorità nordirlandesi hanno più volte avanzato l’idea rimuovere le Lines, che però al momento sono ancora in piedi.

Il muro di via Anelli a Padova

Anche in Italia per alcuni anni è esistito un muro per separare i cittadini. Nel 2006 a Padova fu eretta una barriera di acciaio, lunga circa 80 metri, per impedire il passaggio tra via Anelli e via De Besi. In via Anelli erano presenti alcuni palazzi composti da piccoli appartamenti, costruiti negli anni ‘70 per ospitare gli studenti fuori sede, ma poi diventati residenza di migranti. La barriera fu eretta su decisione del sindaco Flavio Zanonato, appartenente al Centro-Sinistra, perché nella zona erano presenti spacciatori e prostitute, ma suscitò molte proteste, anche da parte di cittadini di Padova, perché considerata un simbolo di razzismo e uno strumento inutile per ridurre la criminalità.

Il Muro di Padova
Il muro di via Anelli a Padova. Credit: via Wikimedia Commons

In anni recenti la zona di via Anelli è stata riqualificata, i condomini sono stati abbattuti e nel 2020 è stato rimosso anche il muro.

Fonti
United Nations, West Bank Barrier Route Projections Pan-American Health Organization, United States Mexico Border Area Il manifesto, Belfast Città divisa
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