
Sono oltre 20 le specie di serpenti che popolano la penisola italiana, suddivise in colubridi (tra cui il biacco e il saettone), che sono la maggior parte e generalmente sono innocui, e i viperidi, tra cui le vipere, che hanno un morso velenoso. Distinguere tra colubridi e viperidi è facile: i primi hanno un corpo allungato, una testa dalla forma ovoidale e le pupille tondeggianti, mentre i secondi hanno un corpo più corto e tozzo, la testa dalla classica forma triangolare e pupille a fessura.
Fondamentali per gli ecosistemi in quanto predatori di piccoli anfibi e roditori, per fortuna i serpenti italiani sono anche relativamente poco pericolosi: la maggior parte delle specie sul nostro territorio appartiene infatti alla famiglia dei colubridi, che non sono velenosi. Anche le vipere presenti in Italia, pur avendo un morso velenoso, sono molto schive e diffidenti, e mordono solo se disturbate o maneggiate.
Qualsiasi serpente incontriate, ricordatevi sempre di non avvicinarvi, di lasciarlo indisturbato e di proseguire per la vostra strada. Uccidere i serpenti, oltre che un danno all'ecosistema, è in molti casi vietato: diverse specie infatti sono protette. Se siete certi di aver riconosciuto una vipera in un ambiente urbano, soprattutto se nei pressi di una scuola, avvisate al più presto il 112 o la Protezione Civile. Se si viene morsi da una vipera, ci si deve subito rivolgere a un medico o al pronto soccorso, mantenendo la calma e tamponando la ferita senza bloccare o restringere la circolazione.
Colubridi
Ecco le principali specie di colubridi presenti in Italia.
Biacco
Il biacco (Hierophis viridiflavus) è forse il "re" dei serpenti italiani, diffuso su tutto il territorio nazionale. Si tratta di un colubride (e quindi completamente innocuo per l'essere umano) di circa 1 metro e 30 di lunghezza, dal colore verde e giallo con screziature nere.

Una variante molto comune del biacco, con nomi dialettali che variano da regione a regione, è invece completamente nera, e si trova nelle regioni centrali e meridionali. Il biacco è tra i pochi serpenti che si possono incontrare anche in territorio urbano, nelle aree periferiche: è infatti un abile cacciatore di roditori attirati dai cumuli di spazzatura e la sua presenza aiuta a ridurre il numero di animali infestanti. Il biacco è famoso anche per il "duello" tra maschi, che ha l'aspetto di una danza in cui i due contendenti si avvinghiano e si muovono sinuosamente: in realtà si tratta di un combattimento rituale per fare colpo sulla femmina.
Natrice

Se avvistate un serpente nuotare, si tratta molto probabilmente di una natrice: molto diffuse, sono serpenti non velenosi che amano vivere nei pressi di stagni e corsi d'acqua. Sono colubridi e in Italia ne esistono principalmente tre specie: la Natrix natrix, conosciuta anche come "biscia dal collare", per via dell'evidente striscia gialla dietro alla testa, che sembra appunto un collare; la Natrix helvetica, che fa finta di essere morta se si sente minacciata, un fenomeno detto tanatosi; e la Natrix maura o natrice viperina. A causa della forma vagamente triangolare della testa e della colorazione del dorso, questa specie viene spesso confusa con una vipera – in realtà, nonostante il nome è del tutto innocua, e un occhio allenato può facilmente distinguerla da una vipera vera e propria. Ottime nuotatrici, le natrici si nutrono di anfibi e occasionalmente di pesci.
Saettone

Il saettone (Zamenis longissimus) è un altro colubride non velenoso presente in tutta Italia. Raggiunge circa il metro e mezzo e ha una colorazione che varia dal bruno-giallo al verdastro, con il ventre giallo. Prende il nome dalla sua velocità e le sue capacità di arrampicatore, che sfrutta per cacciare abilmente lucertole, topi e passeri scalando alberi e a volte anche edifici. È noto anche come colubro di Esculapio: è proprio lui il serpente attorcigliato al bastone nel simbolo del dio greco della medicina.
Cervone

Riconoscere il cervone (Elaphe quatuorlineata) è molto facile: abita nelle zone centro meridionali e oltre a essere il più grande d'Italia (raggiunge anche i due metri), presenta quattro linee nere che che si stagliano sul corpo bruno-giallastro e percorrono tutta la lunghezza. Non lasciatevi intimorire: nonostante le dimensioni e le numerose dicerie regionali che lo hanno come protagonista (si dice che beva il latte dal seno delle donne di notte), come tutti i colubridi, è del tutto innocuo.
Colubro leopardino

Tra i serpenti italiani il colubro leopardino (Zamenis situla) è forse il più variopinto, con tipiche squame rossastre che ricordano la livrea di un felino. È anche uno dei più piccoli, raggiungendo raramente gli 80 cm. Se minacciato, tende a nascondersi, non morde mai e non avrebbe comunque veleno. Lo si può trovare in Sicilia e in alcune zone di Puglia e Basilicata.
Viperidi
Ecco le specie di viperidi presenti in Italia.
Aspide o Vipera comune
Presente in tutte le regioni italiane a eccezione della Sardegna, la vipera comune (Vipera aspis) è lunga fino a 80 cm e ha un colore grigio, marrone o rossiccio, con un disegno a chiazze nere sul dorso dalla forma di bande alternate, a zig-zag oppure macchie isolate. I tratti distintivi caratteristici dei viperidi sono ben evidenti: corpo tozzo con una coda "distinta" dal resto, capo triangolare, pupille a fessura.

E' un animale schivo che non morde se viene lasciato in pace. Il veleno viene usato per uccidere le loro prede, che non comprendono noi umani: è possibile quindi che la vipera vi morda per allontanarvi ma senza intenzione di avvelenarvi. Il veleno delle vipere, inoculato attraverso denti cavi al loro interno come fossero siringhe, ha proprietà neurotossiche, particolarmente pericolose per bambini, anziani e individui cardiopatici. Il veleno degli aspidi ci mette diverse ore per agire, inoltre le vipere talvolta possono dare un "morso secco": doloroso ma che non incula veleno. È sempre fondamentale però rivolgersi prima possibile a un medico o al pronto soccorso.
Vipera dal corno

Comune solo in Friuli Venezia Giulia, questa vipera dal colore grigio o marrone con un tipico disegno a zig zag sul dorso è tra i serpenti più pericolosi d'Europa. Come suggerisce il nome, la vipera dal corno (Vipera ammodytes) si può facilmente riconoscere dalla tipica escrescenza carnosa sul muso. Il suo veleno ha una tossicità superiore a quella delle altre vipere italiane e causa immediato dolore, gonfiore e possibili vertigini. Come tutte le altre, è molto timida e morde solo se importunata: in questo malaugurato caso, è come sempre fondamentale rivolgersi a un medico il prima possibile.
Marasso

La Vipera berus, comunemente detta marasso, si trova solo nelle zone montane del Nord Italia, fino ai 3000 m di altezza. Lungo 80 cm e dal corpo particolarmente "grassottello", il marasso è di colore bruno e ha una tipica livrea con una striscia nera frastagliata sul dorso che ne percorre tutta la lunghezza. Esistono anche varianti bianche e nere, o completamente nere.
Vipera d'Orsini

La vipera più rara sul territorio italiano è anche la più piccola: arriva massimo a 50 cm, e molti esemplari stanno comodamente in una mano! La vipera d'Orsini (Vipera ursinii) è una specie minacciata, il cui habitat frammentario in tutta Europa (in Italia si trova solo in poche zone montane dell'Appennino centrale) la mette a serio rischio di estinzione. È molto docile, ha zanne molto piccole e un veleno molto blando – ma è consigliabile comunque rivolgersi a un medico nella rarissima eventualità di un morso.
Boa delle sabbie

Né un colubride né un viperide, il boa delle sabbie (Eryx jaculus) è un piccolo boaide che si trova solo nei pressi di Licata, in Sicilia, e la cui presenza è stata confermata a livello scientifico solo da un decennio. Lungo dai 30 ai 60 cm, questo piccolo serpente è privo di veleno e si nasconde durante il giorno in piccoli rifugi scavati nel terreno. E' possibile che sia arrivato sull'isola portato dagli antichi Greci, forse per essere utilizzato in rituali propiziatori.
Orbettini: serpenti che non sono serpenti

Non sono affatto serpenti ma per la loro forma cilindrica vengono spesso confusi come tali. Gli orbettini, pur strisciando col corpo allungato, sono in realtà lucertole che hanno perso le zampe nel corso dell'evoluzione, finendo per assomigliare ai serpenti. In Italia si trovano due specie, Anguis fragilis, nel territorio alpino, e Anguis veronensis, presente dalla Pianura Padana in giù. Molto piccoli ( 30-40 cm di lunghezza), si distinguono per il corpo uniforme, colore marrone olivastro con strisce nere, e un ventre dal colore nero. Sono assolutamente innocui: non hanno veleno e hanno un morso debole con denti piccolissimi. Si consiglia comunque di non toccarli e di lasciarli indisturbati.