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23 Luglio 2025
12:22

Nuova invasione di cavallette sulle spiagge dell’Emilia-Romagna, colpa del cambiamento climatico

Sciami di cavallette segnalati in diverse zone della costa romagnola, da Rimini a Cesenatico: il fenomeno seppur fastidioso, è ricorrente negli anni a causa della siccità, delle scarse piogge e del vento. Non è preoccupante per bagnanti e cittadini, ma possono causare criticità per le coltivazioni di cui questi insetti sono voraci divoratori.

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Nuova invasione di cavallette sulle spiagge dell’Emilia-Romagna, colpa del cambiamento climatico
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La recente notizia della nuova "invasione" di cavallette in Emilia-Romagna, riempie le cronache e preoccupa i turisti: sono stati infatti segnalati sciami di cavallette in diverse zone della riviera romagnola. Si tratta di sciami in migrazione della cavalletta Calliptamus italicus, la cavalletta dei prati, nota anche come locusta italiana. Non è una specie aliena invasiva, ma è molto comune in tutto il bacino del Mediterraneo compresa l’Italia. Non si tratta dell’arrivo di una delle sette piaghe d’Egitto di biblica memoria, ma di un fenomeno ricorrente e comunque poco gradito. Già nelle scorse annualità, infatti, si sono verificati episodi simili nelle stesse zone, complice il caldo, la prolungata siccità e il vento di libeccio che spira sulle coste in questi giorni. La strategia di contenimento è la prevenzione: agendo sulle uova nel periodo di Maggio-Giugno, prima della schiusa, come previsto dal Servizio Fitosanitario dell'Emilia-Romagna, si riesce a contenere l'espansione estiva.

Gli sciami, fastidiosi alla vista ma assolutamente innocui per i bagnanti, provocano invece ingenti danni alle coltivazioni, agli alberi da frutto e a molte piante ornamentali.  Si tratta di fenomeni con cui dovremo abituarci a convivere a causa dei cambiamenti climatici, che alternano lunghi periodi di caldo e aridità a forti piogge improvvise. In ogni caso, l'impatto della cavalletta dei prati, benché temuta dai nostri agricoltori, non è assolutamente paragonabile alle devastazioni provocate sulle coltivazioni dell'Africa meridionale dalle sue cugine africane come la locusta migratoria africana (Locusta migratoria migratorioides), la locusta migratoria rossa (Nomadacris septemfasciata ) o la Locustana pardalina.

Le caratteristiche della cavalletta dei prati

Calliptamus italicus è una specie appartenente alla famiglia Acrididae, di cui fanno parte sia cavallette stanziali sia “sciamanti”, cioè caratterizzate dalla capacità di compiere migrazioni di gruppo.  E’ caratteristica di habitat aridi e steppe, ma si adatta bene anche ad ambienti coltivati dove trova nutrimento abbondante.

Si tratta, infatti, di una specie così detta polifaga cioè in grado di alimentarsi di diverse varietà vegetali sia spontanee sia coltivate, con particolare predilezione per le leguminose come l’erba medica. Il suo ciclo vitale ha la durata di un anno: verso la fine di agosto le femmine scavano una piccola buca nel terreno e depongono un’ooteca contenente le uova , scegliendo luoghi asciutti, riparati e soleggiati. In primavera, fra maggio e giugno, alla schiusa delle uova emergono gli stadi giovanili (detti neanidi) che si trasformano in adulti in piena estate, con il caldo di luglio. La conoscenza del ciclo vitale è essenziale per controllarne l’espansione.

Come si prevengono le invasioni di cavallette dei prati

Come espressamente indicato dal Servizio Fitosanitario della Regione Emilia-Romagna, il controllo della cavalletta Calliptamus italicus deve essere effettuato in un momento preciso del ciclo vitale per essere davvero efficace.

E’ necessario infatti intervenire con insetticidi, in genere a base di piretro, nel periodo fra metà maggio e fine giugno, quando le uova cominciano a schiudersi e iniziano a comparire le giovani neanidi. Le operazioni vanno effettuate proprio nei fori nel terreno dove sono state deposte le uova, le così dette “grillaie”, in modo da agire prima che le cavallette diventino adulte e inizino a spostarsi. E’ decisamente poco efficace agire in piena estate sugli adulti che sono meno sensibili agli insetticidi, più dannosi per le coltivazioni e in grado di aggregarsi per spostarsi su lunghe distanze .

Cavalletta e locusta: le differenze di comportamento

Spesso si pensa che le cavallette e le locuste appartengano a gruppi tassonomici diversi, cioè siano animali diversi: in realtà a parte la specie Locusta migratoria, che è Locusta di nome e di fatto, per alcune altre specie della famiglia Acrididae la differenza fra locusta e cavalletta è una questione fenologica, cioè di comportamento e di aspetto che cambiano in funzione di determinate condizioni ambientali.

Questi insetti hanno la capacità di passare da una vita solitaria come cavalletta, all’aggregazione in gruppi molto numerosi in forma di locuste quando le condizioni climatiche lo richiedono. Le locuste, che rappresentano la forma gregaria, sono in grado di riprodursi in modo esplosivo per poi formare sciami in migrazione composti da migliaia di individui che cambiano per forma e colorazione e che diventano devastanti divoratori di vegetali al loro passaggio.

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