
Ieri, 20 gennaio 2023, alle ore locali 19:09 (in Italia le 23:09) una scossa di magnitudo Richter 6.8 ha colpito il Nord dell'Argentina, a circa 24 km dalla cittadina di Campo Gallo. Nonostante l'elevata magnitudo, il sisma non ha creato né danni in superficie né vittime poiché il suo ipocentro era localizzato a circa 610 km di profondità – almeno secondo le prime analisi effettuate dall'USGS.
Quali sono le cause del terremoto?
L'Argentina, così come buona parte del Sudamerica, si trova lungo la cosiddetta "cintura di fuoco del Pacifico", cioè una lunghissima zona di subduzione lungo la quale sono frequenti fenomeni vulcanici e sismici. Più nello specifico, in quest'area si verifica la subduzione della placca di Nazca al di sotto di quella Sudamericana. Prendiamo come riferimento l'immagine sottostante.

I vari pallini rappresentano i terremoti più intensi registrati storicamente: più è grande il pallino più è violento il terremoto; più è viola, più è profondo. Come possiamo vedere, l'area interessata dal terremoto odierno è caratterizzata proprio da sismi profondi (i pallini viola allineati sulla destra) e di intensità medio-alta.
Perché qui si verificano principalmente terremoti profondi?
Se guardiamo meglio l'immagine, vediamo la presenza di linee verdi tratteggiate. Il loro spessore indica la profondità della placca in subduzione: nel caso dell'area di Campo Gallo, questo valore è nell'ordine delle centinaia di km, in linea quindi con i dati registrati oggi. La profondità dell'ipocentro fa sì che la maggior parte dell'energia venga dissipata prima di raggiungere la superficie, non creando particolari danni.
Per approfondire, ecco un video che abbiamo realizzato sulla mappa dei terremoti nel mondo: