Spesso si confondono tra di loro, ma “acqua regia” e “acqua ragia” sono due liquidi con una composizione completamente diversa. L'acqua regia è una soluzione estremamente acida, mentre l'acqua ragia è un solvente organico. Ma per cosa vengono utilizzate? In questo articolo vediamo la composizione chimica di questi due liquidi, come si producono e le loro principali applicazioni.
Acqua ragia
L'acqua ragia è conosciuta anche come “spirito bianco”, come “solvente di Stoddard” o “trementina minerale”. Si presenta come un liquido trasparente, incolore e con un odore caratteristico. Dall'aspetto quindi potrebbe sembrare acqua, ma in realtà la sua composizione chimica è molto diversa: parliamo di una miscela di idrocarburi.
Nello specifico, è composta da molecole formate da un numero di atomi di carbonio variabile tra 7 e 12 (C7-C12) e si ottiene come prodotto della distillazione frazionata del petrolio. In base alla tipologia di petrolio e al trattamento utilizzato (cioè le condizioni della distillazione), si possono ottenere composizioni chimiche diverse, ma sempre a base di idrocarburi.
La sua composizione chimica rende l'acqua ragia insolubile e immiscibile con l'acqua. Questo la rende un solvente organico, ovvero un liquido in grado di sciogliere ciò che l'acqua non sarebbe in grado di sciogliere. Infatti, viene utilizzato principalmente nel settore delle vernici, ma anche nei prodotti per la pulizia e come solvente per estrarre e sgrassare. Inoltre veniva usato, oggi meno, dai pittori dilettanti e professionisti come diluente per i colori a olio.
Perché si chiama “ragia”
“Ragia” deriva dal latino rasia, ovvero il nome d’una specie di pece grezza. Essendo la pece un derivato del petrolio, possiamo concludere che "ragia" faccia riferimento in generale a un prodotto ottenuto a partire dal petrolio.
Acqua regia
L'acqua regia, invece, è una soluzione molto acida e può essere chiamato anche acido nitro-muriatico. Si ottiene mescolando due acidi: l'acido nitrico e l'acido cloridrico. Nello specifico, si parte da acido nitrico al 65% e da acido cloridrico al 37% (tutto il resto è acqua), e vengono mescolati seguendo un rapporto 1:3. Per esempio, 100 ml di acido nitrico e 300 ml di acido cloridrico.
Una cosa particolare dell'acqua regia è che si presenta come un liquido arancione fumante, mentre i due acidi di partenza presi singolarmente sono invece incolori. Questo perché, una volta entrati a contatto, i due acidi reagiscono producendo delle sostanze che conferiscono il colore arancione, come il cloruro di nitrosile (NOCl) e cloro molecolare (Cl2), che essendo dei gas producono dei fumi particolarmente tossici e pericolosi. Di seguito la reazione chimica:
HNO3 + 3HCl → NOCl + Cl2 + 2H2O
Data la sua estrema acidità e pericolosità non trova tantissime applicazioni attualmente a livello industriale, ma viene tutt'ora utilizzata come miscela in grado di sciogliere i metalli nobili, come oro e platino. Questo permette ai chimici (e in generale agli scienziati ricercatori o alle aziende che purificano l'oro) di lavorare con questi metalli in forma diversa, appunto una forma disciolta in soluzione.
Perché si chiama “regia”?
“Regia” deriva dal fatto che questa soluzione acida è in grado di sciogliere il “re dei metalli”: l'oro. Da qui, il nome.