Nonostante molti credano il contrario, piangere fa bene da un punto di vista emotivo e fisico. Non è un caso che spesso dopo un bel pianto ci si senta più sollevati e meno stressati. Il pianto infatti è una risposta emotiva complessa la cui manifestazione essenziale è la fuoriuscita di lacrime, ma che coinvolge tutto il corpo, compreso il cervello. Quando iniziamo a piangere, le lacrime vengono prodotte dalle ghiandole lacrimali nei nostri occhi. Questo processo inizia quando il cervello percepisce uno stimolo emotivo, inviando segnali ai nervi e alle ghiandole.
Piangere appare come un'attività eminentemente umana. Dalle evidenze biologiche sappiamo in realtà che moltissimi animali hanno un riflesso vocale simile al pianto che si palesa quando vengono separati dai propri cari. Questo richiamo ha molto di simile a un pianto umano, fatta eccezione per le lacrime; sembra più simile, piuttosto, a un grido di dolore o a una richiesta di aiuto. Da cosa derivano allora le lacrime? Uno studio del 2020 ci dà un indizio interessante: potrebbe essere che la fuoriuscita delle lacrime sia la conseguenza di un'estrema contrazione dei muscoli oculari, che provoca l’attivazione dei nervi della cornea e il conseguente pianto.
Scopriamo i principali benefici del pianto dal punto di vista fisico e psicologico.
I benefici fisici del pianto
Il pianto emotivo, generato cioè come risposta a particolari stati d’animo, comporta una serie di benefici per il nostro corpo.
- Rilascio di endorfine e ossitocina. Durante il pianto, il cervello produce questi due ormoni, noti come "ormoni del benessere". Le endorfine sono sostanze chimiche legate alla riduzione del dolore e al rilassamento, mentre l'ossitocina favorisce il legame sociale e la fiducia. La presenza di alti livelli di ossitocina dopo un pianto, insieme alla sua mancanza durante la specifica durata del pianto, fornisce ulteriore dimostrazione della sensazione di benessere associata ad esso. Le endorfine, dal punto di vista biologico, sono inoltre degli analgesici naturali, dal momento che legano i recettori oppioidi endogeni presenti nel nostro corpo. Ecco perché piangere dà anche la sensazione di riduzione del dolore fisico.
- Riduzione dello stress. Il pianto aiuta a ridurre i livelli di cortisolo, l'ormone dello stress. La connessione tra riduzione dello stress e diminuzione del ritmo cardiaco (che leggerete nel successivo punto), è guidata dai neuroni parasimpatici: una divisione di neuroni appartenenti al sistema nervoso autonomo. La funzione di questo sistema nervoso è proprio quella di ridurre le risposte di ipertensione, ansia e stress, andando a disattivarne i circuiti neurali, a favore invece dei circuiti parasimpatici. L'ossitocina è in grado di attivarli, andando così a rilassare anche i muscoli e la periferia del corpo.
- Regolazione della funzione cardiaca: Il pianto può avere un impatto positivo sulla salute del cuore, aiutando a regolare la funzione cardiaca. Riducendo lo stress e promuovendo la calma, il pianto può ridurre il rischio di problemi cardiaci.
I benefici psicologici del pianto
Corpo e mente non sono mai distaccati, ma formano un’unica entità. Ciò che avviene nel corpo è l’espressione di uno stato mentale (vedi il piangere dopo un evento triste o emozionante), e allo stesso tempo, lo stato emotivo ha un suo effetto di ritorno anche sul fisico (come il rilassamento). Oltre ai benefici fisici, il pianto offre anche vantaggi significativi per la nostra salute mentale. Ci sono tantissime ragioni per cui piangere fa bene dal punto di vista psicologico:
- Espressione emotiva: piangere è un modo sano ed efficace per esprimere emozioni intense. Quando piangiamo, permettiamo al nostro corpo e alla nostra mente di reagire alle sfide emotive e di liberare la tensione accumulata.
- Affrontare situazioni di stress: il pianto ci aiuta ad affrontare situazioni di stress e dolore emotivo. Sopprimere le emozioni negative può portare a una maggiore angoscia e problemi di salute mentale a lungo termine. Piangere, al contrario, ci consente di affrontare in modo diretto ciò che ci affligge.
- Miglioramento del benessere mentale: il pianto può avere un effetto lenitivo sulla mente, portando a una maggiore sensazione di calma e sollievo. Questo è particolarmente utile quando si affrontano situazioni difficili o periodi di lutto.
Cos'è il pianto liberatorio?
Avete presente la sensazione di essere arrivati al limite della sopportazione emotiva, con la necessità e la paura di scoppiare da un momento all'altro? Ecco, ciò che ci impedisce letteralmente di scoppiare è il pianto liberatorio: un tipo di pianto spesso associato alla liberazione di emozioni intense e profonde, che ha molteplici funzioni essenziali alla nostra omeostasi psicologica:
- Rilascio emozionale. Il pianto liberatorio permette di liberare emozioni che potrebbero essere state trattenute per troppo tempo. Questo rilascio emozionale può portare a un senso di sollievo e leggerezza.
- Accettazione delle emozioni. Quando permettiamo al pianto di fluire liberamente, accettiamo le nostre emozioni e le affrontiamo in modo positivo; questo ci consente di andare sempre più verso la guarigione e il superamento di difficoltà emotive.
- Rafforzamento delle connessioni sociali. Il pianto liberatorio può anche promuovere una maggiore comprensione e connessione con gli altri. Quando ci permettiamo di mostrare vulnerabilità, creiamo spazi per relazioni più autentiche.