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D'estate in Italia è sempre più comune sentire parlare di trombe d'aria: domenica 3 agosto ne è stata registrata una sulla spiaggia di Maccarese, nel litorale a nord di Roma, che ha spazzato via gli ombrelloni causando la fuga dei bagnanti. Ma nel fine settimana è stata colpita anche la costa adriatica, soprattutto nel ferrarese, mentre negli ultimi 10 giorni diverse trombe d'aria si sono formate anche in Liguria e in Calabria, dove hanno danneggiato barche e stabilimenti balneari.
Ma perché queste trombe d'aria, spesso chiamate tornado, sono così frequenti d'estate? Per formarsi, questi vortici d'aria hanno bisogno di una massa d'aria più fredda (portata da una perturbazione) che sovrasta una massa di aria calda e umida vicino al suolo: questa condizione è più frequente d'estate e nei mesi più caldi dell'anno.
In generale, si tratta di un fenomeno meteorologico piuttosto comune in Italia, che tuttavia sta diventando sempre più intenso negli ultimi anni a causa del riscaldamento globale.
Che cosa sono le trombe d'aria e come si formano
Prima di poter capire perché d'estate le trombe d'aria sono più frequenti, dobbiamo fare un passo indietro per comprendere come si formano questi fenomeni meteorologici. Una tromba d'aria è un violento vortice d'aria di circa 100 metri di diametro, che si origina alla base di un cumulonembo e arriva a toccare il suolo: questi vortici possono percorrere decine di chilometri, generando venti fino a 300 km/h.
In generale, le trombe d’aria si formano all'interno di grosse nuvole temporalesche, quando una colonna d’aria molto calda sale velocemente e viene fatta ruotare dalle correnti più fredde che si trovano in alta quota. Ecco perché il fenomeno di formazione di una tromba d'aria è associato alla presenza di un forte temporale.
Per formarsi, quindi, una tromba d'aria ha bisogno di diversi elementi: un elevato contenuto di umidità, la presenza di instabilità atmosferica e una forte variazione della direzione e dell’intensità del vento con la quota, il cosiddetto shear del vento. Uno shear elevato favorisce un tipo particolare di temporale, ossia il cosiddetto temporale a supercella, che caratterizza gli eventi più intensi. Quando si verifica un forte temporale, la pressione atmosferica diminuisce, creando così una cella di bassa pressione: tutto questo può generare degli spostamenti di aria molto violenti, che "risucchiano" l'aria più calda (più leggera) e portano alla formazione di una tromba d'aria.
A quel punto, il vortice che si è formato diventa visibile quando il vapore acqueo viene risucchiato verso l'alto e condensa nelle nubi sovrastanti, prendendo la tipica forma a imbuto.
Perché sono più frequenti d'estate
Quindi per far sì che una tromba d'aria si formi deve essersi una massa d'aria più fredda (portata da una perturbazione) che sovrasta una massa di aria calda e umida vicino al suolo: questa condizione è più frequente d'estate e nei mesi più caldi dell'anno, ecco perché questi vortici d'aria sono più frequenti nei periodi estivi.
Trombe d'aria e tornado, poi, aumentano di intensità se il clima è più caldo e umido: a causa del riscaldamento globale e dell'innalzamento delle temperature, anche le acque del Mediterraneo stanno diventando sempre più calde, intrappolando sempre più energia. La maggiore energia rilasciata dal mare genera una instabilità atmosferica, che è una delle condizioni base per la formazione di una tromba d'aria.
Bisogna specificare che si tratta di fenomeni piuttosto comuni in Italia, anche se negli ultimi anni stanno diventando sempre più intensi. Il problema è che in Italia non esiste ancora un sistema ufficiale di allerta per le trombe d'aria: a oggi, infatti, non sono ancora stati sviluppati dei programmi di previsione per questi fenomeni meteorologici, che quindi non possono essere anticipati con precisione.
Le trombe d'aria, poi, non vanno confuse con i downburst, che invece sono correnti d'aria che precipitano, impattano al suolo e si diffondono linearmente in tutte le direzioni e non a vortice.
La differenza tra le trombe d'aria nel Nord Italia e nel Sud
In Italia, tra l'altro, la formazione delle trombe d'aria dipende anche dalla zona in cui ci si trova: le trombe d'aria meridionali, infatti, generalmente si sviluppano d'estate (e anche in autunno) e per lo più hanno origine da trombe marine che si spostano sulla terraferma. In questo caso, i vortici d'aria sono innescati dal rapido transito di una massa d’aria di origine africana molto calda e umida (che quindi favorisce condizioni di instabilità) e caratterizzata da una forte rotazione del vento, il che comporta eventi ancora più intensi.
Nel Nord Italia, invece, le trombe d'aria si verificano principalmente in tarda primavera e in estate: in questi casi, l’instabilità dipende dall’arrivo di aria più fresca proveniente da Nord, che si scontra con l’aria calda e ricca di umidità presente nei bassi strati durante la stagione estiva.
In altre parole, nel Nord Italia il meccanismo di formazione delle trombe d'aria è più simile a quello che succede nel resto del continente europeo, mentre i vortici d'aria che di verificano nell'Italia meridionale e nelle isole dipendono molto di più dalle trombe marine, che poi si spostano nell'entroterra.
In generale, comunque, le trombe d'aria tendono a non formarsi nelle zone montuose, a eccezione di alcune aree pedemontane come le Prealpi e le zone collinari appenniniche.