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Il Boeing 787 del volo AA292z dell'American Airlines che trasportava 199 persone da New York a Delhi, in India, è stato dirottato ieri a Fiumicino per un possibile allarme bomba che però è rientrato dal momento che i controlli in aeroporto hanno dato esito negativo e non è stato individuato alcun ordigno esplosivo all'interno del velivolo.
Nello specifico, l'aeroporto di Delhi sarebbe stato avvisato da una mail anonima di una possibile bomba all'interno del velivolo. L'aereo, che nel frattempo aveva già raggiunto il Mar Caspio, è stato quindi fatto tornare indietro fino a Fiumicino, dove due Eurofighter dell’Aeronautica militare hanno scortato il mezzo fino all'aeroporto con atterraggio alle 17:30 circa. Vigili del Fuoco, unità cinofile e artificieri hanno ispezionato il velivolo, ma si è presto resi conto che la segnalazione della bomba fosse falsa. Dei 199 passeggeri presenti a bordo alcuni sono stati alloggiati in hotel (se provvisti di visto per entrare nella zona Schengen) mentre altri all'interno aeroporto stesso. Il volo è stato dunque riprogrammato per la giornata successiva, malgrado i grandi disagi per i passeggeri e il personale.
Ma perché si è deciso di far tornare indietro l'aereo fino alla Pista 1 dell'aeroporto di Fiumicino? In prossimità del Mar Caspio infatti sarebbe stato possibile eseguire un atterraggio a Dubai o Istanbul. Come vediamo dall'immagine sottostante tornare in Italia ha comportato una deviazione tutt'altro che trascurabile di circa 3 ore.

La prima cosa da tenere presente è che le autorità non hanno ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito. Possiamo però supporre che la minaccia non sia stata ritenuta così urgente da far atterrare il mezzo in un aeroporto qualunque, ma sia stato scelto proprio il Leonardo da Vinci di Fiumicino a causa dell'elevata specializzazione dei reparti coinvolti nella gestione della possibile emergenza, dagli artificieri ai gruppi cinofili, passando per militari e Vigili del Fuoco.