Manca ormai pochissimo per Samantha Cristoforetti, Kjell Lindgren, Jessica Watkins e Robert Hines, i quattro astronauti partiti per la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) alla fine di aprile. Altri quattro astronauti sono arrivati il 5 ottobre nella ISS per dar loro il cambio.
Cristoforetti e i suoi tre colleghi dovevano inizialmente partire alle 1:05 italiane del 13 ottobre, ma per via del maltempo previsto nella zona di rientro (al largo della costa di Daytona Beach, in Florida) la partenza è stata posticipata alle 16:00 e poi alla giornata di oggi, venerdì 14 ottobre. Se il meteo lo consentirà, gli astronauti partiranno alle 17:35 italiane di oggi, per ammarare alle 22:50.
Mentre aspettiamo il GO definitivo per i quattro astronauti, andiamo a ripercorrere le tappe principali della seconda avventura orbitale di Astrosamantha.
La missione Minerva
Il nome che Samantha Cristoforetti ha scelto per la sua seconda missione a bordo della ISS (la prima fu nel 2014-2015: Cristoforetti diventò la prima donna italiana nello spazio) è Minerva, la dea romana legata alla saggezza, alla disciplina e alla tenacia. Il logo della missione raffigura la civetta, animale associato a Minerva. Il becco ricorda la forma della ISS, l'occhio rappresenta la Terra mentre le onde simboleggiano le orbite della stazione spaziale. Come dichiarato da Cristoforetti, il nome Minerva nasconde un acronimo: Marvel, Inspiration, Nourishment, Exploration, Research, Voyage, Adventure (“meraviglia, ispirazione, nutrimento, esplorazione, ricerca, viaggio, avventura”).
La missione, partita il 27 aprile e durata circa 170 giorni, è arrivata sulla ISS a bordo della capsula Crew Dragon "Freedom", l’ultima costruita dall’americana SpaceX, spinta da un razzo Falcon 9 (sempre di SpaceX) lanciato dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral. La stessa Freedom verrà usata anche per il viaggio di ritorno.
La missione di volo, chiamata Crew-4, è durata 17 ore dopo con l'arrivo dei quattro astronauti nella Stazione Spaziale Internazionale nella notte tra il 27 e il 28 aprile.
I ruoli di Samantha Cristoforetti
Durante i viaggi di andata e ritorno Cristoforetti è stata specialista di missione. Una volta a bordo della ISS, l'astronauta italiana è stata responsabile delle attività nel segmento occidentale della stazione spaziale, che consiste nei moduli americano, europeo, giapponese e canadese (ovvero tutti tranne quello russo). Il 28 settembre, poi, Cristoforetti è stata nominata comandante della ISS, carica che ha ricoperto fino al giorno prima del suo rientro a terra, quando ha passato il testimone al russo Sergey Prokopyev. Samantha Cristoforetti è stata la prima donna europea a capo della ISS.
La prima attività extraveicolare di Samantha Cristoforetti
Il 21 luglio Samantha Cristoforetti è diventata la prima donna europea a compiere un'attività extraveicolare, cioè a uscire fisicamente dalla ISS per compiere lavori di vario tipo. Cristoforetti e il collega russo Oleg Artemyev sono stati fuori dalla stazione per oltre sette ore, durante le quali hanno messo a punto il braccio robotico europeo sul modulo russo della ISS. È stata la prima attività extraveicolare di un astronauta europeo di questa generazione con un astronauta russo e la prima compiuta da un astronauta europeo con una tuta di realizzazione russa.
Gli esperimenti scientifici
La maggior parte del tempo trascorso dagli astronauti in orbita è dedicato a compiere vari esperimenti scientifici che spaziano tra gli ambiti più disparati: biologia, medicina, scienza dei materiali e via dicendo. La missione Minerva prevedeva svariati esperimenti italiani, alcuni già a bordo della ISS (Acoustic Diagnostics, Nutriss e Lidal) e altri portati a bordo dalla stessa Cristoforetti (Prometeo, Ovospace ed Evoos). L’astronauta si è dedicata anche a svariati esperimenti internazionali. Qui per esempio la vediamo impegnata con Space Biofilms, che studia la crescita di microrganismi (in particolare muffe e funghi) in condizioni di microgravità sulle superfici metalliche.
Questi microrganismi vanno a formare i cosiddetti biofilm, pellicole biologiche che sulla Terra causano infezioni e nello spazio possono mettere a rischio tute spaziali, sistemi di riciclo dell'acqua e radiatori. Scopo dell’esperimento è capire come si formano i biofilm ed evitare i problemi a essi collegati.