Lo vediamo dalle foto che ci arrivano dai rover marziani, come Perseverance della NASA: il cielo di Marte ha un colore rossastro, molto diverso rispetto all'azzurro cielo terrestre. Questo è dovuto al fatto che l'atmosfera marziana, rispetto a quella terrestre, è molto più ricca di polveri. L'abbondanza di polveri provoca la colorazione rossastra per via di un fenomeno di diffusione della luce chiamato scattering di Mie. Qui sulla Terra invece il cielo è azzurro perché, senza polveri, la luce viene diffusa con un processo diverso, chiamato scattering di Raileigh.
Perché il cielo di Marte è rosso e sulla Terra blu
Il tipico colore del cielo dipende da come la luce interagisce con l'atmosfera, se presente, del pianeta. Fra le caratteristiche fondamentali da tenere in considerazione ci sono la lunghezza d'onda della luce e le dimensioni delle particelle di atmosfera. Contrariamente a quanto si può pensare, quindi, il colore del cielo non dipende tanto dalla composizione chimica ma da quanto sono grandi le particelle che la compongono: quindi c'è una differenza tra atmosfere gassose (particelle piccole) o atmosfere molto polverose (particelle più grandi).
L'atmosfera terrestre è composta quasi esclusivamente da gas, quindi da particelle più piccole delle lunghezze d'onda della luce visibile in arrivo dal Sole. Quando questa luce visibile interagisce con le particelle di gas nell'atmosfera, si diffonde secondo un processo chiamato scattering di Rayleigh, che devia maggiormente la luce blu, “sparpagliandola” quindi ovunque e dando così al cielo terrestre il suo tipico colore azzurro.
Su Marte l'atmosfera ha molto poco gas (la sua densità è solo l'1% di quella dell'atmosfera terrestre) mentre invece è ricca di particelle più grandi rispetto alla lunghezza d'onda della luce, per cui il processo di diffusione funziona diversamente: si chiama scattering di Mie e diffonde mediamente di più la luce rossa. Ecco quindi che il cielo marziano prende un colore rossastro. Il fatto che anche molte delle polveri siano rossastre (visto che la regolite marziana è sostanzialmente rossastra) aiuta a rendere il cielo di un colore tra il giallo e il rosso, un po' come accade anche qui sulla Terra quando l'atmosfera è molto polverosa.
Alcune particolarità del cielo marziano
Alzando gli occhi al cielo sul pianeta rosso si potrebbe notare che il Sole appare più piccolo rispetto a come lo osserviamo sulla Terra. La distanza media fra Terra e Sole, che prende il nome di unità astronomica, è di circa 150 milioni di chilometri. Marte, tuttavia è più distante dal Sole rispetto alla Terra, avendo una distanza media di circa 228 milioni di chilometri. Questa discrepanza fa sì che il Sole sul pianeta rosso risulterebbe 2/3 più piccolo rispetto a come lo si osserva sul nostro pianeta.
Una volta calato il Sole si potrebbe ammirare la "stella" più brillante vista dal pianeta rosso: la Terra. Il rover Curiosity, il 31 gennaio 2014, è infatti riuscito a fotografare il nostro pianeta dalla superficie marziana, quando la distanza relativa era di circa 160 milioni di chilometri, donandoci un'altra prospettiva sul nostro posto nell'Universo.
Facendo più attenzione si potrebbe scorgere, proprio vicino alla Terra, un altro puntino luminoso: la Luna. Terra e Luna ci apparirebbero come due distinte "stelle" luminose della sera.