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Attualmente sono circa 219 milioni le persone che consumano cannabis a livello mondiale, possono farlo legalmente, ma solo a scopo terapeutico, i cittadini di Italia, Albania, Australia, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Grecia, Israele; invece in Canada, Georgia, Germania, Malta, Messico, Sudafrica, Thailandia e Uruguay la cannabis è legale anche a scopo ricreativo. La produzione dei vari prodotti ad essa correlati è in costante crescita, e sono numerosi i dibattiti sul tema, poiché si considera che la sua legalizzazione con un approccio strutturato a livello normativo possa avere vari vantaggi sia dal punto di vista economico che sociale.
In quali Paesi è legale la cannabis
Ogni Paese ha una propria legislazione in materia di cannabis, a seconda del suo uso (scopo terapeutico o ricreativo), alle quantità consentite per il suo possesso, alle coltivazioni ed altri fattori. Nel 1937 la cannabis fu vietata per la prima volta negli Stati Uniti, durante la presidenza di Franklin Delano Roosevelt, con il Marihuana Tax Act.
Dopo gli Stati Uniti, fu vietata in molti altri Paesi e fu solo nel 1996 che la California decise di legalizzarla, con finalità terapeutiche, seguita poi da altri 36 Stati. A oggi i Paesi in cui la cannabis a scopo terapeutico è legale sono: Albania, Australia, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Grecia, Israele, Italia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Perù, Polonia, Svizzera e Regno Unito.
Per quanto riguarda invece l’uso a scopo ricreativo i Paesi ad averla legalizzata sono: Canada, Georgia, Germania, Malta, Messico, Sudafrica, Thailandia e Uruguay a cui si aggiungono 19 stati federati degli Stati Uniti, tra cui lo Stato di New York, e il Territorio della capitale australiana.

I primi Stati al mondo a legalizzare la marijuana
In Europa il primato come Paese pioniere nella tolleranza ed in parte legalizzazione della cannabis va all’Olanda. Va' specificato però che in Olanda la cannabis non è stata completamente legalizzata, ma è tollerata in alcune circostanze. Viene infatti fatta una distinzione legislativa tra uso personale e commercio di cannabis. Per quanto riguarda il primo caso, l’uso di modeste quantità di cannabis (fino a 5 grammi) è depenalizzato ed è possibile consumarla nei cosiddetti "coffee shop", caffè autorizzati alla vendita di cannabis ai maggiori di 18 anni, sempre fino ad un massimo di 5 grammi a persona. Per quanto riguarda la coltivazione non è ancora estesa su larga scala anche se il governo sta cercando di avviare una sperimentazione.
Nel mondo, il primo Paese ad aver legalizzato la produzione, l’uso e la vendita di cannabis a scopo ricreativo, è stato l’Uruguay nel 2013, sotto la presidenza di Josè Mujica. È stato poi seguito nel 2018 dal Canada che ha promulgato il Cannabis Act, una legge che regolamenta la produzione, la distribuzione, la vendita e il possesso di cannabis.
La legalizzazione in Europa
Oltre all'Olanda, in Europa altri Paesi europei, come la Svizzera e la Spagna, hanno una politica di tolleranza ed apertura nei confronti della cannabis. In Spagna l'uso personale di cannabis è decriminalizzato, il che significa che non è completamente legale, ma il possesso di piccole quantità non comporta conseguenze penali, solo amministrative se consumata in luoghi pubblici. Nel Paese esistono anche i Cannabis social clubs, spazi privati dove è possibile coltivare e consumare cannabis esclusivamente per uso personale, gestiti da associazioni senza scopo di lucro. La coltivazione personale è tollerata, ma deve avvenire in luoghi privati, come le abitazioni, e rimanere entro certi limiti di quantità. Nel 2021, la Svizzera ha legalizzato la vendita di cannabis a basso contenuto di THC (meno dello 0,2%) e alto livello di CBD (cannabidiolo). Questa cannabis può essere venduta in negozi autorizzati. Ad aprile 2024, la Germania ha legalizzato la cannabis esclusivamente per scopi ricreativi: è consentito possedere fino a 25 grammi di cannabis e coltivare fino a tre piante per uso personale.
La situazione in Italia
Per quanto riguarda l’Italia, la cannabis a scopo terapeutico è legale dal 2006 ed è prescrivibile solo da medici specializzati ed acquistabile nelle farmacie autorizzate. Viene prescritta per specifiche patologie legate a spasticità muscolare e dolore cronico.
Per quanto riguarda l’uso personale a scopo ricreativo, lo spaccio è vietato mentre il possesso per uso personale entro certe quantità comporta un illecito amministrativo, con sospensione del passaporto o della carta d’identità per espatrio da 1 a 3 mesi e sospensione della patente di guida fino ad un 1 anno: è il giudice competente a valutare singolarmente ogni caso per decretare se il possesso sia per uso personale o meno, a seconda anche della quantità trovata, degli strumenti per dosare e/o confezionare la sostanza ed eventuale presenza di denaro contante. Per quanto riguarda la cannabis light – con un contenuto di THC inferiore allo 0,5% – è consentita la vendita in negozi specializzati, ma il suo consumo a scopo ricreativo è vietato. A settembre 2024, un emendamento del nuovo DDL Sicurezza all’art. 18 vieterebbe il commercio, la lavorazione, la produzione e vendita di infiorescenze della canapa e suoi derivati, anche con contenuto di THC inferiore allo 0,2%, salvo se destinate al “florovivaismo professionale”. Attraverso una petizione, queste restrizioni sono state portate davanti al Parlamento Europeo, con l’accusa di compromettere il mercato unico europeo, danneggiando la competitività del settore della canapa industriale italiano ed il settore agricolo ad essa collegato.