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8 Marzo 2023
15:32

Quali tecniche hanno utilizzato per trovare il nuovo corridoio nella Piramide di Cheope?

Il progetto ScanPiramyd ha utilizzato tecniche all'avanguardia per individuare e caratterizzare un tunnel sconosciuto nella Piramide di Cheope. Spieghiamo nel dettaglio di che tecnologie si tratta.

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Quali tecniche hanno utilizzato per trovare il nuovo corridoio nella Piramide di Cheope?
Piramide egizia corridoio
Credit: Scan Pyramids.

Il progetto ScanPyramids ha di recente compiuto passi avanti nell'identificazione di nuovi cunicoli interni alla Grande Piramide di Cheope a Giza, in Egitto. Il progetto, che è iniziato ormai nel lontano 2015, ha lo scopo di analizzare tramite tecniche non distruttive – o comunque quanto meno invasive possibili – la posizione e la grandezza di eventuali spazi interni della Piramide, con il fine ultimo di caratterizzare in maniera completa la struttura e il suo utilizzo.

Con l'avanzamento delle tecnologie e la messa a punto di sofisticati sistemi di modellazione numerica, i progressi fatti dal team di ricerca crescono giorno dopo giorno. In questo articolo ci focalizziamo sull'ultima scoperta effettuata, analizzando le tecniche utilizzate per il rilievo di questo nuovo cunicolo, che utilizzano onde elettromagnetiche e raggi cosmici per caratterizzare geometricamente gli spazi interni della Piramide.

Come hanno localizzato il corridoio nella Grande Piramide di Giza

Secondo due lavori scientifici di recente pubblicazione su Nature e NDT & E International, le informazioni ricavate dalle recenti elaborazioni prodotte dal team di lavoro ScanPyramid riguardano la chiara identificazione di un nuovo corridoio di consistenti dimensioni. L'identificazione geometrica del corridoio è avvenuta principalmente in due fasi distinte:

  • Una prima fase ha riguardato l'effettiva localizzazione "grossolana" del vuoto interno alla piramide. Successive elaborazioni hanno poi permesso di caratterizzare in maniera più dettagliata la geometria del cunicolo;
  • Una seconda fase ha riguardato la conferma di dettaglio della presenza del cunicolo, tramite misurazioni in prossimità del vuoto precedentemente localizzato.

Il risultato è l'identificazione del cunicolo in termini di dimensioni geometriche, ovvero altezza, lunghezza e larghezza, la sua inclinazione rispetto ad un piano orizzontale, cioè la sua pendenza, e la localizzazione plano-altimetrica dello stesso. Come riportato anche dagli stessi autori del lavoro, solo due di questi sette parametri considerati rappresentano elementi essenziali per effettuare poi esplorazioni future. Tuttavia, avere già in questa fase informazioni aggiuntive riguardanti gli altri elementi geometrici permette, tra le altre cose, di capire il ruolo della modanatura esterna alla Piramide, quale elemento strutturale di protezione paragonabile ad un comune architrave dei giorni nostri.

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Architrave in prossimità del nuovo cunicolo [2]

Le tecniche di rilievo non distruttive

Ma quali tecniche sono state usate per ottenere questi risultati? Le principali sono radiografia muonica, georadartest ultrasonici e fusione delle immagini. Vediamo brevemente in cosa consistono.

Radiografia muonica

La prima tecnica di rilievo utilizzata si basa sull'osservazione del flusso di raggi cosmici di muoni. Ma cosa sono? Sono particelle che si formano dall'interazione a livello molecolare dei raggi cosmici con l'atmosfera terrestre. Sono particelle simili agli elettroni ma con massa di gran lunga maggiore e sono in grado di penetrare i materiali che si trovano sul loro percorso. Tuttavia, una parte di questi muoni verrà assorbita dal materiale durante il processo di penetrazione.

Il risultato è una differenza di flusso di muoni entrante e uscente che può essere trasformato in una misura geometrica di ciò che si sta attraversando, in termini di spessore e densità. Appare intuitivo pensare che, nel caso si abbia un vuoto (come nel caso del cunicolo) non si avrà questa importante differenza di flusso entrante e uscente, il che rende possibile l'identificazione di un passaggio all'interno della Piramide, se presente. Questo rappresenta infatti il segnale interpretato dal team per ricavare le caratteristiche geometriche prima esposte.

Questa stessa tecnica, nota come radiografia muonica, è utilizzata anche per investigare le cavità dei vulcani o la struttura dei reattori nucleari! Quello che rende però innovativo questo risultato, secondo gli autori, è la capacità di aver ricavato per la prima volta dimensioni geometriche del vuoto con una precisione centimetrica utilizzando radiografie muoniche.

Immagine
Struttura interna della Piramide dal progetto ScanPyramid [1]

Georadar e test ultrasonici

Per completare il processo di identificazione del nuovo corridoio, le misurazioni sono state integrate mediante misure "locali" che utilizzano ben note tecniche di riflessione di onde, sia elettromagnetiche che meccaniche. Nel caso di rilievo tramite georadar, si ha un processamento di dati ricavati dalla propagazione di un'onda elettromagnetica all'interno del mezzo. La propagazione dell'onda avviene in questo caso eventualmente anche nel vuoto.

L'onda può essere poi riflessa per effetto della presenza di fessure, vuoti e altro che non rappresenta il materiale di partenza. Molto grossolanamente, si può dire che il tempo che intercorre tra la propagazione e la successiva riflessione può dare informazioni relative alla dimensione geometrica degli elementi solidi attraversati, nonché identificare la presenza di eventuali cavità o variazioni di materiali presenti.

Nel caso di test ultrasonici invece si ha una vera e propria onda meccanica che si propaga nel mezzo, cioè vibrazioni. In questo caso non si può avere propagazione nel vuoto e la velocità di propagazione è incognita. L'applicazione al caso delle Piramidi però è particolarmente difficile visti gli importanti spessori chiamati in gioco che l'onda meccanica dovrebbe attraversare. Per tale ragione, può essere utile un uso combinato di questa tecnica con le prove georadar prima descritte.

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Esempi di prove georadar e test ultrasonici da [2]

Tecnica di fusione delle immagini

In aggiunta alle misurazioni prima descritte, il team di lavoro ha sperimentato una nuova tecnica di processamento dei dati. In pratica, i risultati ricavati tramite georadar e test ultrasonici sono stati "fusi" tra loro, ottenendo un unico dato che consente una lettura univoca del risultato, enfatizzando i pregi delle due misurazioni. Per fare ciò, è stata necessaria una opportuna lavorazione dei risultati dei due distinti test. Questo passaggio è fondamentale, in quanto permette di ottenere immagini di partenza tra loro paragonabili in termini di risultati, quindi accorpabili successivamente. La modifica del dato ottenuto dalle prove si effettua tramite un processo di trasformazione spaziale e geometrico.

Immagine
Geometria del cunicolo rilevato da [2]

I risultati della ricerca

L'identificazione geometrica così precisa dei cunicoli interni alla Piramide apre importanti sviluppi futuri della ricerca, in primo luogo perché quanto fatto funge da guida alla localizzazione di eventuali collegamenti tra i cunicoli interessati. Inoltre, questo permette una ispezione interna dei cunicoli trovati, che potrebbe consentire, tra le altre cose, anche misurazioni a carattere non distruttivo in punti interni della Piramide, per avere ancora di più un dettagliato scanning interno delle strutture.

Per questo motivo, come dichiarato dagli stessi autori della scoperta, sarà effettuata una specifica richiesta alle autorità competenti per la realizzazione di un foro di ispezione in uno specifico punto della Piramide. Questo permetterà l'ispezione diretta del cunicolo e diverse possibilità di matching dei risultati di misurazione indiretta effettuati fino ad oggi.

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