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22 Febbraio 2024
20:30

Scoperto in Zambia uno dei giacimenti di rame più grandi del mondo (anche) grazie all’AI

In Zambia è stato individuato uno dei più importanti giacimenti di rame del mondo dalla startup mineraria statunitense KoBold Metals: la scoperta è stata fatta anche grazie all'intelligenza artificiale.

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Scoperto in Zambia uno dei giacimenti di rame più grandi del mondo (anche) grazie all’AI
miniera rame zambia

La startup mineraria statunitense KoBold Metals, finanziata da grandi imprenditori come Bill Gates e Jeff Bezos, ha annunciato di aver individuato in Zambia uno dei giacimenti di rame più importanti del mondo per estensione e qualità. Ciò è stato possibile anche grazie all’uso dell’intelligenza artificiale, che ha supportato la ricerca. La scoperta è avvenuta nell’area del Copperbelt, la cosiddetta “Cintura del rame”, un territorio ricco di questo tipo di depositi di origine sedimentaria. Questo giacimento, in cui l’estrazione potrebbe cominciare nel 2027, è molto importante per il ruolo che il rame riveste nella transizione energetica (i veicoli elettrici e i sistemi di generazione di energia solare ed energia eolica offshore, per esempio, richiedono grandi quantità di rame per essere realizzati).

Come l'AI ha contribuito alla scoperta del giacimento minerario di rame in Zambia

La KoBold Metals spicca tra le aziende del settore minerario perché sfrutta l’intelligenza artificiale nella ricerca di giacimenti. La startup utilizza una piattaforma che aggrega e classifica grandi quantità di dati, tra cui dati storici, dati ottenuti con le perforazioni e immagini satellitari. Questi dati successivamente vengono analizzati da un sistema di algoritmi al fine di prevedere quale potrebbe essere la composizione del sottosuolo.

Questo tipo di tecnologia, che viene comunque sempre affiancata dalle attività di esplorazione tradizionali sul campo, è stata utile per individuare il giacimento minerario di Mingomba, in Zambia, che la KoBold ha dichiarato essere uno dei più importanti giacimenti di rame del mondo. Per valutare il potenziale del giacimento è stato necessario capire non solo quanto rame fosse presente, ma anche come fosse distribuito nello spazio. Per farlo, sono state effettuate decine di perforazioni da cui ricavare dati utili, ognuna delle quali ha richiesto almeno tre mesi di lavoro e un costo di un milione di dollari. A complicare l’esplorazione c’è il fatto che il giacimento si trova a più di 1200 m di profondità. Nel complesso, per l’esplorazione in Zambia, finora sono stati investiti circa 200 milioni di dollari.

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Il sito di Mingomba. Credits: Google Earth

Perché la scoperta della miniera è importante

Le indagini hanno rivelato che il giacimento presenta una concentrazione di rame pari a circa il 5%: questa percentuale può sembrare scarsa, ma bisogna considerare che una caratteristica del rame è quella di trovarsi disseminato in grandi volumi di roccia in concentrazioni molto basse. La KoBold ha dichiarato che questo deposito può essere paragonato a quello di Kamoa-Kakula, nella Repubblica Democratica del Congo, da cui nel 2023 sono state ricavate circa 400.000 tonnellate di rame. Il prossimo obiettivo della KoBold è stimare i costi di estrazione e individuare i metodi con cui il metallo verrà estratto. In vista dell’inizio delle operazioni minerarie, che potrebbero cominciare nel 2027, la startup cercherà nuovi finanziatori. Una scoperta di questo tipo è molto importante per il ruolo che il rame riveste nella transizione energetica e la cui domanda nei prossimi anni sarà crescente.

Cosa sappiamo sulla geologia dell'area in cui è stato trovato il giacimento

L’area del giacimento di Mingomba si trova nella provincia di Copperbelt, che si estende in lunghezza per circa 450 km e in larghezza per 260 km tra lo Zambia centrale e la parte più meridionale della Repubblica Democratica del Congo. Questo territorio contiene più di un decimo dei depositi di rame presenti nel mondo (motivo per cui si chiama Copperbelt, che in inglese significa “Cintura del rame”). La loro presenza è stata individuata dagli esploratori provenienti dall’Occidente tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. In seguito, intorno al 1930, è iniziata l’estrazione del rame su scala industriale.

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La distribuzione dei giacimenti di rame nel Copperbelt.  Credits: USGS

La maggior parte dei giacimenti del Copperbelt si trova all’interno di strati sedimentari risalenti al tardo Precambriano, costituiti da argilliti e areniti, che nel complesso raggiungono uno spessore di 200 m. Il rame si trova sotto forma di solfuri, come la calcopirite e la bornite. Spesso è associato al cobalto, anche se quest’ultimo è presente in quantità significative solo nella parte occidentale del Copperbelt. L’origine dei solfuri di rame va ricercata nelle acque ricche di metalli disciolti che circolavano nel sottosuolo durante il processo di formazione delle rocce sedimentarie del luogo. Nel tempo i sedimenti sono stati sepolti sotto altri sedimenti: questo ha provocato la loro compattazione e l’espulsione dei fluidi, a partire dai quali sono precipitati, cioè si sono depositati, i solfuri.

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