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4 Luglio 2024
7:00

Scoperto un osso fossile di un bambino Neanderthal con la sindrome di Down

Lo studio di un osso temporale neandertaliano ritrovato in una caverna spagnola ha dimostrato come circa 200.000 anni fa alcuni uomini di Neanderthal si siano occupati e presi cura di un bambino affetto dalla sindrome di Down, permettendogli di sopravvivere fino a 6 anni di età.

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Scoperto un osso fossile di un bambino Neanderthal con la sindrome di Down
Scoperto osso fossile bambino Neanderthal sindrome di Down

Un recente studio, pubblicato su Science Advances, ha portato a galla temi molto importanti a riguardo l'altruismo sociale e il rapporto con la disabilità nel lontano passato. Un gruppo di ricerca spagnolo, costituito da studiosi dell'Università di Alcalá e di Valencia, e dei centri di studio di Madrid e Burgos, ha scoperto nella grotta di Cova Negra i resti fossili di un bambino Neanderthal affetto da sindrome di Down, soprannominato Tina (ma non sappiamo se fu maschio o femmina) e vissuto in un periodo compreso fra i 273.000 e i 146.000 anni fa. Tina riuscì a raggiungere i 6 anni di età, il che fa supporre che la sua comunità si prese cura di questo individuo.

Si tratta in realtà del frammento di un osso temporale (appartenente al cranio), ritrovato in seguito a un riordino di materiali provenienti dagli scavi della Cova Negra, una grotta frequentata nella preistoria nei pressi di Valencia, nella Spagna orientale. L'osso temporale, ribattezzato dagli studiosi con la sigla CN-46700, è stato sottoposto a tomografia computerizzata, una tecnica di analisi non invasiva che permette di realizzare precisissimi modelli 3D dei campioni da analizzare, senza comprometterne l'integrità.

Potendo studiare il modello del frammento senza danneggiarlo, gli scienziati si sono resi conto del fatto che si trattasse di un osso temporale di Neanderthal anziché di Homo sapiens. Nonostante gli uomini di Neanderthal fossero i nostri parenti più prossimi, esistono infatti alcune differenze anatomiche piuttosto marcate che permettono di distinguere fra una specie e l'altra. La vera importanza della scoperta, però, non sta nel fatto che l'osso appartenga a un Neanderthal. Gli scavi nella Cova Negra, infatti, hanno dimostrato da anni la presenza di questi antichi ominidi nell'area. Gli scienziati si sono resi conto che l'osso temporale apparteneva a un individuo di circa 6 anni di età, e che presentava una serie di malformazioni congenite compatibili con quelle causate dalla sindrome di Down. A oggi si tratterebbe quindi della più antica attestazione di questa sindrome in un individuo appartenente al genere Homo.

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Scheletro di individuo adulto di Homo neanderthalensis. Credit: Claire Houck

In passato, tracce della presenza della sindrome di Down in individui vissuti durante la preistoria recente sono attestate in almeno cinque casi, databili tra il 3.629 e il 400 a.C. In tutti i casi noti però, il bambino è deceduto entro i primi 16 mesi di vita. La scoperta della Cova Negra non è importantissima soltanto per l'estrema antichità, ma anche per il fatto che un bambino affetto da sindrome di Down è sopravvissuto fino ai 6 anni di età in una società di più di 200.000 anni fa.

Questo ha delle implicazioni piuttosto rilevanti a riguardo della nostra percezione della società neandertaliana. Per quanto fino ad oggi la presenza di un sentimento di altruismo e di interesse nei confronti dei propri simili fosse attestato fra i Neanderthal, ciò era dimostrabile solamente fra individui adulti. Chi poteva, in qualche modo, contribuire ai bisogni del gruppo umano veniva perciò curato e mantenuto in vita.

Quanto messo in evidenza dal team di ricerca spagnolo fa emergere come, almeno in questo caso, un bambino molto probabilmente non autosufficiente (le malformazioni presenti probabilmente lo resero sordo) sia riuscito a sopravvivere per alcuni anni grazie alle cure di un gruppo sociale che ha agito in maniera continuativa. Considerando che fino agli anni '40 del secolo scorso l'aspettativa di vita media per un individuo affetto da sindrome di Down era di appena 12 anni, quella della Cova Negra è una scoperta straordinaria, che ci parla di umanità e affetto fra i nostri parenti più prossimi vissuti 200.000 anni fa.

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