Il 22 settembre 2022 cinque diverse aree della penisola italiana sono state colpite da terremoti la cui magnitudo massima è pari a 4.0. Ricordiamolo però: si tratta di cinque fenomeni completamente indipendenti gli uni dagli altri, anche se sono accaduti tutti in una sola giornata. I terremoti infatti sono causati dall'attivazione delle faglie e la distanza tra un epicentro e l'altro esclude automaticamente che le scosse possano essere in qualche modo interconnesse, oltre al fatto che la diversa profondità degli ipocentri rende a prescindere questi terremoti indipendenti tra loro. Ogni giorno infatti avvengono centinaia di terremoti in tutt'Italia – anche se molti di questi hanno una magnitudo così bassa che solamente gli strumenti riescono a rilevarli.
Andiamo quindi a fare una breve panoramica dei cinque terremoti che hanno colpito l'Italia il 22 settembre dalla Liguria alla Sicilia, tenendo bene a mente che si tratta di fenomeni indipendenti tra loro.
I cinque terremoti che hanno scosso l'Italia nello stesso giorno
Vediamo brevemente quali sono i cinque sismi principali che hanno colpito l'Italia il 22 settembre 2022 e analizziamo brevemente le loro caratteristiche. Ricordiamo che in nessuno dei cinque casi sono state registrate vittime o danni consistenti a edifici e infrastrutture.
Il terremoto in Sicilia
Il primo terremoto della giornata è quello che ha colpito un'area prossima all'Etna, più precisamente a Paternò, in provincia di Catania, alle ore 4:21. Il sisma ha fatto registrare una magnitudo Richter 3.6 e un'intensità massima sulla scala Mercalli (MCS) pari al IV grado. La profondità è attorno ai 10 km e, come dichiarato dal sismologo INGV Carlo Meletti, si tratta di una scossa che non ha nulla a che vedere con l'attività vulcanica ma che è stata causata dall'attivazione di una faglia già nota da tempo all'ente.
Il terremoto nelle Marche
Il secondo terremoto in ordine cronologico è quello che ha colpito il comune di Folignano, in provincia di Ascoli Piceno, alle ore 12:24. La profondità dell'ipocentro è pari a 24 km con una magnitudo Richter pari a 3.9 e con un'intensità massima sulla scala Mercalli pari al V grado. Questo scuotimento è stato seguito da altre repliche nei minuti successivi: tra queste è particolarmente interessante quella di magnitudo 3.6 delle 12:25 - cioè successiva di un minuto alla principale. Si tratta di una scossa molto meno profonda della precedente (cioè 10 km) e quindi possiamo dedurre che si tratti di una diversa faglia, attivata probabilmente dal primo sisma.
Il terremoto in Calabria
Il terzo terremoto è quello che si è verificato al largo della costa calabra, con una magnitudo pari a 3.2. Questo sisma ha una profondità nettamente maggiore dei precedenti e pari a 55 km - a differenza degli altri che sono molto più superficiali, tra i 25 e i 10 km circa.
Il terremoto in Liguria
Il quarto terremoto è quello che ha colpito Bargagli, un piccolo comune a pochi chilometri di distanza dalla città di Genova, alle ore 15:39. La scossa è stata la più intensa tra le cinque, con una magnitudo pari a 4.0 e un valore massimo sulla scala Mercalli pari al VI grado in prossimità dell'epicentro. L'ipocentro del sisma è stato identificato a circa 10 km di profondità ed è stato avvertito sia nel capoluogo che nell'entroterra ligure. Alle ore 17:32 è stata avvertita una seconda scossa di magnitudo 2.6 e, in via precauzionale, sono stati interrotti alcuni tratti della rete ferroviaria per permettere al personale tecnico di fare le opportune ispezioni.
Il terremoto in Emilia
La quinta (e ultima) zona colpita dalle scosse della giornata è stata quella dell'Appennino emiliano. Attorno alle ore 17:50 infatti un terremoto di magnitudo 3.8 è stato registrato nel modenese, a Pievepelago, a pochi chilometri di distanza dalla provincia di Lucca. La scossa aveva una profondità di 14 km ed è stata seguita da due repliche di magnitudo 2.9 e 3.4 nei minuti seguenti. Come per i precedenti terremoti, anche in questo caso non sono state segnalate fortunatamente né vittime né danni.