Era il 9 novembre 1989, 35 anni fa, quando "cadeva" il Muro di Berlino, simbolo anticipatorio della fine della Guerra Fredda (avvenuta per convenzione nel 1991). Il Muro, risultato degli accordi tra Unione Sovietica e Stati Uniti d'America dopo la Seconda Guerra Mondiale, aveva diviso la Germania Est dalla Germania Ovest dal 1961: parliamo di 43 chilometri di barriera di cemento. Nel 1989 però i berlinesi l'hanno abbattuto sancendo la fine della terribile divisione. Ma non sarà mica stato "buttato via"? No: il Muro è comunque un manufatto storico, e molte sue parti erano anche state graffitate e decorate con motivi spesso politici, volti e slogan del tempo. Insomma, è un tesoro prezioso di storia, oltre che un ricordo forte di come la politica possa spezzare i legami tra le persone e lasciare cicatrici anche lunghe da rimarginare.
E allora dove si trovano i vari pezzi? Com'è ovvio, ci sono delle parti di muro molto importanti a Berlino, la capitale tedesca che a sua volta era stata divisa tra Est e Ovest. Uno dei posti migliori dove vederle è la East Side Gallery, una galleria a cielo aperto di 1,3 km. Qui è conservato il tratto più lungo esistente del Muro di Berlino ed è presente anche una delle opere di street art più famose al mondo: parliamo del murale dell'artista Dmitry Vrubel che mostra il leader sovietico Leonid Brezhnev e il leader della Germania Est Erich Honecker mentre si scambiano il "bacio socialista" (simbolo della loro vicinanza politica). Poi, sempre a Berlino, ce ne sono anche alla Topography of Terror (nel vecchio quartier generale delle SS), al Memoriale del Muro di Berlino, al Museo degli Alleati, al famoso Checkpoint Charlie e ancora in molti altri luoghi.
D'altro canto ci sono parti o pezzi del Muro di Berlino anche al di fuori della capitale tedesca: ne troviamo in tutta la Germania, da Francoforte a Lubecca, da Monaco a Weimar; nel resto d'Europa, invece, resti della barriera sono conservati dalla Danimarca alla Francia, dall'Ungheria all'Islanda. E nel mondo? Ce ne sono moltissimi, centinaia. Alcuni sono doni ufficiali – è il caso del pezzo di Muro a Cape Town, in Sudafrica, regalato a Nelson Mandela (è l'unico conservato in Africa) -, altri sono conservati come memoriali della democrazia in musei appositi – a Taiwan -, altri ancora fungono da memento su volontà dei cittadini tedeschi, come nel caso del pezzo conservato a Canberra, in Australia, fuori da un circolo tedesco.
Il Paese che ne ha di più però sono gli Stati Uniti d'America: qui se ne trovano a decine, quasi tutti gli Stati hanno il proprio e alcuni ne hanno anche diversi. Le ubicazioni sono a volte tradizionali (è il caso del Westminster College del Missouri, dove Winston Churchill tenne il suo celebre discorso sulla Cortina di Ferro) e a volte fantasiose: il bagno maschile del Main Street Station Casino, Brewery and Hotel a Las Vegas vanta un suo pezzo di Muro, esposto proprio dietro gli orinali e protetto da un vetro.
E in Italia? Ci sono pezzi di Muro in una sola città: Spilamberto, comune di 12mila abitanti in provincia di Modena. Si tratta ancora una volta di un regalo dell'emigrante Carlo Accorsi, sette frammenti che dal 2009 sono posti dentro il parco dell’antica Rocca Rangoni.
Poi, anche se tecnicamente non è Italia, una sezione del Muro di Berlino è esposta a Città del Vaticano nei Giardini Vaticani, donata da Marco Piccininni nel 1994 dopo che l'aveva acquistata a un'asta (tutta di segmenti di muro) a Monte Carlo qualche anno prima. Un dono non casuale, dato che su questo pezzo di Muro c'è un dipinto che ricrea una parte della chiesa di San Michele a Mitte, realizzata dall'artista iraniano residente a Berlino Yadegar Asisi per "completare la vista" coperta dal cemento per tanti anni.