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29 Febbraio 2024
19:30

Storia di Pompei, dalla fondazione nell’VIII secolo a.C. all’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

Prima di diventare un’area archeologica, Pompei era una città prospera e popolosa, esistita per quasi mille anni e caratterizzata dalla mescolanza di diverse culture. Fu fondata probabilmente nell'VIII secolo a.C. dagli osci e distrutta dalla terribile eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

A cura di Erminio Fonzo
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Storia di Pompei, dalla fondazione nell’VIII secolo a.C. all’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
storia di pompei

Pompei fu fondata molto probabilmente dalla popolazione italica degli osci intorno all’VIII secolo a.C. Nei primi secoli della sua storia fu oggetto delle mire espansionistiche di varie popolazioni: greci, etruschi, sanniti e romani, ma conservò una relativa indipendenza fino all’anno 89 a.C., quando fu occupata da Roma. Pompei era una città benestante e relativamente tranquilla. Dopo la conquista romana, l’unico episodio violento di cui si ha notizia fu una rissa da stadio. Nel 79 d.C., però, la furia eruttiva del Vesuvio mise fine alla storia della città. Le rovine, rimaste sepolte per 1700 anni, sono state riportate alla luce negli ultimi tre secoli grazie a varie sessioni di scavi archeologici.

La fondazione e i primi secoli di Pompei

Secondo le teorie più accreditate, i primi insediamenti permanenti di quella che diventerà l'antica Pompei furono fondati nell’VIII secolo a.C. dagli osci, una delle popolazioni italiche stanziate nella parte meridionale della Penisola. Il sito era strategico, vicino sia al mare, sia al fiume Sarno.

Popolazioni italiche dell'eta del ferro (credits Dbachmann)
Popolazioni italiche dell’eta del ferro (credits: Dbachmann)

Gradualmente il centro urbano si ingrandì e nel VI secolo a.C. fu cinto da mura. Nel territorio circostante vivevano varie popolazioni, tra le quali i greci, che avevano fondato numerosi insediamenti presso la costa, e gli etruschi, che nel VI secolo si spinsero fino all'attuale Campania. Pompei conservò per molti secoli la sua indipendenza, ma subì influenze e condizionamenti dalle civiltà stanziate nei dintorni.

La città sannita e i rapporti con Roma

Verso la fine del V secolo a.C. la città fu conquistata dai sanniti, un popolo originario di un’area tra le attuali regioni Campania, Abruzzo e Molise. Nel secolo successivo, quando i sanniti furono sconfitti dai romani, Pompei entrò nell’orbita di Roma, pur conservando una relativa autonomia. Il passaggio di tante popolazioni aveva creato una società multiculturale. A Pompei si parlavano l’osco e il greco, ai quali, con l’arrivo dei romani, si aggiunse il latino. Lo stesso discorso vale per la religione: i culti di origine greca si mescolavano alle religioni italiche.

Struttura urbanistica di Pompei
Mappa della struttura urbanistica di Pompei

Nel periodo tra il III e il II secolo a. C., la città andò incontro a un significativo sviluppo. Oltre a essere uno snodo commerciale importante, si affermò come produttrice di vino e olio, esportati anche a grandi distanze. Il centro urbano si ingrandì, le mura furono rinforzate e sorsero nuovi edifici pubblici, tra i quali il foro e la basilica. Alcune famiglie ricche costruirono nei dintorni dell’abitato le loro dimore di campagna, come la celebre Villa dei Misteri. La sorte di Pompei cambiò nel I secolo a.C. Nel corso della "guerra sociale", che contrappose Roma a una lega di città italiche, il centro urbano si schierò contro i romani e nell’anno 89 a.C. fu sconfitta e invasa.

Pompei romana

Dopo la conquista, Pompei perse l’autonomia e divenne a tutti gli effetti territorio romano. La crescita, però, non si arrestò. Gli studiosi ritengono che nei momenti di massima espansione raggiungesse i 10.000 o forse anche 20.000 abitanti, che per l’epoca erano cifre ragguardevoli. La parte ricca della popolazione abitava nelle villae situate nelle campagne o nelle sfarzose domus che oggi si possono ammirare negli scavi. Non tutti i pompeiani, però, erano benestanti: in città risiedevano anche ceti più umili, composti di bottegai e artigiani, che vivevano in piccole abitazioni.

Rovine del tempio di Apollo (credits Lord Pheasant)
Rovine del tempio di Apollo (credits Lord Pheasant)

A Pompei abbondavano forni, taverne e thermopolii (una sorta di bar dove si consumavano bevande calde e, talvolta, anche cibo). La città, inoltre, era piena di lupanari (bordelli): in età imperiale se ne contavano ben venticinque. Nel I secolo a.C. furono costruiti anche nuovi edifici pubblici: le terme del foro, edificate intorno all’80 a.C., l’anfiteatro, risalente a circa dieci anni dopo, e molti altri.

La rissa tra pompeiani e nocerini del 59 d.C.

Dopo la conquista romana Pompei non fu più vittima di attacchi militari e sconvolgimenti politici. La tranquillità dei pompeiani fu scossa solo dagli scontri che ebbero luogo nel 59 d.C. all’anfiteatro tra gli spettatori locali e quelli provenienti dalla vicina Nuceria Costantia (che ha dato origine alle attuali Nocera Superiore e Inferiore). Le due città erano in contrasto tra loro e durante uno spettacolo di gladiatori scoppiò una rissa violenta: dalle ingiurie si passò al lancio di sassi e all’uso delle armi. Le vittime furono numerose e il senato romano, informato dell’episodio, decretò la chiusura dell’anfiteatro di Pompei per dieci anni: una sorta di squalifica del campo ante litteram!

Affresco raffigurante la rissa
Affresco raffigurante la rissa

Il terremoto e l’eruzione del Vesuvio

La prosperità di Pompei era destinata a finire. Nel 62 d.C. la città fu colpita da un potente terremoto, che ebbe l’epicentro nella zona di Stabiae, attuale Castellammare, e distrusse numerosi edifici. La ricostruzione era ancora in corso nell’anno 79 d.C., quando l’eruzione del Vesuvio seppellì la città sotto una coltre di materiale vulcanico alta sei metri. La data dell’eruzione non è nota con certezza: in passato si riteneva che fosse avvenuta in agosto, ma nuovi studi hanno ipotizzato che abbia invece avuto luogo in ottobre, probabilmente tra il 24 e il 25. Quel che è certo è che gran parte degli abitanti riuscì a fuggire, ma circa 1500 persone persero la vita. Pompei aveva cessato di esistere e con il passare degli anni l’area sulla quale sorgeva si coprì di vegetazione.

L'area dell'eruzione (credits MapMaster)
L’area interessata dall’eruzione (credits MapMaster)

Gli scavi archeologici e la città moderna

Pompei rimase sepolta per quasi 1700 anni. Gli scavi iniziarono nel 1748, poco dopo il ritrovamento della vicina città di Ercolano, e da allora hanno riportato alla luce gran parte del centro urbano. Negli ultimi 150 anni, accanto alla città antica si è sviluppata la Pompei moderna, sorta intorno al santuario della Beata Vergine costruito alla fine dell’Ottocento. L’edificazione della città, che oggi conta circa 23.000 abitanti, rende impossibile scavare l’intero sito della Pompei antica. Si stima che il 15-25% della città romana sia ancora sepolto.

Fonti
Board of Cultural Heritage of Pompeii, A guide to Pompeii Excavations, 2015
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