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24 Febbraio 2023
9:13

Gli aggiornamenti sul terremoto in Turchia e Siria: i dati definitivi e il punto sui soccorsi nelle zone più colpite

A distanza di diversi giorni dal violento terremoto che il 6 febbraio ha colpito il territorio tra Turchia e Siria, causando ad oggi la morte di circa 45 mila persone, analizziamo quali sono i dati definitivi sul terremoto, la situazione nelle zone più colpite, le enormi fratture e i danni provocati dal sisma.

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Gli aggiornamenti sul terremoto in Turchia e Siria: i dati definitivi e il punto sui soccorsi nelle zone più colpite
terremoto turchia

Ad oggi, sono circa 55 mila le vittime del terremoto che il 6 febbraio ha colpito la zona tra la Turchia e la Siria, seguito da numerose scosse nelle settimane successive, in quello che il presidente turco Erdogan ha definito come uno dei sismi più devastanti della storia del Paese.
Si tratta di un bilancio che sembra destinato ad aumentare, purtroppo, dal momento che le scosse nell'area continuano, provocando il cedimento di nuovi edifici e nuovi dispersi intrappolati tra le macerie.

A distanza di un mese e mezzo dalla prima, devastante scossa, la terra non smette di tremare.
L’ultima scossa in ordine di tempo, di magnitudo 4.6 è stata registrata il 14 marzo nella provincia di Kahramanmaras. La più violenta, di magnitudo 6.3, la sera del 20 febbraio ha fatto tremare violentemente la provincia di Hatay, già duramente colpita.

Le continue scosse aggravano una situazione già drammatica, con le zone colpite che devono fare i conti anche con le temperature rigide del periodo e con ingenti danni alle infrastrutture.

Un evento dalla portata distruttiva così potente porta con sé uno strascico di domande su quello che è successo. In questo articolo, rispondiamo ad alcuni interrogativi che sono sorti a sorti a seguito del sisma e facciamo il punto sulla situazione nelle zone colpite.

Cosa ha causato i terremoti in Turchia?

La prima, devastante scossa, di magnitudo 7.9 è avvenuta alle 4:17 ora locale (alle 2:17 orario italiano) alla profondità di 20 chilometri, secondo i dati riportati dall'INGV. L'epicentro è situato a 23 chilometri a est di Nurdagi, nella provincia turca di Gaziantep.
Una violenta sequenza sismica è seguita nelle ore immediatamente successive, raggiungendo il picco di magnitudo di 7.5 alle ore 13:24 ore locali (11:24 orario italiano), nove ore dopo la prima grande scossa.

La faglia est anatolica, lunga circa 500 km, si è innescata nel punto dove convergono il blocco anatolico, quello arabico e quello africano, con un movimento trascorrente (ovvero le placche scorrono l’una a fianco all’altra). La seconda, ingente scossa invece sarebbe stata innescata da un'altra faglia, quella di Sürgü.

Di quanti metri si sono spostate le placche tettoniche?

Lo scorrimento delle placche ha provocato due profonde fratture nella crosta terrestre, riscontrabili dalle impressionanti immagini aeree e satellitari, che mostrano binari e strade deviati.
A distanza di diversi giorni dal terremoto, è possibile quantificare l’entità dello spostamento delle placche tettoniche, tramite immagini satellitari e rilevazioni sulle zone interessate.

Le scosse hanno causato principalmente due fratture: una che si estende per 300 km in direzione nord-est e registra uno spostamento reciproco tra le placche di 5 metri e una successiva, di 125 km, che ha causato uno spostamento tra le placche di 7 metri.
Il movimento tra le placche ha generato lungo tutto il territorio circostante delle profonde spaccature, visibili anche dalle immagini aeree dei campi coltivati, solcati da un vero e proprio squarcio nel terreno.

La situazione attuale sui soccorsi e il bilancio delle vittime

Ma qual è la situazione attuale nelle zone colpite dal sisma?

Il bilancio ufficiale da Ankara, attraverso il ministro dell'interno Suleyman Soylu, parla di 48.448 morti. Secondo quanto riportato da medici e funzionari, sono circa 7.259 le vittime nelle zone colpite in Siria.
Si calcola che 120.000 sarebbero i feriti e milioni le persone rimaste sfollate, tra la Turchia e la Siria. Sono ingenti i danni agli edifici ed enorme è stato anche il danno al patrimonio culturale.

mappa terremoto turchia
Le province di Kahramanmaras e Hatay, dove continuano le ricerche dei dispersi

L'agenzia turca che si occupa delle emergenze (AFAD) ha dichiarato che 32.000 persone sono state impiegate nelle attività di ricerca e salvataggio dei dispersi, insieme a 8294 soccorritori internazionali.
Dal 19 febbraio, il governo turco ha però annunciato che le ricerche continuano solamente nelle zone più colpite nelle due province epicentro del sisma di Kahramanmaras e Hatay, il cui capoluogo è Antiochia.

Il confronto con i terremoti di entità simile degli ultimi 20 anni

Negli ultimi vent’anni, non sono mancati terremoti di entità simile, o maggiore, che hanno avuto altrettanti effetti devastanti sulle popolazioni colpite.
Di seguito, l’elenco dei terremoti di entità simile degli ultimi vent’anni, che hanno registrato un alto numero di persone decedute:

  • 2001, El Salvador, magnitudo 7,7 (944 vittime)
  • 2005, Pakistan, magnitudo 7.6 (73 mila vittime)
  • 2008, Sichuan-Cina, magnitudo 7.9 (70 mila vittime)
  • 2009, Padang, Indonesia magnitudo 7.6 (1117 vittime)
  • 2010, Haiti magnitudo 7 (250.000-300.000 vittime)
  • 2010, Sumatra magnitudo 7,7 (450 vittime)
  • 2011, Turchia orientale, magnitudo 7,2 (604 vittime)

La Turchia è avvezza a terremoti, stretta tra le placche anatolica, araba e africana. In particolare, un violento terremoto di magnitudo 7.9 colpì il Paese nel 1999, causando 17.000 morti. Da allora il governo turco ha introdotto norme stringenti per la costruzione di nuovi palazzi e per la messa in sicurezza di quelli vecchi.
Ma il tragico bilancio di vittime e danni agli edifici degli ultimi giorni, ha evidenziato che la strada per la prevenzione è ancora lunga e fondamentale per mitigare l'effetto dei violenti terremoti e salvaguardare vite umane.

Ma è vero che i terremoti accadono sempre di notte?

Il fatto che i terremoti accadano prevalentemente durante le ore notturne, non è altro che una percezione errata. Secondo gli scienziati infatti, non c’è nessuna spiegazione particolare dietro al momento della giornata in cui i terremoti avvengono.

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Frida Bonatti
Autrice branded content
Dopo la laurea in Lettere, ho lavorato nel campo del restauro cinematografico per istituzioni culturali in Olanda, Svezia e Italia. Nel frattempo, ho coltivato l'interesse per la produzione di video online e podcast, che ha preso il sopravvento su quello per il cinema. Ho frequentato un corso di Content Management e Copywriting allo IED e sono entrata in Geopop, dove mi occupo della stesura di contenuti branded e editoriali. Sono una grande fan dei Beatles.
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