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19 Agosto 2025
7:00

Lo Stato di Tuvalu si spopola: organizzata una migrazione di massa per il cambiamento climatico

Tuvalu è un piccolo Stato insulare dell'Oceano Pacifico. L'innalzamento del livello del mare dovuto al cambiamento climatico, che entro fine secolo potrebbe sommergere l'intero arcipelago, ha costretto la sua amministrazione a correre ai ripari.

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Lo Stato di Tuvalu si spopola: organizzata una migrazione di massa per il cambiamento climatico
tuvalu

Tuvalu è un piccolissimo Stato insulare del Pacifico, un arcipelago costituito da isole coralline e atolli circa a metà tra l’Australia e le Hawaii per un totale di 26 chilometri quadrati di superficie e meno di 10.000 abitanti. Letteralmente circondato da un oceano d’acqua, Tuvalu è da qualche tempo sotto ai riflettori dei media per un curioso quanto audace progetto: la migrazione di massa della sua popolazione. Il motivo? L’innalzamento del livello del mare causato dal cambiamento climatico.

Cosa sta succedendo a Tuvalu: la minaccia del cambiamento climatico

Data l’altitudine media del Paese (meno di 2 metri, essendo composto di piccole isole), possiamo benissimo intuirne la vulnerabilità di fronte al problema dell’innalzamento del livello del mare: il piccolo Stato sta infatti lentamente sprofondando.

Secondo il report Assessment of Sea Level Rise and Associated Impacts for Tuvalu, pubblicato dalla NASA, negli ultimi 30 anni il livello del mare a Tuvalu è aumentato in modo anomalo di circa 15 cm, con un tasso medio di 5 mm/anno e attualmente in aumento.

Potrebbe sembrare un dato di poco conto, ma se il trend dovesse confermarsi, o addirittura peggiorare, entro fine secolo il livello del mare a Tuvalu potrebbe aumentare di 1 metro, o persino 2: a questo punto, gran parte del territorio del Paese sarebbe sotto il livello del mare, ma la crisi ambientale avrebbe avuto inizio molto prima.

Non sarebbero solo le inondazioni, infatti, a rappresentare un problema (in ogni caso non di poco conto per la vita delle persone e la conservazione di edifici e infrastrutture), ma il tutto sarebbe ulteriormente complicato dalla progressiva la salinizzazione delle falde, che comprometterebbe l’approvvigionamento idrico e renderebbe impraticabile anche la sola agricoltura di sussistenza.

La migrazione di massa

Questa condizione, non sostenibile sul lungo periodo, se non attraverso imponenti e costosissime opere di ingegneria, ha spinto l’amministrazione di Tuvalu a considerare la migrazione della sua popolazione come unica soluzione immediatamente accettabile.

Il progetto vede la diretta collaborazione con la vicina Australia: nel giugno 2025 è stato aperto il primo bando del Falepili Mobility Pathway, un programma che consentirà a fino a 280 cittadini di Tuvalu all’anno di trasferirsi, lavorare e studiare in Australia.

L’iniziativa è parte del già esistente Falepili Union Treaty, avviato nel 2023 in risposta alla richiesta di Tuvalu di un sostegno concreto di fronte alla crescente minaccia dell’innalzamento del mare. Se nei prossimi decenni, tutti gli abitanti di Tuvalu dovessero trasferirsi, saremmo di fronte alla prima migrazione pianificata di un intero Paese a causa del cambiamento climatico.

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