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1 Settembre 2025
14:44

La sonda JUICE sorvola Venere: è il terzo fly-by nella rotta verso Giove

Domenica la sonda JUICE dell'ESA ha effettuato il sorvolo ravvicinato di Venere per sfruttare l'effetto di fionda gravitazionale che la metterà su di un'orbita che la porterà nel 2031 nel sistema di Giove.

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La sonda JUICE sorvola Venere: è il terzo fly-by nella rotta verso Giove
Immagine
Rappresentazione artistica della sonda JUICE dell’ESA in procinto di effettuare il fly–by del pianeta Venere. Credits: ESA.

La sonda JUICE (Jupiter Icy Moons Explorer) dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha effettuato il sorvolo ravvicinato, in gergo fly-by, del pianeta Venere nell'ambito della sua rotta verso il sistema di Giove. Si tratta del terzo fly-by della missione, avvenuto la mattina del 31 agosto 2025 alle 7:28 ora italiana, dopo i primi due che hanno visto come protagonisti Terra e Luna l'anno scorso, tra cui il primo doppio fly-by della storia lo scorso agosto. La manovra si rende necessaria per sfruttare quello che viene definito "effetto fionda gravitazionale", una manovra orbitale che aiuta le sonde a guadagnare velocità sfruttando la gravità dei pianeti, portando ad un risparmio di carburante.  Oltre ad accelerare la sonda, il fly-by di Venere ha permesso agli scienziati di testare e calibrare gli strumenti di bordo. JUICE effettuerà altri due fly-by con la Terra nel 2026 e nel 2029 per poi raggiungere il sistema gioviano e le sue lune ghiacciate nel 2031. Scopo della missione è proprio l'esplorazione delle lune medicee, i cui oceani sepolti da coltri di ghiaccio rappresentano i luoghi più promettenti dove trovare vita extra-terrestre all'interno del Sistema Solare.

La sonda JUICE e il sorvolo ravvicinato di Venere verso Giove

La missione JUICE ha come obiettivo l'esplorazione di Giove e della sua corte di satelliti, in particolare le lune ghiacciate Ganimede, Callisto ed Europa. Gli scienziati hanno accumulato nel corso degli anni diverse prove che questi satelliti naturali posseggano immensi oceani di acqua salata al di sotto delle loro superfici ghiacciate, rendendole così i luoghi più promettenti del Sistema Solare (insieme a Marte) su cui trovare vita extra-terrestre.

La sonda è stata lanciata il 14 aprile 2023 su di una rotta che sfrutta diversi fly-by per raggiungere Giove risparmiando carburante a bordo. Questi fly-by vengono anche definiti "fionde gravitazionali" e sono manovre orbitali che sfruttano la gravità di un pianeta per aumentare la velocità di una sonda, proprio come farebbe una fionda.

JUICE ha già effettuato due fly-by nel 2024 sfruttando l'effetto gravitazionale della Terra e della Luna. Il terzo fly-by è avvenuto alle  7:28 ora italiana di domenica 31 agosto 2025, questa volta però sfruttando la gravità del pianeta Venere. Lambendo la superficie a poche migliaia di km, la manovra orbitale ha accelerato la sonda, immettendola su di un'orbita che la porterà verso gli ultimi due fly-by, previsti per settembre 2026 e gennaio 2029. La sonda avrà a quel punto la configurazione orbitale giusta per raggiungere Giove nel luglio 2031 e successivamente utilizzare il carburante a bordo per mettersi in orbita attorno a Ganimede nel 2034, prima volta che una sonda viene messa in orbita attorno a un satellite naturale di un altro pianeta.

I problemi (risolti) agli strumenti di bordo della sonda JUICE

Nonostante JUICE non sia ancora arrivata a destinazione, ci sono già stati due episodi che hanno tenuto col fiato sospeso gli scienziati della missione. Il primo è occorso praticamente poco dopo il lancio, quando l'antenna dello strumento RIME non era inizialmente riuscita a dispiegarsi. RIME è il radar che la sonda utilizzerà per scandagliare gli oceani sotto ai ghiacci delle lune, per cui rappresenta lo strumento fondamentale della sonda. Fortunatamente, poco dopo gli scienziati sono riusciti a riattivarla, facendo rientrare l'allarme.

Allarme che è scattato nuovamente la mattina del 16 luglio 2025. La stazione di terra dell'ESA in Spagna non è infatti riuscita in quel giorno a contattare la sonda per riceverne i dati telemetrici e monitorarne lo stato. Gli scienziati hanno inizialmente sospettato che la sonda fosse entrata in una sorta di configurazione di "sopravvivenza", una modalità in cui entrano le sonde quando vi sono problemi di bordo, spegnendo così l'antenna a medio guadagno. Aspettare il reset automatico della sonda dopo 14 giorni non era una opzione praticabile, dato che il risultato dell'avvenuto reset si sarebbe saputo troppo a ridosso del fly-by. Dopo più di 20 ore di lavoro, un comando inviato dagli ingegneri è riuscito a raggiungere l'antenna a basso guadagno e a riattivare l'amplificatore di segnale, ripristinando così pienamente la telemetria della sonda.

Il problema era in un bug del software di bordo che ha una funzione che attiva o disattiva l'amplificatore di segnale che si appoggia ad un timer interno che si resetta ogni 16 mesi. Sfortuna ha voluto che la funzione venisse richiamata proprio nel momento esatto in cui il timer di bordo si è resettato, facendo rimanere spento l'amplificatore, rendendo così il segnale di JUICE troppo debole per essere rilevato.

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